L'arco d'oro                                                                                                                                                                 

 

 C’era una volta un villaggio che era situato vicino a un bosco magico.

Al centro del villaggio su una collina sorgeva il castello del re, dove viveva la principessa, una ragazza bellissima e giovane.

In una casa viveva una famiglia povera; questa famiglia era mantenuta dal figlio David, un bravo ragazzo che sapeva maneggiare bene la lancia e tirare con l’arco.

Un giorno, il padre muore e la madre s’incammina per qualche mese in un altro paese vicino.

Il giorno dopo, andando nella piazza del mercato vede un funzionario del re che parlava; era in piedi su un palco di legno allestito velocemente dai soldati; l’uomo diceva:

Stanotte è successa una disgrazia, lo scrigno della vita è stato rubato, non si sa chi è stato, ma il re esige che si setacci tutta la zona intorno al villaggio; chi lo troverà avrà una ricompensa molto speciale...

Tra la folla si sentivano ora dei brontolii.

-      … ricordate, lo scrigno della vita è importantissimo per il nostro villaggio, ora tocca a voi, è la vostra opportunità di fare buona impressione al re; chi volesse partecipare a questa specie di caccia si presenti al castello.

In quel momento un uomo esclamò:

-      AN062Ma a che cosa serve lo scrigno della vita?

A quel punto l’uomo che stava scendendo dal palco, si girò e disse:

- Senza quello scrigno inserito nell’albero della vita che si trova nel castello, noi non vivremo per sempre; ne abbiamo bisogno, se no ci pietrificheremo e finché non ritornerà al suo posto, tutti resteranno pietrificati.

Allora, tutti, spaventati corsero alle loro abitazioni, mentre il giovane corse al castello e si presentò.

- Mi chiamo David e sono pronto a cercare lo scrigno.

AN1026.GIFPoco dopo si accorse che era solo lui a cercarlo.

Dopo, il ragazzo incontrò il re che gli spiegò la missione e gli disse che non doveva fidarsi di nessuno lungo il cammino, perché nel bosco c’ erano creature malvagie.

Il ragazzo partì per il bosco, dove ad un tratto si accorse di essersi perso, un elfo che lo aveva seguito spuntò fuori e David spaventato si girò di scatto e puntò la lancia verso la faccia della creatura, che disse:

- Ho visto che ti sei perso, io ti posso aiutare. Cosa ne pensi?

- Va bene, vorrei che mi portassi dall’ altra parte del bosco.

Purtroppo non si ricordò di quello che gli aveva detto il re.

L’ elfo era malvagio e lo stava conducendo in un altro posto. Ad un tratto l’ elfo si fermò e disse:

-      Ecco, laggiù c’ è l’ uscita del bosco. Buona fortuna!!!!!

Il giovane era ignaro dell’ inganno e procedeva tranquillo, quando ad un tratto la terra si aprì e cadde dentro una buca profonda circa tre metri.

Intanto, al villaggio le prime persone cominciarono a pietrificarsi,  una di queste era il re.

In tutti i modi, il ragazzo tenta di uscire, ma gli è impossibile e si accampa lì per la notte.

Il giorno dopo, al villaggio sono ormai venti i pietrificati e il ragazzo è bloccato nella buca; dopo un  po’ però gli viene in mente un’ idea, cioè quella di usare la lancia come asta per darsi la spinta per saltare. Ci riuscì perché la lancia era lunga due metri  e riuscì  ad aggrapparsi al bordo.

Appena salito dalla buca, il nostro eroe s’ imbatte in un altro pericolo: era assediato da elfi che attaccarono e velocemente il ragazzo si difese con la lancia e atterrò il primo elfo, senza però ucciderlo; intanto, altri tre partirono alla carica, ma il giovane si scansò, loro finirono nella buca  e scappò. Mentre correva, sentiva un battito d’ali; l’ eroe girò la testa, guardò in su e vide un grosso drago. In quel momento scivolò,  cadde e si trovò di fronte l’ enorme creatura; l’ eroe indietreggiò, ma ad un tratto sentì  una voce che lo chiamava:

Ehi tu, vieni qua!

Il ragazzo si girò e vide un ometto che gli faceva segno di avvicinarsi e lui si accostò a quella figura, che gli diede  un grande arco tutto d’ oro e delle frecce dorate.

- Prendi questo, è un arco potentissimo, ma stai attento perché il drago è veloce e può stenderti in una sola mossa.

Il giovane prese l’arco, lo tese e sparò la freccia, che andò a conficcarsi nel tronco di un albero, che subito divenne d’oro e lui, stupito, si girò verso l’omino, aggrottando la fronte e l’altro fece un verso come per dire “ è fatto così”. Subito tese l’arco e fece decollare un'altra freccia, che trapassò la testa del drago e quest’ultimo, dopo essersi trasformato in oro, cadde pesantemente a terra.

Bravo!!! Ce l’hai fatta! Io mi chiamo Jason.

- Grazie per l’arco, io mi chiamo David. Sto cercando lo scrigno della vita, che è stato sottratto al mio villaggio.

Cioè le persone si stanno pietrificando?

- Purtroppo sì, ma perché io non mi pietrifico?

Perché sei fuori dalle mura del tuo villaggio; non appena rientrerai, comincerai a pietrificarti anche tu e dovrai correre per riuscire a salvare il villaggio.

  Mi dispiace, ma ora io devo andare, buona fortuna!!!

David si incamminò, sperando di trovare lo scrigno.

Ma poco dopo, comparve la figura di un altro elfo, che faceva la guardia a un albero.

- Che cosa fa? Chiese David.

Niente, faccio la guardia a questa pianta.

Fammi passare!!!

No!!!!!

Allora l’eroe lo prese per la collottola e lo scagliò contro un albero. La pianta nascondeva un buco che svelava un passaggio segreto. David entrò e si ritrovò in un posto misero e sudicio.

David si guardò intorno, ma il buio rendeva impossibile l’identificazione del luogo in cui si trovava.

- Benvenuto, finalmente mi hai trovato – Disse una persona avvolta nella penombra.

- Chi sei?

Sono colui che opprime il tuo villaggio. Ho io lo scrigno.

Dammelo!

Prima vediamo se sei in grado di meritartelo. Combatti!!!

Subito le finestre si aprirono ed entrò  una luce accecante, poi dopo aver riacquistato la vista, David scorse il lontananza una persona alta e tarchiata che all’improvviso cambiò aspetto e poi un’ altra volta e una volta ancora.

- Chi sei veramente ?

Nessuno!

Dopo questa parola, una lunga cinghia invisibile colpì in faccia David, poi un laccio erboso lo avvolse stretto poi, però con tutta la forza che aveva in corpo spaccò quel nodo e immediatamente tirò fuori l’arco, lo puntò verso la persona che gli stava davanti ad una distanza di tre metri e fece partire una freccia che, però, si conficcò nel muro. Non capiva perché non lo avesse colpito.

- Sei cieco sono qui!!!!!!! Mi vedi?

E lasciò partire un'altra freccia, che colpì il muro.

- Svegliati! Sei lento.

Allora David si mise a sparare a tutta forza le frecce in tutte le direzioni.

All'improvviso, in mezzo alla stanza comparve una statua d'oro e in fondo alla stanza vide lo scrigno, velocemente David lo prese e cominciò a correre verso il villaggio natale e dopo un giorno di viaggio arrivò e si trovò davanti a uno spettacolo osceno: tutto era pietra! Appena entrato nel villaggio, sentì il piede duro e pesante, si stava pietrificando.

Infine, giunse al castello che la gamba destra era pietra; velocemente inserì lo scrigno nell’albero; una luce accecante e poi… la rinascita: tutto era tornato come prima.

Tutti festeggiarono il loro eroe, anche il re.

Intanto nel bosco era comparsa una statua d’oro e tutti si chiedevano la provenienza e la portarono al villaggio; quando David la vide, disse:

- No!No! Quello è il ladro dello scrigno, l’ho trasformato in oro, grazie a questo arco.

Dopo, il re disse a David:

-      Non ci sarà alcun premio in denaro, però ti chiedo di accettare mia figlia in sposa e il titolo di principe di questo villaggio.

Il giorno dopo David e Sara,, la figlia del re si sposarono e vissero felici e contenti.

                                                                                                                            

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