Si sgranchiscono le
gambe e si alzano. In quel momento vedono un vecchietto e gli domandano: -Come
si fa ad uscire da questo infernale casolare? Lui rispose: -Ero io che ho
distrutto la scala per tornare di sopra al primo piano, ma ora vi voglio
aiutare. Attraversano la stanza, che li porta ad una porta e dopo,
una volta aperta, escono dal casolare ringraziando il vecchietto, ma non
fanno in tempo a girarsi che non c'è più e al posto del casolare trovano
delle rovine. Insospettiti avanzano nel bosco, quando ad un certo punto
vedono dei bellissimi fiori.
Sara, siccome le piacciono molto, decide di raccoglierne un mazzo e dice:
-Sentite ragazzi, che buon profumo!!!
Francesco e Giovanni, fanno per sentire questi fiori, ma subito cadono in un sonno profondo.
Sara urla spaventata perché teme che possa succedere qualcosa ai due
amici.
Dopo un po', si rende conto che è colpa di quei fiori che le piacciono
tanto e subito li getta via. La ragazzina non sa che cosa fare per aiutare gli
amici, quando in lontananza vede un albero che la incuriosisce, perché è
in un castagneto e non si spiega perché c'è una quercia.
Ai piedi dell'albero intravede cinque boccette colorate, subito pensa che
potrebbe essere il rimedio per svegliare il fratello e l'amico.
Quale sarà la boccetta giusta?
Sara prova con una e corre immediatamente dai ragazzi e li fa annusare.
Non succede nulla. Dopo altri tentativi, finalmente il contenuto inalato dalla
boccetta rossa fa risvegliare i suoi amici.
Ad un certo punto, le torce si spengono tranne la lampada ad olio, che ogni
tanto alimentano con qualche fiammifero. Sorpresi da questo imprevisto,
continuano a muoversi, guardandosi sempre le spalle, lungo il freddo corridoio.
In fondo, Francesco vede un bivio e sono indecisi come proseguire. Sara, che è
rimasta indietro, preme per sbaglio con il piede un pulsante posto per
terra e all'improvviso i muri delle pareti avanzano lentamente tranne quelli a
sinistra. I ragazzi iniziano a correre verso la rispettiva direzione, ed al
termine del bivio vedono una porta, che però è chiusa. - La chiave! Pensa
Francesco, mentre i muri sono sempre più vicini, la sfila dalla tasca e,
affannati, si rinchiudano dentro quello che sembra un probabile
salvataggio. I ragazzi, stanchi, intravedono una lunga scalinata e iniziano
a percorrerla lentamente. Scorgono una botola tremolante e incastrata tra
le insenature del tetto. La leggera e fresca brezza del bosco si appoggia
delicatamente sul loro ancora giovane volto ed escono da questo passaggio che
porta all'uscita del casolare. Appena usciti, i tre ragazzi percepiscono
qualcosa di strano e con passo movimentato si dirigono verso casa. Appena
arrivati in paese, si accorgono che le persone sono invecchiate e che sono
passati ben quindici anni.
La loro mamma esce da casa e notano che è molto invecchiata e non la
riconoscono più. Sorpresi, Giovanni, Sara e Francesco capiscono che sono stati
nel casolare troppo tempo senza esserne accorti. - Non c'è tempo da perdere!
Esclama Giovanni. I tre amici iniziano a correre più velocemente alla ricerca
di qualcosa che li possa aiutare a tornare indietro nel tempo. Finalmente,
scorgono il casolare e stanchi aprono la porta della vecchia abitazione ed
entrano in quel luogo strano in cui il tempo non scorre mai.
Ad un tratto i ragazzi si svegliano e si accorgono che tutto questo è solo un
inutile sogno.