Il Premio Bancarella
 

 

 

 


La sua nascita è dovuta a quel fenomeno, unico in Italia e particolarissimo, che è la tradizione dei librai pontremolesi.

Tra i primi a richiamare l’attenzione sui librai della Lunigiana bisogna ricordare lo scrittore lunigianese Luigi Campolonghi, nel romanzo autobiografico “ Una cittadina italiana fra l’800 e il 900”.

Da anni  costoro avevano preso l’ abitudine di emigrare, essendo la natia montagna avarissima: dapprima vendendo selci per affilare le falci e poi libri popolari come “ I reali di Francia”, “Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno” e  “Le avventure di Guerino detto il Meschino” e, col procedere del tempo, libri più seri, come La “ Disfida di Barletta”, “I Promessi Sposi ”, e “ La Divina Commedia”.

Nel 1953 si conferisce il primo Bancarella a Hemingway con “ Il vecchio e il mare”, anticipando per la prima volta il Nobel; le altre due volte saranno con Pasternak, “Il dottor Zivago” e con Singer, “La famiglia Moscat”.

Il premio assume subito una grande risonananza e diventa troppo grande e impegnativo per la Pro Loco di Pontremoli  che lo gestisce. Nasce la Fondazione Città del Libro che coordina il premio.

Oggi votano il Premio Selezione Bancarella 150 librai appartenenti all’ Unione Librai Pontremolesi e all’ Unione Italiana delle Bancarelle, che premiano i sei libri ritenuti migliori.

Dalla sestina esce il Premio Bancarella, le cui schede vengono aperte dal notaio sulla piazza di Pontremoli nel mese di Luglio..

Legati al Premio Bancarella sono il Premio Bancarellino, il Bancarella Sport e il Bancarella della Cucina.

 

Tratto da “POLIS- Pontremoli Ferrari Editrice”

Andrea

 

 

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