Il castello del Piagnaro è in un
punto strategico che gli permetteva di avere il controllo sui numerosi valichi
appenninici.
Pontremoli, un borgo medievale fortificato, è
protetto da questa fortezza che sovrastava la valle circostante. Il valore
strategico di Pontremoli viene messo in risalto anche da Federico II che
descrive Pontremoli come unica porta per accedere alla Toscana.
Alcuni secoli dopo il castello del Piagnaro ed il
borgo suscitano una cattiva impressione alle truppe di Carlo VIII che, sul
finire del XV sec., transitano da Pontremoli devastandola.
Pontremoli si costituisce libero comune nel secolo
XII, subendo tuttavia le influenze dei Malaspina e dei maggiori comuni
limitrofi di Piacenza e Parma.
Agli
inizi del XIV secolo Pontremoli perde la propria autonomia e l’imperatore
Enrico VII la concede in feudo ai Fieschi.
Da allora Pontremoli ed il suo castello passarono
di signoria in signoria fin quando, assieme ad altri territori lunigianesi,
divenne proprietà dei sovrani spagnoli (1556-1647), per poi essere ceduta alla
Repubblica di Genova (1647) ed infine al Granducato di Toscana (1650).
Il complesso architettonico del Castello del
Piagnaro è caratterizzato da un imponente mastio che, collocato nella parte più
alta del rilievo, domina l’intera fortificazione.
Si tratta di una grande torre avente per base una
figura composita costituita da un quadrilatero associata ad un semicerchio.
Il castello oggi ospita un museo.
Il pozzo all’interno del castello.
Kevin e Francesco IIa A.
Da: Nicola Gallo, Guida
storico-architettonica dei castelli della Lunigiana, Bisenzio 2002. Torna su