FIABA IN CONDIVISIONE

SUL BLOG “LUISASCUOLA”.

 

 

CLASSI 1^A, 1^B SEC., 5^ PR. e 1^SEC. sez. ZERI,

I. C.  “P. FERRARI” PONTREMOLI.

CLASSI 5^A, 5^ B PRIMARIA I. C. “G. TIFONI” PONTREMOLI.

CLASSE 1^ B SECONDARIA “I. COCCHI” LICCIANA.

 

 

 

 

Il bosco fantastico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  Laura e la sua cagnolina Lucy   decisero di andare dai nonni in campagna. Una mattina, appena uscite dalla casa, Lucy si mise a correre verso il bosco. Mentre camminava, cominciò ad abbaiare ad un albero dov’era nascosto uno scoiattolo di  nome Noce.

Laura e Lucy seguirono Noce, lo scoiattolo, fino alla sua città sugli alberi.

Noce disse: - La Regina degli scoiattoli è morta perché la Ghianda d’oro della vita è stata rubata!  La Regina tornerà in vita solo se si recupererà la ghianda e si rimetterà nel sigillo dell’Albero Maestro!

Allora, assieme allo scoiattolo Laura e Lucy partirono in cerca della Ghianda.

Ad un certo punto, arrivano ad una grotta buia dove incontrano una volpe che dice: - Se volete passare di qua, dovrete risolvere questo indovinello:

 

qual è la cosa che tutti sanno aprire, ma che nessuno sa chiudere?

 

Subito Laura rispose: - La noce!

La volpe confermò e li fece passare.

Una volta entrati, trovano tre porte e, non sapendo quale scegliere, decidono di dividersi. E’ una trappola! Si ritrovano, infatti, tutti e tre nello stesso punto.

Lucy, annusando e raspando per terra, scopre una quarta porta (mimetizzata nella roccia). Abbaia fortemente, ma Noce e Laura non se ne curano, credendo sia solo spaventata.

Entrano nuovamente nella prima porta, ma Lucy non li segue. Dopo un po’ di tempo, Noce si accorge che la cagnolina non c’è. Torna indietro, ma Laura, troppo occupata nella ricerca della strada giusta, non fa altrettanto.

Ad un certo punto incontra un lupo che offre aiuto allo scoiattolo in cambio della risoluzione di un indovinello:

 

qual è la cosa che si muove e sta ferma?

 

Noce risponde: - E’ l’orologio!  Il lupo conferma e gli fa da guida.

Intanto Lucy, scavando scavando, riesce a trovare la porta e ad aprirla. Chi vi trova? Una talpa!  Una talpa con gli occhiali.

L’animaletto, nel trovarsi davanti la cagnetta si spaventa, ma Lucy la tranquillizza dicendole: - Non aver paura, io sto cercando la Ghianda d’oro!

  Poldo, la talpa, che sa della Regina e della Ghianda, risponde: - Sono contento che tu voglia riportare in vita la Regina degli scoiattoli ed io ti aiuterò! Non è facile, perché dovrai affrontare dei pericoli. Per prima cosa, dovrai entrare nel mio labirinto per passare, ma io non esco mai e non so indicarti l’uscita: sono vecchio ormai e non la ricordo più.

Lucy, un po’ preoccupata, cerca di farsi coraggio ed entra.

C’è buio nel labirinto ed è freddo; Lucy ci vede poco e sta già per disorientarsi, quando Poldo, che si accorge delle difficoltà dell’amica, le viene subito in aiuto, dicendole: - Se seguirai le radici del Grande Albero, troverai facilmente l’uscita, ma prima dovrai risolvere questo indovinello:  

 

qual è quella cosa che apre e chiude?

 

- La chiave! -  Dice svelta Lucy, che così può addentrarsi nel labirinto.

Contenta, la cagnetta, comincia a saltellare, seguendo le radici del Grande Albero.

Cammina cammina, ad un tratto vede sollevarsi una radice e vi scorge degli occhi.

Sono occhi tetri e paurosi e Lucy, terrorizzata, indietreggia e non riesce a proseguire.

Poldo si accorge della difficoltà dell’amica e corre in suo aiuto: - Stai tranquilla, ci penso io a risolvere il problema!

Si avvicina e comincia a scavare un tunnel sotto la radice, così Lucy, percorrendo la galleria, può continuare il suo viaggio all’interno del labirinto.

Poldo la mette in guardia dalle radici animate: la cagnetta dovrà evitarle e seguire solo quelle del Grande Albero.

Girando per il labirinto, ad un certo punto, Lucy si trova davanti un portone con una grande bocca. Dallo spavento, la cagnetta retrocede… con un bel ruzzolone all’indietro!

-         Non devi aver paura, se vuoi passare.  Devi soltanto trovare la soluzione a questo indovinello:

 

che cos’è quella cosa di tanti colori che vedi, ma non puoi toccare?

 

Lucy ci pensa un po’, lì al buio, quando un rumore nella galleria vicina è per lei come un lampo e immediatamente urla: - L’arcobaleno!!!

La bocca si chiude permettendo a Lucy di riprendere il cammino.

Intanto, Laura, davanti all’ingresso della prima porta si rende conto di aver perso Noce e si trova sola.

Lo scoiattolo con il lupo, infatti, alla disperata ricerca di Lucy, si sta dirigendo verso la quarta porta inconsapevole delle difficoltà che incontreranno per entrare, anzi forse verrà loro negata la possibilità di passare dalla casa di Poldo, la talpa, avendo il lupo una statura possente.

Lucy, dopo aver risolto l’ultimo indovinello, continua il suo viaggio nel labirinto.

Ad un tratto spunta davanti a lei un ragno gigante!

La cagnetta, intimorita, fa tre passi indietro; il ragno Zampenere la vuole rassicurare e le dice: - Non aver paura di me! Anche se sono grande e grosso, non ti mangio!!! Ti propongo un indovinello:

 

quanti sono Piergino e Pierangelo?

 

Lucy, pensa per un attimo e poi risponde: - Due, è facile!

Il ragno grida: - Mi dispiace contraddirti, ma è sbagliato! Sono QUATTRO!!!

Zampenere continua: - Visto che sei sola e infreddolita, mi fai compassione e ti offro un’altra possibilità.

Lucy afflitta, ma un po’ rassicurata, attende la domanda successiva, quando si sentono dei passi insicuri e pesanti.

Il ragno, per difendere la cagnetta, costruisce immediatamente una fitta barriera di ragnatela, pronto a lanciarla sui nemici, ma Lucy, appena intravede  le figure avvicinarsi, riconosce Noce e Laura ed urla a Zampenere di lasciarli passare e non intrappolarli con la sua rete.

Laura, infatti, è tornata verso la quarta porta per cercare la sua cagnetta e Noce è riuscito ad entrare nel labirinto, mentre il suo amico lupo ha dovuto restarne fuori a causa della sua grossa stazza.

Il ragno stupito, accoglie la supplica e ritira le tele.

I tre si abbracciano e Zampenere commosso, li fa passare.

Allora Zampenere li segue, perché nutre una particolare simpatia per Lucy. Noce, ad un certo punto, vede, per primo, un enorme e spaventoso cinghiale e gli dice: - Uffi! Qual è l’indovinello che anche tu ci chiederai questa volta? Non abbiamo tempo da perdere.

Il cinghiale risponde: - Mi chiamo Pelofolto e non vi porrò alcun indovinello, vi chiederò solo di farmi ridere. Va bene?! Se ci riuscirete non interromperò il vostro cammino, vi lascerò liberi!

Noce inizia a parlare: - Sai che cos’è un moschettiere? Il cinghiale rispose: - No, cosa? E Noce: Una mosca in un bicchiere! E Lucy: - Sai cos’è una focaccia? Il cinghiale: - No, cosa? E Lucy: Una foca che va a caccia!

Allora il cinghiale ride a più non posso e dice: - Sì, voi tre potete passare, ma tu Zampenere no! I tre amici, dispiaciuti per aver lasciato Zampenere col cinghiale, si ritrovano nuovamente in un percorso senza via d’uscita. Ma ecco… un gatto rosso e nero accovacciato su un grande masso vuole aiutarli, ma di nuovo devono risolvere un indovinello:

 

che cos’è quella cosa che va a letto tardi per svegliarsi presto?

 

- Il sole! Dice Noce. Allora il gatto fa notare a tutti che le pareti sono d’erba, tira fuori gli artigli e apre un varco. Lucy lo ringrazia e gli chiede il suo nome, ma lui non parla e inizia a correre. Laura gli pone la stessa domanda e il gatto risponde: - Mi chiamo Baffistretti e tu signorina? Laura: - Mi chiamo Laura, questo scoiattolo è Noce e lei è la mia cagnolina Lucy! Il gatto grida spaventato: - Tenetemela lontana! Poi continua: - Troverete nel vostro percorso una mucca di nome Grancampana, andate!

Ed ecco che arriva la mucca nera e marrone con due grandi occhi scuri e con una campana d’oro scintillante al collo.

La mucca, vedendo i nostri tre amici, va loro incontro, perché vorrebbe fermarli e non farli passare.

Per questo motivo pensa di porre un ostacolo: - Che cosa volete qui? Non siete di questo posto!

Laura, amareggiata, risponde: - Lasciaci passare, abbiamo da raggiungere un obiettivo importante, ma tu non lo saprai.

Grancampana, scontenta, aggiunge: - Vi farò passare solo se mi batterete in una corsa: vediamo chi arriva prima al pascolo delle mie amiche mucche.

Laura e i suoi animaletti sorridono, sicuri che batteranno con facilità la mucca nella corsa!

Si posizionano tutti vicini e pronti alla partenza: - Via!! Dice Grancampana, e tutti si precipitano a correre di gran carriera. Solo la mucca è lenta e rimane indietro.

Vicini al traguardo, Laura, Noce e Lucy si sentono sicuri, sorridono e si accingono a vincere, ma la mucca scuote presto la sua campana e che cosa succede? Diventa magra, muscolosa e… velocissima!

Gli altri corridori, impressionati dall’improvvisa velocità del grosso animale e del suo cambiamento fisico, sono esterrefatti e perdono tempo a guardarlo.

Immediatamente, si accorgono che stanno perdendo terreno e cercano velocemente una soluzione.

Lucy, abbaiando, avvisa che forse c’è una scorciatoia e Laura e Noce la seguono il più velocemente possibile, ma anche la mucca va da quella parte!

Sulla strada Lucy trova un fiore e vi inciampa, gli va in bocca e per sbaglio lo mangia; appena assaggiatolo, si gonfia a più non posso e pian piano le crescono dei muscoli da atleta e… diventa un bulldog! Subito balza con tutte le sue forze sulla mucca che cerca di svincolarsi.

Lucy e Noce, però, incontrano sulla loro strada una mandria di tori che, vista Grancampana  in pericolo, accorrono a salvarla, ma in quell’intento rischiano di travolgere Noce e Laura.

Questi ultimi hanno pochi secondi per pensare al da farsi. Di colpo Laura si ricorda di avere in tasca alcuni profumi, così li mescola tutti insieme, producendo un odore tremendo!

I tori, inebriati dal forte e sgradevole composto, cominciano a rallentare e a sbandare.

I nostri due amici approfittano di questa situazione per portarsi avanti nella corsa: ormai il traguardo è vicino. Tutto  ad un tratto, vedono che si sta formando un muro davanti a loro e si demoralizzano; l’unica che può saltare il muro è la cagnetta Lucy, che però è impegnata a lottare con i tori. La sola possibilità è trovare il fiore magico per mangiarlo e diventare un bulldog. Anche lo scoiattolino Noce prova a saltare il muro.

Noce a un certo punto vede un piccolo buco all’esterno del muro, questo contiene un diamante che emette bagliori di luce accecante. Noce cerca di farlo notare a Laura che subito si getta per prenderlo, ma, appena lo tocca, appare, come d’incanto, un piccolo gnomo rosso e magro che con voce stridula dice a Laura: - Sono lo gnomo Fiaccol,  vi guiderò verso il pascolo delle mucche. Seguitemi!  Saremo al traguardo in un minuto!

Laura, Noce e Lucy si precipitano verso Fiaccol che fa loro oltrepassare il muro e li conduce in un passaggio segreto che conosce solamente lui.

Essi in pochi passi si ritrovano al pascolo: si guardano intorno e indovinate… sul loro cammino nessuna mucca!

Laura, Noce e Lucy sono i vincitori!

I tre amici incontrano un gufo di nome Gogù che li vuole accompagnare nella ricerca della ghianda d’oro.

In cambio chiede aiuto per ritrovare la memoria perduta a causa di una brutta caduta dall’albero su cui dormiva. I tre compagni di viaggio le tentano tutte: gli danno anche un pugno in testa! Ma niente da fare! La memoria non torna.

Decidono allora di salire ancora sull’albero che aveva causato questo grave problema. Il gufo, arrivato sul ramo più alto, trova un piccolo verme verde, lo mangia in un  boccone e… torna la memoria!

Evviva!! Quel piccolo animale era magico! Grande festa sull’albero di Gogù tra balli, canti e tanta allegria per il lieto fine di questa avventura!

Allora Gogù dice ai tre: - Per favore, aiutatemi  a salvare la mia povera figlia, è stata rapita dal Folletto Malefico che la usa come esca per attirarmi nel suo regno, perché vuole sapere dove si trova il potere del nostro villaggio e solo io lo so.

Se lui se ne impossessa aumenterà il suo potere e distruggerà il villaggio, compresi noi; inoltre il Folletto ha in mano il potere della Ghianda d’oro. Per favore, aiutatemi, siete la mia unica speranza!

Poi, ad un tratto, da un albero si vede sbucare un coniglio che dice: - Mi chiamo Batuffolo Bianco e sono uno spadaccino venuto dal villaggio dell’EST, conosco il Folletto Malefico, io l’ho già affrontato faccia a faccia ed è avversario molto potente e crudele: ha rubato il potere del nostro paese,  che ha distrutto definitivamente. Io sono stato l’unico superstite e mi offro di aiutarvi a sconfiggere Malefico.

I cinque partono insieme.

Lungo il cammino i cinque amici si trovano davanti la porta di un labirinto, per entrare  non hanno la chiave, ma a Laura viene in mente un’idea geniale: - Ci sono! Possiamo usare la mia  forcina per capelli! Gli amici in coro rispondono: - Ottima idea! Ma purtroppo la forcina rimane incastrata. Allora il gufo spicca il volo con Noce sulle ali.

Oltrepassano il muro del labirinto e aprono la porta dall’interno. Una volta entrati si trovano davanti cinque porte, quindi si dividono.

Tutte queste porte portano in luoghi diversi; ma alla fine del labirinto i nostri amici si rincontrano felici.

Solo il coniglio Batuffolo Bianco non si trova: è rimasto incastrato nelle sabbie mobili. Di corsa il gufo Gogù va alla sua ricerca e quando lo trova riesce a salvarlo con grande fatica. Così tutti insieme proseguono il loro viaggio senza scoraggiarsi e, giunti a un ruscello, si dissetano e si riposano un po’. Lì un pesce giallo di nome Scagliadoro li sfida a una gara nell’acqua, il vincitore si aggiudicherà un indizio importante per la ricerca della ghianda d’oro.

Lucy è la prima a gareggiare, ma il pesce la supera alla grande! Poi è la volta di Noce, ma perde anche lui!  Gogù ha troppa paura dell’acqua e rinuncia! Laura senza braccioli non nuota e il più coraggioso e determinato risulta il coniglietto che, con fatica e tanta volontà, arriva al traguardo appena prima di Scagliadoro. Ora è il momento del prezioso indizio. Il pesce li invita a seguire il corso del fiume; arrivati a una grotta, un orso bruno di nome Bruno Prendisonno sarà disposto a offrire aiuto, ma in cambio gli amici dovranno tenerlo sveglio, perché non riesce nemmeno a cacciare per il troppo sonno.

I nostri tre amici scorgono all’interno della grotta la piccola ape Tuttostrisce che corre in loro aiuto. Sarà lei che andrà dalle sue amiche api e si procurerà un bel barattolo di miele da regalare all’orso Bruno Prendisonno, il quale sicuramente rimarrà sveglio a gustarsi questa prelibatezza.

L’orso che finalmente riesce a rimanere sveglio fa presente al coniglietto, Batuffolo Bianco, che il Folletto Malefico ha lasciato sul suo cammino dei fiori neri urlanti.

- Se vorrai ritrovare la Ghianda d’oro, dovrai seguire il sentiero di questi fiori, ma fai attenzione! Con i loro urli assordanti non sentirai la voce che ti dovrebbe aiutare a trovare il castello dorato di Malefico. Per passare - gli dice l’orso - dovrai addormentare i fiori. Segui le mie indicazioni: strappa dal terreno il Re dei fiori e per riconoscerlo risolvi questo indovinello:

 

qual e’ quella cosa bianca che sta sospesa in cielo e non cade?

 

Se lo indovinerai, il Re diventerà verde dalla rabbia e lo riconoscerai!

- La nuvola! Risponde il gufo.

Subito il Re dei fiori si ingrandisce e diventa verde! Così i nostri amici lo riconoscono.

Pronto il coniglietto Batuffolo Bianco si avventa su di lui e se lo mangia!!!!

Contemporaneamente, tutti i fiori si addormentano e così si sente una voce che dice:

 

 

L’autunno è arrivato

e il freddo ha portato.

Le foglie secche dall’albero son volate via

e il vento le trasporta con tanta malinconia.

Il buio giunge presto, freddo e silenzioso

e tutti sono in casa aspettando il giusto riposo.

La luce dell’estate si spegne

e nelle vie del bosco si accendono le insegne.

 

Subito appare un cartello indicatore: una freccia indica la via per il castello, mentre la voce continua:

 

 

Laura non ti fermare,

fino in fondo dovrai arrivare

gli indovinelli risolverai

e il cammino continuerai.

In un bosco fantastico sei arrivata

e la tua strada hai fino ad ora continuata.

Non ti scoraggiare mai

perché amici incontrerai!

 

 

Laura, Lucy, Noce, Gogù e Batuffolo Bianco si avviano verso il castello; più si avvicinano e più il cielo si fa scuro e si leva un forte vento che si trasforma in una tromba d’aria.  I cinque amici vengono inghiottiti dallo spaventoso tornado che li porta in un cunicolo buio e stretto.

Appena ripresi dal terribile spavento, infreddoliti e disorientati, riprendono il cammino dentro lo stretto pertugio e si trovano dentro a dei sotterranei: tra l’oscurità e le fitte ragnatele Gogù intravede sua figlia che è separata da lui da sbarre grosse e forti!

I nostri non si possono avvicinare alla piccola Occhigrandi perché ci sono a far la guardia due troll!!!!

Allora, per distrarli, il coniglietto lancia un sasso in fondo al cunicolo e i troll corrono a controllare che cosa è successo; svelto Batuffolo Bianco si avventa con la sua spada e colpisce le sbarre, ma non succede niente!

Intanto, nel fondo del cunicolo, i troll trovano il sasso e capiscono che il coniglio li aveva fatti correre fino laggiù per distrarli.

Di corsa cercano di risalire, ma scivolano perché il terreno è franoso.

Occhigrandi, sempre dietro alle sbarre, spiega agli amici del padre che la sua cella è protetta da uno scudo magnetico che può essere disattivato solo se si risolve il rebus scritto sul muro.

I cinque si guardano perplessi perché non scorgono nulla.

In lontananza si sentono i troll avvicinarsi.

Laura, Lucy, Noce, Gogù e Batuffolo Bianco, dopo molta fatica, riescono a decifrare, sul muro, le parole  che compongono il rebus:

 

Lasciate ogni speranza voi che entrate.

 

Spaventati dalla terribile profezia, urtano contro una pietra deforme ed immensa, posta a lato. Come d’incanto, lo scudo magnetico si apre lasciando intravedere nella penombra gli occhi angosciati di Occhigrandi.

I nostri amici stanno per raggiungerla, quando Occhigrandi saluta i compagni di viaggio e li invita a seguire il sentiero che conduce alla capanna della strega Mucluna, che con i filtri magici e la sua sfera di cristallo prevederà il futuro e li aiuterà nella ricerca della ghianda d’oro. Gli amici accettano e si incamminano. A un certo punto sentono dei rumori dietro un ceppo. Si avvicinano e vedono uno gnomo che, fischiando, taglia la legna. Si chiama Fischiettoe vive sotto un fungo velenoso. Dopo i saluti e le presentazioni dice ai compagni di viaggio che per avere informazioni dalla strega Mucluna dovranno raccogliere varie spezie ed erbe aromatiche per la pozione Scordatutto (che fa dimenticare tutti i brutti momenti).

Dopo aver consultato lo gnomo, i cinque amici vanno alla ricerca delle spezie e delle erbe aromatiche per preparare la pozione Scordatutto.

Arrivano in un luogo dove si trova un orto, pieno di erbe, ma all’improvviso, si trovano davanti un castoro. Il castoro si chiama Dentilunghi e dice: - Se volete le erbe, le dovrete riconoscere, alcune non vi servono.

Lucy risponde: - Io le so riconoscere, l’ho imparato dalla mia nonna Giusy. Ma il castoro le ricorda che sono erbe magiche e che per trovarle dovrà scoprire quali sono quelle parlanti.

-         Per farlo è necessario raccontare una barzelletta e quelle che rideranno saranno quelle che dovrai usare.  I nostri amici si consultano e provano con questa storiella:

 

Nell’acquario ci sono due pesci: uno dice all’altro: Ti dico un segreto, ma acqua in bocca!

 

Le spezie e le erbe magiche si mettono a ridere e i nostri amici le raccolgono e le consegnano allo gnomo.

Lo gnomo si mette al lavoro.

La pozione borbotta dentro al calderone sul fuoco, in modo tale che sembra dire: - Non prenderete la ghianda, non prenderete la ghianda!

Lo gnomo Fischietto è sempre più sconcentrato: di solito la pozione diceva: - Per un pulito più efficace, la nuova forma di Pulitochesplende può aiutarti!. Dovete sapere che Pulitochesplende è il detersivo più usato dagli gnomi ed una pianta della pozione ne fa pubblicità.

Tutto ad un tratto dalla pentola esce un filo di fumo che si alza in alto finché forma un teschio gigantesco!

Tutti si prendono paura tranne lo gnomo che esclama: - Che bella faccina felice! Sembra quella del mio padrone quando ha messo un petardo nella scarpa di sua nonna!

- Il tuo padrone?-  Chiese Laura. - La scarpa di sua nonna?”Chiese Lucy.

- Oh, oh, forse ho parlato troppo! - Disse lo gnomo.

Lo gnomo è perplesso, la pozione non ha mai risposto in modo così negativo.

Controlla attentamente e si accorge che manca l’erba Sonnolenta che, come al solito, era addormentata e quindi non ha riso.

Velocemente tornano  nell’orto del castoro Dentilunghi e, con la magica sveglia dello gnomo, individuano l’erba.

La sveglia, quando suona, infatti produce un particolare solletico alle erbe magiche, che non possono fare a meno di ridere.

Gettata nel miscuglio l’erba Sonnolenta, si sente borbottare:

 

Se la ghianda volete trovare

questa pozione della strega Mucluna dovrete regalare

ma state attenti perché il bosco

in una notte di luna piena

dovete nuovamente attraversare!

 

 

La strega Mucluna, nel frattempo, si era assopita, tutta rannicchiata, per il freddo e per il gelo, nel suo mantello nero, dentro una buca profonda per rigenerare le forze, così da poter compiere altre imprese e quasi stesse aspettando un filtro magico da bere, stava, nel dormiveglia, all’erta. Intanto i nostri, anche se impauriti dall’oscurità della notte fonda, dal forte vento del nord che soffia scompigliando le fronde degli alberi secolari e, spaventati dai rumori degli animali selvatici e dai rapaci notturni, si addentrano nel folto bosco illuminato dalla luna piena.

Impauriti e terrorizzati i compagni di viaggio, tenendosi stretti l’uno all’altro si inoltrano nel bosco. A Laura viene in mente un’idea: invita gli amici a seguire il sentiero illuminato dalla luna e, per superare la paura, intona una canzone. Tutti accettano senza esitare e iniziano a cantare con lei allegramente.

Arrivati a un bivio incontrano un Mago di nome Ridolino che sta osservando il cielo pieno di stelle con i suoi occhialini neri. A lui piace molto passare un po’ di tempo in meditazione, contemplando la natura. Appena vede i nuovi arrivati, fa un salto e comincia ad agitarsi. Preso dal panico, sale su una pianta non avendo alcuna intenzione di scendere.

I nostri amici cercano di tranquillizzare il Mago Ridolino. Noce è l’unico che può raggiungerlo sulla pianta e gli promette che gli regalerà la pozione magica Scordatutto, così lui dimenticherà tutte  le sue paure, se darà un indizio per raggiungere il castello di Malefico.

Ridolino è molto felice della proposta e si fa una bella risata: - Osservate, vedete in lontananza quelle lucciole, dovrete trovare la loro Regina, Brillarella. Sarò lei ad indicarvi la strada per arrivare al castello. Per riconoscerla dovrete osservare bene la sua luce, lei si illumina quando sente questo scioglilingua:

 

il picchio Picchiotto

picchia  nella nicchia

mentre canticchia.

 

- Lei si illumina perché è innamorata del picchio Picchiotto!

I nostri cinque amici, felici per l’indicazione data loro dal mago, gli regalano la pozione Scordatutto e si incamminano verso le lucciole.

Le lucciole si muovono molto disordinatamente, per cui rimane difficile individuare la Regina Brillarella.

I cinque amici di avventura si divertono un sacco, perché sembra loro di giocare a “mosca cieca”; infatti si spostano a casaccio, come se fossero bendati, perché le lucciole sono tutte uguali.

Cantando a squarciagola lo scioglilingua:

 

il picchio Picchiotto

picchia nella nicchia

mentre canticchia.

 

Non si accorgono che Brillarella si è illuminata.

La notte trascorre senza che gli amici abbiano alcun risultato e l’alba li coglie stanchi, assonnati e affamati.

Allora Noce lo scoiattolo, si avvicina ad un albero di nocciolo ed apre la sua dispensa personale che avrebbe usato durante l’inverno e tutti si mettono a mangiare le gustose nocciole.

Come fare per incontrare di nuovo le lucciole e trovare Brillarella che indichi loro la strada?

Il saggio gufo Gogù, dopo aver un po’ riflettuto, dice agli amici: - Al calar della sera, ognuno di noi dovrà seguire un gruppo di lucciole; solo così sarà più facile trovare Brillarella. Io controllerò dall’alto; uno di voi andrà a destra, uno a sinistra e due al centro.

Ciascuno di loro si posiziona nel luogo assegnato e aspetta, quando all’improvviso un lampo illumina tutto.

Gli amici gridano: - Ahhhhh!!!! E fanno un balzo indietro chiudendosi gli occhi per l’abbaglio.

Poi, si sente: - Buongiorno!  Sono Brillarella, che cosa volete?

Ma subito l’interrompe una lucciola che dice: - Venite, venite presto: c’è un’emergenza, Maestà!  Brillarella prende il volo e segue la lucciola.

I sei incominciano a correre a tutta velocità, ma solo Batuffolo Bianco riesce a starle dietro; allora, gli altri si arrendono. Nel percorso la Regina incontra Picchio Picchiotto ed arrossisce come un peperoncino.

Piena di gioia e di felicità, intenta a guardare Picchiotto, sbatte contro un albero e sviene, cadendo a terra e perdendo i sensi.

Al risveglio, con fatica cerca di parlare: - Voi chi siete? – Brillarella, siamo i tuoi amici e tu sei la Regina!

Lei risponde: - I… i… io, la Regina?!? Magari! Io sono una poveretta di nome Luccioluana.

Intanto, gli altri amici raggiungono Batuffolo Bianco.

Il servo della Regina, che la seguiva sempre, interviene: - Andate nell’Albero Lucente dove abita Brillarella, lì troverete un libro tutto d’oro: è quello che contiene incantesimi per cacciare tutti i mali. Prendetelo e portatelo qui.

I sei avventurieri si dividono in due gruppi: Batuffolo Bianco, Occhigrandi e Noce vanno a Est, mentre Laura, Gogù e Lucy vanno a Ovest del villaggio. Il Folletto Malefico, tramite la sua sfera, vede gli amici che vanno in cerca del libro; allora, dove vanno il coniglietto e gli altri, con la magia fa sbucare un cartello con scritto:

 

per l’albero lucente, andare a destra.

 

Gli amici, convinti che si trovava lì, prendono quella strada. Dopo un po’ di tempo, si trovano in un luogo terrificante. Subito il coniglio percepisce che è una trappola, allora, si butta a spinge Noce per non farlo intrappolare. Improvvisamente arriva giù dal cielo una gabbia che intrappola, sfortunatamente, Occhigrandi.

I due, impauriti, fuggono verso il villaggio; invece verso Laura, Malefico sta per inviare un intero esercito di teschi, quando pensa meglio di attendere che i nostri trovino il libro per rubarlo.

Batuffolo Bianco e Noce, arrivati al paese chiedono indicazioni e aiuto agli abitanti del villaggio che sono gnomi.

Purtroppo per Batuffolo Bianco e Noce, che non se ne accorgono, gli gnomi sono sotto un incantesimo che li porta a dare informazioni terribilmente errate: indicano la strada per giungere, nel più breve tempo, alla foresta dei pericoli.

Questa foresta è terrificante: sotto un aspetto incantevole e ameno ci sono sabbie mobili, lupi mannari e farfalle che volando spargono una polvere velenosa.

Batuffolo Bianco e Noce, ignari, s’incamminano serenamente verso il pericolo.

Improvvisamente, appaiono cinque lupi mannari che ululano alla luna, con agghiaccianti versi mezzo umani e meno cagneschi.

Il coniglio e lo scoiattolo si arrampicano prontamente su un albero e, come per magia, i lupi spariscono: non possono salire.

I due amici scendono dall’albero e s’incamminano verso un verde prato fiorito.

Batuffolo Bianco vede un bellissimo fiore, si china a raccoglierlo e arrivano tutte le farfalle.

La regina delle farfalle si chiama Florabella, ha le ali azzurre con pallini gialli e il busto rosso. Mentre vola lascia cadere una pioggia di polvere argentata che dona bellezza e grazia a chi la sfiora. Batuffolo Bianco si avvicina a Florabella saltellando e muovendo le orecchie come un elicottero dalla contentezza.

Sul suo nasino delicato vola un po’ di polvere e allora… eccìììì. Come per magia si trasforma in un bellissimo Principe, biondo, alto, con gli occhi verdi e un preziosissimo anello blu al dito medio della mano destra. Florabella gli dice che gli gnomi sono vittime di un incantesimo e chiede a lui di aiutarla a liberarli.

Il Principe, coraggioso e altruista, accetta senza esitare.

 

 

 

 


Il Principe si mette in cammino verso il paese degli gnomi, portando con sé una piccola bussola per non perdersi nel bosco e una mappa con indicata la strada.

Il villaggio è molto lontano, perciò chiede alla farfalla regina se può spargere un po’ di polvere magica su Noce che, con l’intervento di Florabella, si trasforma d’incanto in un coraggioso e forte destriero di colore verde bosco.

Partono veloci e galoppano, ma a un certo punto trovano la strada interrotta da un fiume.

Il cavallo s’impenna, si ferma all’istante e dice a Batuffolo Bianco: - Non possiamo proseguire perché l’alveo è troppo largo e Florabella si è dimenticata di farmi spuntare le ali!

In quell’istante compare un topolino cicciotello dall’aspetto simpatico e gli chiedono se sappia indicare a loro come fare per passare sull’altra sponda.

Il topolino risponde affermativamente, ma, per aiutarli, mette una condizione: - Se saprete rispondere correttamente al mio indovinello, vi indicherò come fare.

- Accettiamo la tua proposta, rispondono.

E il topo, con aria misteriosa:

 

qual è quella cosa su cui puoi scrivere  e poi cancellare?

 

- La lavagna!!! Il topo dice: - Sì, è proprio così! Io mi chiamo Pino! Pino ha due grandi occhiali gialli e Noce sghignazzando gli dice: - Devi vedere molto bene con quegli occhialoni!

Il Principe però li interrompe: - Va bene, ma ora proseguiamo il viaggio! Non perdiamo tempo!

Gli amici così attraversano il fiume e arrivano a un bosco pieno di luce, in cui i raggi del sole, riflettendosi in enormi specchi d’acqua, si diffondono in ogni luogo.

Custode e difensore della splendida foresta è una grande Cimice verde pronta a spruzzare un liquido paralizzante su chi osava inquinare e danneggiare quel posto fantastico.

La Cimice esclama: - Mi chiamo Puzzolina e voi non potete passare! Io sono la guardiana di questo territorio.

Il Principe, Batuffolo Bianco, riponde: - Devo passare immediatamente, perché vuoi impedirmelo?

Puzzolina ribatte: - Siete troppo grossi e un po’ sporchino!!! Io devo difendere questo luogo pulito e profumato.

Allora i due tornano indietro e arrivano a un lago, il principe si lava, dopodichè pesca un salmone e se lo mangia.

Intanto il sole sta tramontando, il bosco è cupo e triste, in cielo sono comparsi dei cirri grigio scuro e gli alberi stanno assumendo forme paurose.

Nel frattempo i due, impauriti, scappano verso Puzzolina e l’effetto della polvere magica di Florabella svanisce: tornano normali.

Felici, gridano: - Hurrà!!!!! Finalmente possiamo passare da Puzzolina!

Intanto, la cimice, che si era spaventata, si è rifugiata sulla sua casa-albero,  rendendosi invisibile.

E così, i nostri amici passano.

Intanto Laura, Gogù e Lucy si mettono a cercare tra le stanze dell’Albero Lucente; nella sala da ballo, in cucina, in sala da pranzo, in camera della Regina, ma non c’è neanche l’ombra del Libro d’Oro. Alla fine, trovano una porta misteriosa: l’aprono e c’è una biblioteca, in mezzo alla quale si trova un leggio con il libro che cercavano!!! Lo prendono.

L’esercito dei teschi nel frattempo è arrivato da loro, ma, mentre attaccano i nostri amici, improvvisamente arriva un cavallo grande, bianco con le macchie marroni e la coda intrecciata, che, con una zoccolata, una testata e un calcio li atterra tutti! Poi dice: - Mi  chiamo Rambo, salite in groppa ed io vi aiuterò a distruggere Malefico!

Allora Laura porta il libro al servo di Brillarella, che rimette in sesto la Regina e cura il fratello di Lucciolella, che stava male.

Rombo, poi, dice: - Mi posso unire a voi?

E gli amici rispondono in coro: - Sìììì!

E così, Laura, Rombo, Lucy e Gogù salutano la regina delle lucciole e si mettono in cammino.

Dopo un po’, trovano Occhigrandi ferita, sdraiata vicino ad un albero; allora Rombo prepara una tisana, fatta con erbe aromatiche, gliela fa bere e, stranamente, se ne vanno via le ferite!

Occhigrandi, riconoscente, parla così: - Sono stata catturata da Malefico, ma grazie a Rombo sono libera e guarita! Il coniglietto e lo scoiattolo erano riusciti a scappare.

Batuffolo Bianco e Noce, nel percorso, vedono un cappello tutto lacerato e con numerose toppe.

Incuriositi lo prendono, ma appena in mano inizia a scappare. Allora i due lo rincorrono e divertendosi, dimenticano la missione. Stranamente il cappello li porta al paese degli gnomi, dove gli abitanti li attaccano senza pietà. Allora Batuffolo Bianco dice: - Fermi! Gli gnomi però continuano a dirigersi verso di loro. Nel frattempo Laura, Rombo, Occhigrandi, Gogù e Lucy si incamminano verso il paese degli gnomi, ma a metà strada trovano un burrone e non sanno come procedere. Rombo allora dice: - Io so come fare!

E come per magia gli spuntano due possenti e maestose ali e dice: - Io in realtà sono un cavallo alato! Finora ero un semplice cavallo, ma ora sono un cavallo con le ali.

I ragazzi dicono, stupiti: - Wow, sei spettacolare, sei molto più bello di prima!

Allora il cavallo: - Salite in groppa, Rombo prende velocità e prende il volo, come anche i gufi.

I ragazzi sono molto emozionati e sono pieni di gioia, di felicità e di allegria!

Volando, vedono il coniglio e lo scoiattolo in difficoltà e atterrano.

Batuffolo Bianco e Noce fanno conoscenza con Rombo e diventano amici: insieme combattono contro gli gnomi.

Questa battaglia va avanti per un giorno intero e, con l’aiuto degli amici gufi, Noce e Batuffolo Bianco riescono a vincere: i gufi raccolgono alcuni sassi e li lanciano contro gli gnomi, rovinando le loro abitazioni. Lo gnomo Dolfin dice: - Forza! Soldati! Prendete le catapulte e riempitele di mattoni! Gli gnomi obbediscono all’ordine impartito e scagliano mattoni contro i nostri amici. Il cavallo Rombo, scalciando, rimanda indietro, con gli zoccoli delle sue zampe, i mattoni che, colpiti, si frantumano in piccole parti. Gli gnomi si rendono conto che non hanno più scampo contro i nostri compagni di viaggio e quindi decidono di arrendersi. Noce, Batuffolo Bianco e Rombo si ritrovano davanti ad un castello rosso e verde. Questo castello è di proprietà di un albero di Natale parlante, di nome Albi. Albi accoglie i nostri amici nel castello per congratularsi con loro per aver sconfitto i fastidiosi gnomi e per averli allontanati dal suo territorio. Come premio l’albero dona loro un libro di incantesimi, con cui, felici, lo scoiattolo e il coniglio, riprendono il loro cammino in volo sul cavallo, pronti ad affrontare altre peripezie per portare a termine la loro missione.

Il cavallo alato atterra stanco vicino ad un bellissimo arcobaleno. Incuriosito decide di salirci sopra, ma gli amici sono fermati da un  Elfo che tiene nascosta una pentola d’oro. Si chiama Piero e promette in dono il tesoro in cambio di un aiuto per ritrovare la fidanzata Clorinda rapita da uno gnomo cattivo, capo del villaggio. Batuffolo Bianco e Noce lo rassicurano. Con l’aiuto del cavallo alato potranno sorvolare la foresta e, una volta individuata Clorinda, afferrarla e riportarla a casa. Si mettono in viaggio e, dopo alcune ore di volo, finalmente vedono il villaggio. Atterrano e iniziano la ricerca……due grosse guardie però li fermano e gli comunicano che sono giunti nel villaggio degli gnomi dal nasino all’insù, i quali per liberare Clorinda vogliono la pentola d’oro di Piero. I nostri amici sono disperati e non sanno come affrontare la situazione.

All’improvviso a Lucy viene un’idea: - Sentite grandi e grosse guardie, ascoltatemi attentamente, se ci lascerete passare, noi vi promettiamo che vi lasceremo un po’ della polvere magica di Florabella e così potrete ottenere tantissime monete d’oro.

Le due guardie cadono nel tranello. Infatti Lucy allunga loro un pochino di sabbia, che certamente non è magica. Nel momento in cui le guardie si spostano verso i nostri amici per recuperare la polvere magica, il cavallo alato li acchiappa per i capelli e li trasporta via lontano.

A questo punto la via è libera e Lucy, Laura, Batuffolo Bianco, Gogù, Noce, Occhigrandi possono finalmente cercare di liberare Clorinda.

Clorinda è tenuta segregata nelle segrete del castello incantato e per raggiungerla i nostri amici devono percorrere gallerie buie e umide dove si nascondono degli orrendi pipistrelli.

Il re dei pipistrelli Pippirillo, grosso, brutto e assetato di sangue, per lasciarli passare gli propone un indovinello: - Lo puoi donare, lo puoi ricevere e se non ti sbrighi a rispondere lo succhio tutto io.

Laura risponde: - E’ facilissimo, il sangue!

I sei amici si incamminano verso l’uscita, ma Laura si accorge che il pipistrello li insegue; allora, infila la mano nella borsa e gli punta una torcia negli occhi. Il pipistrello se ne va, lamentandosi di forti dolori.

Stavano per uscire da quella lugubre grotta, quando vedono Rombo colpito da una freccia avvelenata; gli chiedono: - Cosa ti è successo, Rombo?

Il cavallo risponde: - Sono andato troppo lontano a lasciare le due guardie e così facendo, sono entrato nel giardino di Malefico!

Gli amici si affrettano a curarlo, poi fanno uno spuntino.

Poco dopo, Gugù, consultandosi con la figlia, dice: - Io e mia figlia abbiamo deciso di sistemarci qui, su quell’albero grosso e contorto.

I compagni  di avventura si danno l’addio con un po’ di amarezza.

Intanto, il cielo si è fatto scuro e tenebroso, c’è molta umidità e il vento non si arresta mai.

Laura pensa fra sé e sé: - Ormai i miei nonni saranno disperati, tuttavia, incoraggiata dagli animali, continua il cammino.

Rombo si sente meglio e può tornare al galoppo e con gli amici si avvia verso il castello dov’è rinchiusa Clorinda per liberarla e ottenere dal suo fidanzato le monete d’oro promesse.

Con esse potranno forse barattare con Malefico la Ghianda d’oro che, messa nel suo sigillo, ha il potere di far tornare in vita la Regina degli scoiattoli e di liberare il bosco dalla schiavitù del folletto cattivo.

Improvvisamente, appare davanti a loro sulla strada un figuro dall’aria spietata: una guardia degli inferi mandata da Malefico per distruggerli e impedire la loro missione.

A questo punto, i nostri si chiedono se Clorinda sia ancora viva.

La guardia degli inferi, mandata da Malefico, sguaina una spada affilata, appuntita con un ferro rovente che la rende sempre incandescente e si scaglia con una ferocia inaudita contro i nostri amici. Laura, vinta la paura iniziale, tira fuori, da una sacca il libro di incantesimi, regalato loro da Albi. Prova a fare una magia scritta nella pagina 50 del libro, per rimpicciolire la guardia scagliandogli contro un filtro magico. Per sfortuna, la pozione si riflette contro  la corazza della guardia, andando a colpire Laura che si ritrova ad essere piccola come una matita. I nostri amici cercano di trovare la parola magica per permettere a Laura di riacquistare le sue normali dimensioni, ma con una formula magica la trasformano in un essere gigantesco che calpesta la guardia degli inferi.

Alla fine Laura, dopo aver schiacciato la guardia, torna normale. I suoi amici dalla contentezza cominciano a farle tanti complimenti e vogliono organizzare una festa! Noce inizia a raccogliere delle foglie, con un piccolo ramo appuntito incide i nomi dei compagni con il luogo del ritrovo e l’ora dei festeggiamenti e li distribuisce in tutta la foresta. Per sbaglio, una foglia arriva tra le mani di uno gnomo sopravissuto alla battaglia che trae lo spunto per meditare una vendetta! Arrivato alla festa finge di essere contento e interessato, ma, ad un tratto… una nuvola grigia si avvicina minacciosa.

All’inizio gli invitati, presi dall’euforia del divertimento, non si accorgono della nuvola che incombe su di loro. Solo Laura, alzando lo sguardo verso il cielo, ne nota la presenza e cerca di allertare anche gli altri invitati. Essi, in preda al panico, cercano di fuggire, ma l’enorme nuvola nera, con la sua mole minacciosa, li avvolge in un pericoloso vortice di vapore e li risucchia in alto, trasportandoli nella fortezza del Folletto Malefico. Qui cercano di barattare la libertà di Clorinda con il libro magico, ma l’impresa risulta più ardua del previsto. Il folletto, infatti, non accetta lo scambio perché desidera ricevere in cambio un oggetto ben preciso e raro: un fiore dai petali tutti d’oro. I nostri amici riusciranno a trovare ciò che vuole Malefico!

I cinque amici partono per la ricerca del fiore dai petali tutti d’oro, Laura dice: - Bisogna trovare indicazioni su questo fiore.

Rombo: - Dividiamoci!

Laura dice: - Io, Batuffolo Bianco e Lucy andremo per questa via, voi andrete in quel prato!

Batuffolo Bianco, Laura e Lucy imboccano la via  e vedono dei cartelli, purtroppo in questi non c’è alcuna informazione sui fiori. Allora Laura propone di raggiungere la biblioteca del paese più vicino e si incamminano.

Intanto, Rombo e Noce vanno nel prato e cominciano a cercare il fiore, ma senza risultato, Noce, ad un tratto inciampa.

Rombo va a soccorrerlo e nota qualcosa di luccicante. Cerca di raccoglierla, ma all’improvviso si sente risucchiare da una forza misteriosa. Subito si ritrova dentro a un immenso buco senza fine.

Laura, intanto, sta cercando con gli amici un libro della biblioteca che parli di fiori preziosi.

All’improvviso Batuffolo Bianco mostra un libro agli amici: parla di fiori speciali!!!

Laura cerca freneticamente notizie.

Il libro che Laura ha nelle mani è una bellissima pubblicazione in pelle, rilegata in oro con stampata una bellissima orchidea lilla. L’orchidea capisce subito cosa sta cercando Laura e decide di aiutarla perché è amica della Regina degli Scoiattoli. Quindi all’improvviso il libro si apre e velocemente le pagine si sfogliano fino a fermarsi alla pagina cercata da Laura.

Appare una mappa, molto complicata e scritta in una lingua sconosciuta che i nostri amici non conoscono. Sarà l’orchidea magica che spiegherà loro come muoversi sulla mappa.

Purtroppo la mappa indica che il fiore dai petali d’oro si trova sulla montagna invisibile, che però è riconoscibile da una strana nebbia che l’avvolge. La mappa dà loro un’ultima indicazione:

 

se la montagna vuoi trovare

la nebbia devi oltrepassare.

il profumo di vaniglia

vai a seguire.

per mille miglia

dovrai salire.

sulla cima arriverai

il fiore dorato vedrai

prenderlo potrai

ma un pericolo affronterai!

 

 

I nostri amici ascoltano attentamente le indicazioni e subito si incamminano alla ricerca della montagna. In lontananza scorgono una nebbiolina dalla quale giunge un forte profumo di vaniglia. E’ talmente forte che vengono attratti e cominciano la loro scalata. Arrivati sulla cima appare d’un tratto un grosso drago che, con voce grave e aggressiva, dice: - Che cosa state cercando qui?

- Il fiore dai petali d’oro! Dice Laura spaventata.

- Via di qua!!! Io sono Drakus, il custode del fiore e non lo avrete mai! Non potrete mai battermi! Malefico me lo ha affidato ed io sono un suo servo fedele!

Improvvisamente da sotto terra appare Pelofolto che ha scavato per un lungo tratto per salvare gli amici che ha percepito in difficoltà! Con un colpo di zanne, per la gioia e dei suoi amici, strappa il fiore dalle grinfie di Drakus che, colto all’improvviso, non riesce a reagire.

A quel punto il drago, sconfitto e umiliato, fallisce la missione e, per opera di Malefico, perde subito le sue forze e si pietrifica!

Laura e i suoi amici, contenti, ringraziano Pelofolto e proseguono insieme la missione raggiunti dagli altri compagni.

I nonni di Laura sono molto preoccupati per la loro nipotina che non torna a casa ed allora il nonno Antonietto esclama: - E’ tanto che Laura non si fa viva; è andata a fare una passeggiata nel bosco con Lucy e non torna!

- Andiamo a cercarla. Ribatte nonna Giusy, e si incamminano verso il bosco.

Nel frattempo Laura, Noce, Lucy, Rombo e Batuffolo Bianco scendono dalla montagna e si incamminano verso il regno di Malefico. - Il regno di Malefico è molto pericoloso, io per poco non morivo. Dice Rombo. Laura bisbiglia: - Dobbiamo trovare un’entrata alternativa.

- Perché parli piano? Domanda Batuffolo Bianco.

- Perché Malefico ci può vedere e sentire attraverso la sua sfera magica.

Il crepuscolo sta per scendere sul bosco e gli alberi dondolano una ninna nanna cullati dal vento.

Laura: - Sistemiamoci qui, non possiamo andare avanti con il buio e dobbiamo riposarci.

Batuffolo Bianco usa la sua spada per tagliare un albero con il quale costruire un accampamento.

L’arma è dolce e si piega e Batuffolo singhiozza per aver rovinato la spada che aveva ricevuto da suo padre per il compleanno. Cerca di rimediare e prende un sasso affilato e grosso e per fortuna torna come nuova. Il coniglietto urla: - Evviva!!!!

Malefico, attraverso la sfera magica, si accorge che Laura e i suoi amici stanno costruendo un accampamento, si infuria e fa scatenare un forte temporale.

Nel frattempo i nonni di Laura incontrano Zampenere, il quale racconta quello che è successo alla nipotina e li conduce da lei.

Laura, felice, abbraccia i nonni e racconta tutto quello che è capitato.

Il temporale si fa sempre più violento e i nostri trovano riparo in una caverna.

Intanto nel castello di Malefico, Clorinda è disperata e cerca di scappare e si rivolge, piangendo, alla guardia che si impietosisce nel vedere il suo sguardo tenero e buono.

Spadaferma controlla che il cattivo folletto si sia allontanato e la fa uscire, rischiando di essere severamente punito.

Corre Clorinda e cerca la strada che potrebbe condurla dai suoi amici. Incontra l’uccellino Ciciricì che, svolazzando intorno a lei, la vede nel pericolo e le dice: - Corri veloce, i tuoi amici sono in quella caverna laggiù, ma stai attenta al folletto Malefico!

Clorinda riesce a raggiungere la caverna e scappa insieme a Laura, Lucy, Rombo, Batuffolo Bianco, Noce ed i nonni. I nostri amici pensano bene di tenersi il fiore dai petali d’oro e nello scappare, però, si imbattono proprio in Malefico!!! Il folletto dice loro, ghignando: - Datemi il fiore d’oro, altrimenti Clorinda tornerà subito con me!

La fanciulla si spaventa a morte e si stringe  vicino a Laura e la supplica di consegnare il fiore. Lucy prende, velocemente e senza farsi vedere, un fiore giallo, simile a quello d’oro e lo consegna a Malefico che, sorridendo, scompare nella nebbia. Subito Clorinda ringrazia la cagnetta e le dà un bocconcino appetitoso! Lucy, stanca e sazia, si addormenta sotto un albero, mentre gli amici, senza accorgersene, continuano il viaggio per portarsi lontano dal castello del cattivo folletto.

Intanto sopraggiunge la notte e la comitiva si ferma in una vecchia casa abbandonata per riposare ed attendere la luce del giorno per proseguire il cammino. Laura, dopo aver trovato un angolo tranquillo e protetto, si stringe vicino ai nonni e agli animali e così si addormentano tutti.

Lontano da loro, la cagnolina Lucy si sveglia e si accorge di essere sola: gli amici l’hanno abbandonata? Incredula, si spaventa e corre in loro ricerca, fiutando qua e là, finchè trova delle tracce che le indicano la strada intrapresa dai suoi amici. Ad un certo punto, nel buio della notte, sente un forte rumore e si prende paura.

Lucy spaventata ed infreddolita, si nasconde dietro un albero e si rende conto che il rumore è causato da un oggetto di metallo battuto da un martello. Si avvicina e dice: - Chi può lavorare di notte in questo luogo? Una voce calma e roca risponde: - Io sono il fabbro Magliadargento  e tu chi sei che osi disturbare il mio duro lavoro?

- Sono Lucy, la cagnetta di Laura, la nipotina dei vecchi. Potresti aiutarmi a ritrovare i miei amici, tu che conosci bene questo luogo?

- Certo, conosco un rifugio che tante volte ospita i viandanti; non è lontano, ti ci porto io.

Lucy ora è più tranquilla, anche se non ha la certezza che i suoi amici si trovino nel rifugio; si incamminano e poco dopo raggiungono il luogo indicato. Il fabbro regala a Lucy un collare luminoso che le permetterà di trovare sempre quello che cerca; la cagnetta si lascia mettere il collare, che subito illumina il percorso. In poco tempo, Lucy e Magliadargento raggiungono gli amici ai quali il fabbro regala dei doni.

Magliadargento regala ai nostri amici un braccialetto e un anello luminosi come il collare che ha donato alla cagnetta; questi gioielli illumineranno la strada per tornare al castello di Malefico e trovare finalmente la ghianda d’oro. Li indosseranno Laura  e la nonna.

Il gruppo s’incammina, seguendo la scia luminosa lasciata dai preziosi oggetti. Ad un certo punto si trovano di fronte ad un’altissima cascata! Come fare per superarla?

Tutti chiedono aiuto al cavallo alato, ma egli risponde che è terrorizzato alla vista dell’acqua e non può aiutarli. Arriva in loro soccorso una gigantesca balena, Spruzzodacqua, che, con la potenza del suo getto, li solleva e li trasporta al di là della cascata! Improvvisamente, davanti ai loro occhi si apre uno scenario di immensi prati dai fiore dai multicolori e alberi dai frutti magnifici!!!

I nostri, affamati, si saziano a volontà, ma si accorgono che più mangiano più i loro corpi diventano piccini piccini, quasi a scomparire!

-         Ah, ah, ah!!! -  Gridano gli alberi in coro!  - Ci siete cascati! Ora non potete più trovare la ghianda d’oro, perché gli animaletti del prato vi divoreranno, a meno che non riusciate a risolvere questo indovinello:

-          

 

lo puoi trovare nel prato,

è molto ricercato,

fortuna ha portato

a tutti coloro che lo hanno trovato!

Se lo trovi anche tu

divorato non sarai più!

 

 

Rombo risponde: - Il trifoglio! Non ha indovinato e gli alberi gli dicono che ha ancora una possibilità, però c’è vicino. Allora interviene Batuffolo Bianco: - Macchè, è il quadrifoglio!

- E’ giusto! Ma non vincerete mai Malefico!

Intanto, i nostri amici cominciano a crescere per raggiungere la loro altezza naturale.

Laura e i suoi compagni d’avventura si incamminano verso il regno di Malefico.

Arrivati all’esterno delle mura del castello, intravedono le muscolose guardie di Malefico che vengono verso di loro e quindi corrono a nascondersi in un cespuglio.

Pensano e discutono insieme per trovare un piano che permetta loro di entrare nel castello del cattivo folletto, senza farsi scoprire.

Ad un certo punto Laura dice: - Tornate a casa, nonni, è troppo pericoloso stare qui!

I nonni annuiscono e partono per tornare a casa accompagnati da Rombo, che ribatte: - Salite in groppa!

Nel tornare a casa al nonno cade la dentiera, così Rombo deve atterrare per recuperarla. Allora un serpente esclama: - Io sssono il ssserpente Dentevelenossso e voglio sapere di chi è questa dentiera che si è incastrata nella mia coda gialla gialla???

- E’… è… è… mi… mia, dice il nonno senza i denti, balbettando dalla paura.

Rombo si avvicina alla coda e con la bocca cerca di riprendere la protesi; il serpente si ritrae e poi allunga le spire verso il cavallo per morderlo ed avvelenarlo, ma la nonna, che ha l’anello luminoso consegnato da Magliadargento, punta il gioiello verso gli occhi del rettile e subito una scintilla luminosa lo acceca. L’anello cade e si rompe, ma Dentevelenossso è reso innocuo.

Il nonno si rimette la dentiera e con la nonna sale sulla groppa di Rombo che li porta a casa. Il cavallo alato, compiuta questa missione, torna dagli amici.

I nonni appena giunti a casa, si siedono in salotto per riposare e pensano alla nipotina, che ha il difficile compito di recuperare la ghianda d’oro per riportare in vita la Regina degli Scoiattoli. Sono preoccupati per questa difficile missione, ma al tempo stesso sono fieri di Laura.

Intanto la bambina ed i suoi amici discutono su come procedere per entrare nel castello di Malefico.

Sono intenti ad elaborare diverse teorie, quando, improvvisamente, appare un’enorme rana gracidante. I compagni sono sgomenti, pensando che l’animale sia un alleato del folletto cattivo.

In realtà Salterella è mandata da Gogù per aiutarli. Potrebbe indicare un passaggio segreto per oltrepassare il fossato; oppure portarli sul dorso e condurli dall’altra parte; oppure ancora distrarre le guardie  per permettere ai nostri amici di entrare inosservati.

Davanti agli osservatori stupiti, Saltarella si trasforma in un acrobata che distrae le guardie con i suoi salti mortali!!!

I nostri amici riescono ad entrare!

Dopo essersi addentrati nel castello, percorrendo lunghi ed inestricabili corridoi, i nostri amici  giungono in una sala le cui pareti hanno un colore rosso sangue che li spaventa moltissimo.

 La sala inizia a girare su se stessa facendoli cadere in un grosso buco nero e oscuro. Essi rimangono imprigionati al buio per due lunghe ore, un lasso di tempo interminabile durante il quale temono il peggio, ma ecco che una luce abbagliante penetra da una piccola fessura. Laura si avvicina titubante per vedere, ma il piccolo pertugio nasconde un inganno ed essa viene risucchiata dall’apertura.

Qui si intravedono due occhi con una bocca che dice: - Se la vostra amica volete salvare nel tranello non dovete cascare e un indovinello dovrete decifrare!

 Qual è la cosa che scende prima dei passeggeri?

Batuffolo Bianco risponde: - E’ l’ancora! -  La porta si spalanca e tutti insieme entrano e trovano Laura incatenata e circondata da terribili coccodrilli con enormi fauci.

Appena Lucy, Rombo, Batuffolo Bianco e Noce fanno il primo passo per andare a liberare Laura, i coccodrilli rapidamente si girano e mostrano ai nostri amici spaventati le loro fauci con i lunghi denti.

Allora Lucy dice: - Dobbiamo trovare una soluzione per liberare Laura.

Noce ribatte: - Posso provare ad arrampicarmi sull’edera che è attaccata al muro, che mi aiuterà a liberare Laura!  Il luogo dov’è intrappolata Laura è buio, freddo e spaventoso e la bambina è tutta rannicchiata temendo di essere azzannata dai coccodrilli; una speranza la consola, quella dell’intraprendenza dei suoi amici che riescono a soccorrerla.

Rombo, per distrarre i coccodrilli, lancia una pietra lontano e tutti i coccodrilli si spostano verso il punto dove è caduta e Noce, rapido, salta sull’edera e corre verso Laura; subito arriva da lei e con i suoi denti taglia la corda che la tiene legata e la libera.

Non passano tanti attimi che tornano i coccodrilli ed allora Batuffolo Bianco si stanca e tira fuori la sua spada appuntita, dicendo: - L’avete voluta voi! E subito con l’arma si avventa verso i voraci animali e li ferisce, così Laura e Noce riescono a fuggire con gli amici.

I coccodrilli, feriti, si devono arrendere e quindi Laura e gli amici sono liberi di cercare la Ghianda d’oro. All’improvviso, scorgono una piccola fessura nel muro e vedono uscire un bellissimo scarabeo blu. Ha un corpo piccolissimo e delle grandi ali brillanti. Si chiama Scintillino.

È molto gentile e si vuole unire al gruppo perché anche lui sta cercando la Ghianda, ma è solo e non è mai riuscito a ingannare Malefico.

Tuttavia, lui che vive nel castello, conosce tutti i passaggi segreti e sa che la Ghianda d’oro si trova nella stanza più remota del maniero. Come fare arrivarci? Si domandano i nostri amici.

Scintillino mostra loro un passaggio proprio nel muro dal quale lui è uscito.

Chiede a Laura di spingere tre grosse pietre e, dopo che la bambina lo ha fatto, improvvisamente il muro si girò.

Al di là c’è una lunghissima scalinata che devono salire. Iniziano il loro percorso, ma sembra che questa scalinata non finisca mai; ogni volta che sembra che arrivino alla fine, si aggiungono altri scalini! Lucy e Noce cominciano a chiedersi se non sia una scalinata magica!!!  Effettivamente è proprio così!

Malefico sta cercando di disorientarli. Laura pensa di utilizzare il braccialetto regalatole da Magliadargento; il gioiello è formato da tante perline ed ogni perlina permette di esprimere un desiderio. A quel punto Laura chiede che la scala si fermi e che giungano al termine della salita.

Immediatamente, tutto si ferma e gli amici si trovano di fronte ad un’enorme porta.

Aprendo la porta, si trovano davanti ad un’altissima torre! I nostri amici non sanno come fare per entrare, perché vi sono tante porte e ad ogni piano è preannunciata una prova da superare: il ranocchio Verdicchio lo annuncia:

 

 

se sulla cima vorrai arrivare

tante prove dovrai superare.

Segui l’istinto

e troverai un dipinto!

 

 

I ragazzi, un po’ sgomenti, cercano disperatamente l’entrata giusta ed ecco aprirsi davanti a loro una porta magica che trasforma la torre in un maestoso castello con una sola entrata!!!

Al primo piano ecco comparire un enorme troll da sconfiggere.

Coraggiosamente, Batuffolo Bianco sfodera la sua spada luccicante che spaventa il troll e lo fa scappare. Procedono sulla scalinata ed arrivano al secondo piano; trovano un elfo che rivela di essere il servo prediletto di Malefico e impedisce loro di passare.

Allora, gli amici pensano quale può essere il punto debole dell’elfo. Un lampo passa sopra la testa di Laura che si ricorda di un cartone che aveva visto alla televisione che narrava del punto debole degli elfi: l’orecchio destro! Se viene tirato tre volte consecutive, l’elfo si polverizza. Ma come fare per avvicinarlo? Tutti, meno Batuffolo Bianco, si avvicinano per distrarlo, mentre l’eroico coniglietto va a tirargli l’orecchio destro per tre volte, cosicché il malvagio elfo diventa cenere!

I nostri amici arrivano al terzo ed ultimo piano e davanti a loro appare una porta tutta d’oro. Laura si avvicina lentamente e comincia a tremare; cerca di aprire rapidamente la porta, ma è chiusa, allora, svelta infila la sua molletta dei capelli e si sente: - Ahia!!! Perché vuoi farmi del male? -  Facci entrare, poi ti spiegheremo tutto!

Dicendo così la porta si apre e Laura, la cagnetta Lucy, Noce, Rombo e Batuffolo Bianco entrano. Dopo aver ascoltato la loro storia, la porta dice: - Come siete coraggiosi!!!

I nostri amici, però, si ricordano che devono superare una prova. Infatti, subito si sente come un ruggito e compare una piovra gigante che sconfigge rapidamente Rombo, Noce, Lucy e Batuffolo Bianco!!!! Laura si appresta veloce a prendere la spada del coniglietto e taglia i tentacoli della piovra, ma inutilmente perché le ricrescono! Allora tira la spada che prende fuoco e trafigge il cuore del mostro, che muore.

Laura sviene dalla fatica e la spada, cadendo a terra, ritorna normale.

Batuffolo è il primo a svegliarsi e cerca di prendere la sua spada, ma subito la rilascia perché scotta. Dopo pochi minuti sono tutti svegli ed il coniglio dice: - La mia spada brucia! Subito compare un fantasma e il coniglio riconosce che è suo padre e dice: - Papà! -  Il fantasma annuisce e risponde: - Figliolo, sono fiero di te! Ora puoi usare di nuovo il potere della spada. La userai per sconfiggere Malefico; ringrazia Laura, perché ha scoperto il suo potere, ma

 

se la spada vuoi usare

 

la forza del pensiero dovrai utilizzare!

 

Finalmente i nostri eroi, dopo aver superato tutte le prove, giungono sulla sommità del castello. A quel punto ricordano che il ranocchio Verdicchio aveva detto loro che avrebbero trovato un dipinto.

Si guardano attorno e cadono all’interno di una botola; proprio qui trovano un bellissimo quadro: c’è raffigurata la ghianda d’oro e, come loro si allungano per toccarla, immediatamente vengono risucchiati all’interno della tela!

Malefico che li attende ha in mano la ghianda d’oro!

Provano ad avvicinarsi, ma Malefico… puff… scompare! Non sanno come uscire; a quel punto Batuffolo Bianco ripensa alle parole del padre e immediatamente la spada si trasforma in un luminosissimo raggio di luce che permette loro di vedere dove si è nascosto il cattivo folletto. Malefico si è rifugiato tra le chiome del Grande Albero e minaccia tutti coloro che provano ad avvicinarsi: - Non provate a salire sull’albero, perché potreste rimanere per sempre intrappolati nel dipinto! Ah, ah, ah!!!

I nostri, allora, non sapendo più che cosa fare, mandano Noce in esplorazione, ma lo scoiattolo viene scoperto dal folletto e si ritrova rinchiuso nella tela! Laura capisce che quella non è la soluzione per arrivare al Grande Albero.

Sarà Rombo che volerà sulle fronde dell’albero e arrivato sulla cima dell’albero Rombo, intravede tra  la chioma verde e fresca il Folletto Malefico, subito si scaglia verso di lui, che all’improvviso scompare. Il quadro inizia a sciogliersi, Laura dice: - E’ sicuramente opera di Malefico.

I nostri amici non sanno cosa fare. Noce ribatte: - Forse c’è una soluzione, possiamo usare la spada di Batuffolo. - Certo, ma io mi sciolgo, risponde il coniglio.

- Mi ricordo che ho un libro di incantesimi nella borsa. Risponde Laura.

I nostri amici si riuniscono e pronunciano la prima formula che trovano e all’improvviso appare una carota parlante che dice: - Non mi mangiate!! Ho paura. E il coniglietto: - Io non la mangio una carota isterica e parlante. Finalmente a un certo punto compare una barriera che li protegge, dopo un po’ i nostri amici non resistono più a reggere la barriera, il coniglio dice: - Spostatevi ci penso io!!! E la spada si lancia nell’aria e fa un immenso taglio che fa da passaggio ai nostri avventurieri che escono dal dipinto.

Il folletto scomparendo dice: - Uffi, hanno trovato il punto debole del quadro!!!

Laura, Noce, Rombo, Batuffolo Bianco e Lucy escono dal castello correndo. Usciti Lucy dice: - Pensavo di essere morta!!!

Loro si incamminano per trovare nuove indicazioni per il castello di Malefico.

Pensano di utilizzare una perla del bracciale magico di Laura per esprimere un nuovo desiderio: avere con loro la carota parlante, che decidono di chiamare Parlantina!

Parlantina si dichiara felice di accompagnare gli amici, perché il folletto Malefico aveva sterminato la sua famiglia. Lei, che era riuscita a fuggire, sa quale strada bisogna percorrere per arrivare al castello; guida volentieri il gruppo che percorre molta strada ed intravede la sagoma di Malefico.

Gli amici, impauriti, si nascondono in un cespuglio per decidere quale strategia adottare; pensa e ripensa, si accorgono che il perfido folletto rimane sempre immobile nella sua posizione! Lo scoiattolo, molto coraggioso, decide di avvicinarsi per capire meglio. Con lui va anche Parlantina, che chiama ripetutamente Malefico che però non si gira!  Gli amici capiscono che è una statua, un trucco per trarli in inganno e si avvicinano, ma all’improvviso la statua, con una risata agghiacciante, si anima e cattura Parlantina. I nostri decidono che cercheranno ad ogni costo di salvarla, ma… non serve, perché parla così tanto che Malefico non la sopporta e la lascia libera.

Fortunatamente Parlantina è riuscita ad intravedere una strada con in fondo una grande luce: sarà la ghianda d’oro?

I nostri  amici si avventurano lungo il percorso che conduce alla luce misteriosa.

Ad un tratto, però, quando sembra che tutto vada per il meglio, la luce si allontana sempre di più verso un vulcano in eruzione. La cagnetta, che era molto abile a scovare oggetti nascosti, trova con facilità la luce, che si era “rannicchiata” in mezzo a due grosse pietre situate nei pressi del vulcano.

La luce velocemente fugge, dirigendosi verso la bocca del vulcano e la cagnetta, ignara dl pericolo, le corre dietro. Rombo, rendendosi conto dei pericoli, si precipita verso Lucy che sta rischiando la vita. Tutti si rendono conto che quella è un’altra trappola ideata da Malefico per dividere gli inseparabili amici. I nostri riprendono il viaggio e giungono in un villaggio in cui vengono accolti con ogni premura e attenzione; i nostri amici, essendo alquanto affamati e assetati, chiedono un po’ di pane e dell’acqua fresca. Ma dietro l’apparente gentilezza si nasconde una terribile e pericolosa insidia.

Infatti gli abitanti del luogo sono servitori e complici di Malefico e mettono del potente sonnifero sia nell’acqua sia nel pane offerto ai viaggiatori. Fortunatamente Parlantina, carotina, non ha fame e intuisce il piano malvagio, così avverte in tempo gli amici e dice loro di buttare il cibo in un grosso fossato e di fingersi addormentati.

Gli aiutanti di Malefico, credendoli addormentati, aspettano il mattino successivo per consegnarli al loro capo Malefico. Ma i nostri eroi, più scaltri, durante la notte fuggono da quel villaggio traditore e  maledetto.

Sfuggiti al pericolo, gli amici, ancora increduli, attraversano luoghi sconosciuti e impervi. Arrivano in un campo e lì decidono di riposarsi un po’. Vedono un cavallo, Pippo, vecchio e stanco.

Batuffolo Bianco gli dice: - Hai l’aria stanca e sembri infelice, cavallo! Cosa succede?

Pippo: - Ho passato tutta la mia vita in fattoria, voglio scoprire il mondo! E’ bello, immenso e appassionante. Portatemi con voi!

Lucy risponde: - Si, che bello! Avremo un nuovo compagno di viaggio!

E Batuffolo Bianco: - Ora riposati un po’ e domani ci metteremo in viaggio!

All’alba tutti si svegliano, solo Batuffolo Bianco ha ancora sonno e stava volentieri a dormire al caldo della criniera di Pippo.

Ad un certo punto, però, dei rumori di zoccoli arrivano da lontano e si fanno sentire, a poco a poco, più forti e riconoscibili.

Pippo capisce  che si tratta del suo padrone e cerca di nascondersi, perché sa che lo vuole portare al mercato per venderlo. Spiega ai suoi nuovi amici che, essendo vecchio e stanco, non è più in grado di lavorare. Gli amici decidono di aiutarlo e fuggono da un’uscita secondaria. Il contadino se ne accorge, ma li lascia andare perché è un modo di liberarsi di Pippo. Una volta arrivati in un luogo sicuro, raccontano al cavallo tutte le loro avventure; il buon animale li ascolta attentamente e dice: -Anch’io ho sentito parlare della Ghianda d’oro, ma non ho idea di dove possa trovarsi.

A questo punto, non sanno più che strada prendere ed ognuno di loro  cerca una soluzione. Laura propone di usare il suo braccialetto magico; Lucy pensa di  utilizzare il suo fiuto; Noce crede di poter riuscire ad avvistare il castello di Malefico dall’alto di un albero; Batuffolo Bianco sa che può correre  veloce ed esplorare la  zona; Rombo e Pippo si offrono di farli salire tutti e di dirigersi a Nord. Ecco che interviene Parlantina che esclama: - Io penso di avere la soluzione: andiamo dal mio amico Cipollino e gli chiediamo se ci può aiutare!

Proprio in quel mentre, Cipollino, che sta facendo una tranquilla passeggiata, passa di lì. Parlantina lo abbraccia e lo sommerge di parole; il nostro amico, all’inizio un po’ stordito, decide di partecipare a questa avventura e così conduce il gruppo verso la valle degli Orti Misteriosi.

 

 

 

 

 

 

 


Laura, Cipollino, Lucy, Rombo, Noce, Pippo, Parlantina e Batuffolo Bianco mentre si dirigono verso la Valle degli Orti Misteriosi vedono rotolare dei sassi giganti, allora i nostri amici scappano rapidamente impauriti e senza accorgersene giungono davanti alla locanda “OCCHI DI BUE”.

Entrano e si riposano ordinando un frappè alla carota, Parlantina offesa fugge seguita da Cipollino.

Pippo si innamora di un’asina, che è la barista della locanda. Rimangono solo Laura, Lucy, Noce, Rombo e Batuffolo Bianco.

Laura dice: - Dove si passa per arrivare alla Valle degli Orti Misteriosi, senza passar dai sassi?

 

 

Un arco nel frutteto dovrai superare

fino ai Chiosi

dovrai camminare

e alla Valle degli Orti Misteriosi

dovrai arrivare.

 

 

Dice una voce misteriosa!!!!!

Nel frattempo i nostri amici arrivano sotto l’arco di un frutteto e lì trovano una porta completamente nera. Davanti alla porta infernale si trova un diavolo nero, traghettatore e custode delle anime che vi entrano. Lucy tenta di mordere il diavolo per distoglierlo dal suo compito e per poter oltrepassare la porta. Il diavolo con gli occhi di fuoco, si infuria e scaglia una lama contro Lucy che, agilmente la schiva; la lama ricade ai piedi di Laura che, afferrandola, si rende conto che è magica e dotata di una forza impressionante. Laura impugna la lama e la scaraventa con tutte le sue forze contro il diavolo che, privo di difese, si arrende aprendo la porta per farvi entrare gli avventurieri. La stanza  è  buia, tetra e i nostri amici spaventati vedono molti occhi rossi che li guardano e li circondano avvicinandosi sempre di più. I nostri eroi scappano via inseguiti da tanti piccoli diavoletti. Gli amici si accorgono che i diavoletti hanno degli archi che scagliano frecce infuocate; Batuffolo, allora, con la sua spada, riesce a deviare i dardi, mentre gli altri fuggono e si fermano in un corridoio per escogitare un piano e fare scappare anche Batuffolo che li deve raggiungere.

- Come facciamo a salvare Batuffolo Bianco?  Dice Laura.

- Va bene, ma stai attento alle frecce! Intanto, noi dove ci nascondiamo per aspettarvi?

- Fermatevi nella stanza in fondo al corridoio. Suggerisce il cavallo alato e con un balzo è sul coniglietto che afferra la sua coda e si mettono in salvo.

Intanto Batuffolo ha un’idea: - Prepariamo un’imboscata ai malefici diavoletti! Rombo li attirerà verso di noi che dovremo affrettarci ad elaborare una trappola.

All’improvviso, da sotto terra sbuca Poldo, la talpa e subito agli amici viene in mente di fargli subito allargare il buco che ha scavato per raggiungerli: sarà l’arma contro i terribili nemici.

Poldo subito allarga il buco, i diavoletti  non lo vedono e ci cadono dentro!!!

I nostri amici contenti proseguono verso i Chiosi, ad un certo punto vedono una statua, Laura si avvicina lentamente perché gli incute paura, la statua non si muove, finché la ragazzina infila la mano nella bocca e la statua si ritira indietro e appaiono delle scale.

Laura, Lucy, Rombo, Noce, Poldo e Batuffolo Bianco scendono per questa rampa e giungono a una porta dove leggono:

 

Se la porta vuoi superare

un amico dovrai lasciare,

ma attento: non potrai più tornare!!!

 

Poldo dice: - Me ne andrò io!

Laura annuisce tristemente e apre la porta.

Superata arrivano in un luogo familiare, infatti Noce esclama: - Ma questo è il paese degli scoiattoli, dobbiamo tornare indietro!

Tutti rapidamente si girano, ma la porta non c’è più.

All’improvviso un alito di vento si scaglia su un albero facendolo dondolare fortemente, gli amici impauriti si lanciano all’indietro per salvarsi, dopo un po’ l’albero infatti cade.

Noce dice: - Visto che siamo nel paese degli scoiattoli, approfittiamone di andare dai miei genitori, ci potranno fornire di oggetti utili per il viaggio!

Laura, Noce, Rombo, Lucy e Batuffolo Bianco si dirigono verso la falegnameria del padre dello scoiattolo, varcata la porta di un pino, si trovano dentro alla falegnameria.

Laura esclama: - Wow, quante belle cose! Il negozio è molto accogliente, pieno di utensili depositati sopra a mensole, ad un certo punto si percepisce una voce allegra che dice: - Noce, da quanto tempo che non ti vedo, come stai? - Sto bene papà. La mamma invece, la saluta abbracciandola fortemente. Dopo aver  presentato i suoi amici ai genitori, lo scoiattolo dice: - Hai degli oggetti che ci potrebbero servire?

- Ma certo, risponde il padre felice. A Laura dona un bellissimo flauto, fatto di quercia che se viene suonato addormenta chi gli è più vicino, al cavallo una corazza d’oro che lo proteggerà da ogni male e infine a Noce una macchina fotografica d’ abete che se qualcuno la attacca, scatta da sola automaticamente e pietrifica quello che l’attacca.

Laura mette il flauto nella sua borsa, Rombo si infila la corazza e Noce si mette al collo la macchina fotografica e di notte si fermano a dormire da lui.

Il mattino seguente gli intrepidi avventurieri, partono per una nuova avventura per trovare la ghianda d’oro. Usciti dal villaggio intravedono una cascata dorata che li incuriosisce alquanto. Da molti giorni, infatti, i nostri amici non bevono e sono molto felici di trovarsi davanti una cascata.

Batuffolo Bianco, avendo molta sete va a dissetarsi tuffandosi completamente nelle acque senza pensare alle conseguenze disastrose. Il coniglietto, per fortuna, perde l’equilibrio e viene trasportato dalle acque agitate delle correnti. I nostri compagni, in preda al panico, tentano di soccorrerlo,ma entrati tutti in acqua vengono misteriosamente attratti verso il fondo da una forza centrifuga.

Si trovano in un luogo lugubre senza via d’uscita; Laura, pensando a come uscire da una tale situazione inciampa per caso su una botola che tenta di aprire con ogni forza. Dopo averla aperta vi trova un biglietto con un indirizzo lasciato dal malvagio Malefico sulla Ghianda d’oro.

Sul biglietto c’era scritto: - Se entro le 19.00 a questo indirizzo l’ametista rossa non porterete la Ghianda d’oro non vedrete!

Noce dice: - Guardate c’è anche un indovinello: Un raggio rosso illumina il lago, il sole gioca a nascondino.

Batuffolo Bianco allora dice: - Noce, sai mica dove potremo trovare qui vicino un lago? Noce: - Certo, ci giocavo sempre da piccolo!

 A questo punto si avviano e in meno di un’ora arrivano al laghetto, ma  ormai è giunta la sera. Proprio mentre sono seduti sulle sponde del lago e stanno cercando una soluzione succede qualcosa di imprevisto: quando il sole spunta tra due montagne, un raggio illumina la superficie del lago al centro e dal nulla si forma una pietra luccicante color rosso fuoco.

I nostri pensano che la pietra che si è manifestata ai loro occhi improvvisamente sia proprio l’ametista rossa che devono portare entro le 19.00 per poter continuare la ricerca della Ghianda d’oro.

Devono cercare di prenderla. Come fare per andare in mezzo al lago?

Lucy interviene e dice: - Ci vado io, che so nuotare bene!

- Sei sicura? Sii prudente! Le raccomanda Laura.

La cagnetta, senza esitare, si tuffa in acqua e nuota sicura fino al centro del lago.

Presto, Lucy raggiunge la pietra e afferrandola con le fauci tenta di sollevarla… quando, all’improvviso, si sente un gorgoglio sorgere dalle profonde acque e più la nostra amica cerca di sradicare l’ametista dal fondo, più il rumore aumenta e la pietra non si stacca. Si forma un vortice spaventoso che risucchia l’ametista e trascina con sé Lucy!!!

I nostri amici preoccupati si lanciano nel vortice, recuperando Lucy, Laura respirando con fatica sott’acqua si guarda intorno e intravede quattro pietre agli angoli e l’ametista rossa al centro e dice: - Proviamo a spostare quelle pietre agli angoli.

Appena le toccano, le pietre si illuminano e cadono a terra screpolandosi; da ogni buco, in cui erano le pietre, si sprigiona una fortissima luce che riflette sull’ametista centrale, che fa evaporare l’acqua e apre una porta misteriosa. Laura prende la pietra rossa e la mette nella borsa, guarda l’orologio ed esclama: - Sono le 18.59 e 20 secondi, dobbiamo fare presto!!!

E così dicendo, i nostri amici si affrettano a raggiungere la porta. Appena entrati, vengono giù dei massi dal soffitto e bloccano l’uscita.

Subito si ode una voce familiare e crudele! Rombo dice: - Sarà il folletto Malefico!

Laura, Rombo, Lucy, Batuffolo Bianco e Noce sono spaventatissimi e preoccupati, quando sentono una voce stridula:

 

Se la pietra in orario vorrai consegnare

questo quesito dovrai indovinare:

 

negli ostacoli finora affrontati

da chi siete stati aiutati?

 

Gli amici subito rispondono all’unisono: - Dall’amicizia!

Nello stesso momento scoccano le 19.00!

Ai loro occhi appare Malefico con in mano la Ghianda d’oro.

I nostri amici intuiscono di essere nei sotterranei del castello e, titubanti, si guardano attorno, meravigliati di essere vicinissimi al loro obiettivo. Infatti, la terra comincia  a tremare: si aprono voragini immense ed i nostri amici diventano piccoli piccoli.

I nostri, diventando piccoli, riescono a slacciare le scarpe a Malefico e quest’ultimo inciampa e cade. Dalla mano gli scivola la Ghianda d’oro e gli amici allarmati corrono alla disperata ricerca della preziosa ghianda che, cadendo, viene afferrata da una gazza ladra che la porta nel suo nido in cima all’albero  più alto della foresta. Malefico, molto arrabbiato, prende gli amici e li rinchiude in un portagioie dai poteri soprannaturali. L’oggetto magico dice con voce cupa:

 

Se il portagioie volete aprire,

un indovinello dovete scoprire!

 

Qual è la cosa che più è calda, più è fresca?

 

Laura risponde senza esitare: - E’ il pane!

Il portagioie si apre ed essi vi trovano una collana di perle. A Noce viene un’idea: - Perché non legare la collana e un albero? Così tutti insieme e in fila indiana, iniziano a camminare sopra la collana, come se fosse una scaletta, per raggiungere l’albero.

Quando sono a metà strada, purtroppo, la collana si spezza e precipitano nel vuoto.

L’aquila Piuma Nera salva i compagni di viaggio. Laura le dice: - Grazie, potresti portarci sopra quell’albero dove c’è il nido della gazza ladra?

L’aquila risponde: - Certo!

Intanto Malefico si accorge che i prigionieri sono scappati, così raduna le guardie e comincia la caccia.

Laura si accorge che nel nido ci sono solamente delle uova rotte, ma nessuna traccia della Ghianda d’oro.

Lucy azzarda: - L’avrà mangiata? Dobbiamo trovarla!

Batuffolo Bianco pensa a come risolvere il problema.

Laura impressionata, esclama: - Forse la gazza ladra se ne è andata con la Ghianda!

Così gli amici decidono di andare sull’albero per osservare il cielo dove la gazza potrebbe essere in volo, ma non vedono niente. Allora, scendono dall’albero e, coraggiosi, s’incamminano nella foresta incantata. Ad un tratto, vedono la Ghianda sopra un cespuglio e Noce subito la raggiunge, ma rimane intrappolato!!! Era un inganno di Malefico!

All’improvviso vedono la gazza che tiene la Ghianda nel becco; pensano bene di dividersi: alcuni di loro seguiranno la gazza e gli altri cercheranno di liberare Noce. Nei primi c’è Laura, Lucy e Batuffolo Bianco; nei secondi Rombo e Piuma Nera.

Il cavallo alato e l’aquila spiccano il loro volo per seguire la gazza, mentre gli altri si avvicinano a Noce per vedere come farlo uscire dalla fossa melmosa dove è caduto e da dove non può risalire perché le pareti sono scivolose.

Per terra, accanto a loro, vedono una liana che, essendo resistente, potrebbe essere usata per tirare su l’amico scoiattolo; fanno scendere la lunga liana nel buco e gridano a Noce di afferrarla. Il prigioniero tiene ben ferma la liana e gli amici tutti insieme la tirano: - Ohhh… issa! Ohhhh… issa… Ed ecco che pian piano compare Noce!

Intanto, gli altri seguono la gazza ladra e a metà strada vengono raggiunti da Rombo e Piuma Nera che ha in groppa Noce, ad un certo punto  l’aquila dice: - La seguo io quella maledetta spennacchiata!!!

Noce scende rapidamente dal volatile e raggiunge gli altri; volando l’aquila non riesce a stargli dietro  e si affatica. Ad un certo punto la gazza ladra sparisce tra le nuvole che si stanno riunendo nel cielo e promettono un forte temporale. Allora i nostri si accampano nella foresta incantata.

A metà notte inizia a piovigginare e…un fulmine si scaglia su un albero che si spezza e cade; gli amici si  svegliano e si salvano miracolosamente, tutti tranne Lucy che impaurita non riesce a muoversi e un fremito di paura percorre il suo corpo freddo.

Lei tutta infreddolita chiude gli occhi disperata e Rombo coraggiosamente volando la salva.

Lucy ringrazia infinitamente il cavallo alato e si incamminano insieme per avere nuove informazioni sul nascondiglio segreto del Folletto Malefico.

Piuma Nera, stanca di volare, atterra su un sasso che si rivela essere una tartaruga gigante!

Spaventata, vola via, ma la tartaruga si innervosisce e la chiama: - Tu, volatile, come hai osato atterrare sul mio dorso? Che fastidio!

Piuma Nera: - Mi dispiace, ma ero stanca, ti ho scambiata per una roccia! Come ti chiami?

E la tartaruga: - Mi chiamo Lina Pepperina perché non mi va mai bene niente e trovo sempre da ridire a tutti! Cosa fai da queste parti?

Piuma Nera le racconta tutta la storia e la tartaruga si mette a ridere a crepapelle quando viene a sapere del pugno in testa dato a Gogù per fargli  tornare la memoria.

Poiché è nata così una bella amicizia decide di svelare a Piuma Nera il segreto di Malefico, il suo punto debole: l’Amore.

Allora Piuma Nera decide di ritornare dalla loro amica strega per chiedere un filtro magico da  far bere a Malefico.

Dopo ore di volo atterra sulla casa della strega e, una volta entrata, le racconta la storia e le chiede aiuto.

La strega ha la soluzione giusta per lei!

E’ il filtro dei sogni: un liquido azzurro in grado di far sognare alla persona che lo beve tutte le sensazioni e le meraviglie dell’amore infondendo sentimenti dolci e benevoli.

Piuma Nera, felice, prende il filtro, ringrazia la strega, promettendole una ricompensa e corre al Palazzo di Malefico. Riesce ad entrare, ma ad un certo punto una guardia  la scopre!

Allora, la guardia la insegue e Piuma Nera spicca il volo ed entra in una stanza, dove sta dormendo Malefico. Lei gli versa la pozione in bocca e il folletto, ingoiandola incomincia a sognare cose bellissime. Piuma Nera va a cercare la Ghianda d’oro, ma nel frattempo arriva una guardia che entra nella stanza e sveglia Malefico, che scopre di avere bevuto la pozione magica della strega. Accortosene, infuriato, va alla ricerca dei nostri amici per vendicarsi.

I nostri quattro amici intravedono, in un fiume lì vicino, un castoro.

Vanno da lui e gli chiedono il suo nome.

Il castoro risponde: - Io non ho un nome.

Laura allora gli dice: - Te lo diamo noi un nome, d’ ora in poi ti chiamerai Codalunga!

Felice,  Codalunga va a gridare a tutti il suo nome.

Laura, Lucy, Rombo e Noce gli chiedono informazioni su Malefico.

Ma Codalunga essendo un  complice di Malefico li porta in una strada molto brutta.

I quattro amici, ignari del pericolo si avventurano in questa strada.

Ad un certo punto sentono provenire dal castello di Malefico spaventose urla. Il folletto è veramente arrabbiato, si sente preso in giro, ma soprattutto è turbato dalle sensazioni provate sotto l’effetto della pozione.

Com’era bello avere tanti amici, andare d’accordo con tutti!

No, non è possibile! Malefico non può provare questi sentimenti, ha il cuore aspro, freddo e vive di vendetta e di odio.

E’ confuso, dentro di lui si agitano mille pensieri, mille emozioni: starà forse diventando buono?

Infatti la pozione sta facendo effetto! Malefico sta diventando buono e gentile.

A un certo punto incontra una folletta nel bosco di nome Azzurra e si innamora a prima vista!

Che emozioni, che sensazioni! Malefico non aveva mai provato niente di simile!

Azzurra si presenta e Malefico diventa sempre più rosso!

Che vergogna!!!!!

Dopo la conoscenza si promettono amore eterno e decidono di lasciarsi un pegno d’amore.

Costruiscono un cuoricino di legno, lo spezzano e ne tengono ciascuno una parte.

Azzurra ha sentito parlare del passato di Malefico e lo invita a rimanere buono e ad aiutare sempre il prossimo.

Malefico era talmente innamorato che le promette eterno amore. Sarà proprio Azzurra che convincerà il folletto diventato buono a consegnare la Ghianda d’oro, ma è necessario recuperarla.

Azzurra ha un’idea: - Saranno i miei orecchini dorati che attireranno la gazza che custodisce la Ghianda! Nel momento in cui me li strapperà, noi prontamente afferreremo il prezioso oggetto!

Allora, i due folletti si incamminano verso la foresta incantata per cercare di attirare l’animale.

La gazza non sa che Malefico è diventato buono e, appena l’intravvede, si precipita verso di lui, ma nota gli splendidi orecchini di Azzurra; le piacciono così tanto che li scambia volentieri con la Ghianda. La nostra folletta è felice e pensa di organizzare una festa di fidanzamento e di invitare tutti coloro che da lungo tempo stanno cercando di recuperare la Ghianda d’oro, ma Codalunga non è d’accordo.

I due innamorati stanno preparando gli inviti su foglie di castagno che affidano all’amico Vento affinché li consegni.

Il castoro pensa di rosicchiare le foglie in modo che i messaggi non arrivino. Giunge il giorno stabilito della festa e nessuno si presenta!!!!

Azzurra e il “buon Malefico” non capiscono il motivo e decidono di tenersi per sempre la Ghianda d’oro!

Intanto i nostri amici sono sempre alla ricerca della Ghianda d’oro ignari della bontà di Malefico. Così continuano il percorso verso il castello  e, una volta superato il fossato, si trovano davanti ad un gruppo di elfi pronti a sbarrare loro il passaggio.

Laura prende una macchina fotografica e con un flash li abbaglia e riescono ad entrare nella fortezza, dove Malefico e Azzurra sono arrabbiati per la mancanza di ospiti alla festa. Arrivati i nostri amici, i due esclamano: - Siete un po’ in ritardo! Gli amici stupiti esclamano: - Ci aspettavate, perché?

Allora, Azzurra spiega tutto quello che è avvenuto, aggiungendo anche la preparazione degli inviti.

- Ma non abbiamo ricevuto nulla! Dice Laura.

I quattro amici esultano per il cambiamento di Malefico, quando all’improvviso l’effetto della pozione su Malefico svanisce il quale ritorna cattivo e scaccia via i nostri amici dal castello. Laura chiede a Piuma Nera se, volando intorno al castello, può scoprire dove Malefico tiene nascosta la Ghianda d’oro, mentre loro cercheranno di rientrare. Piuma Nera annuisce e si alza in volo. Laura e gli altri, intanto, escogitano un piano per entrare nel castello senza essere visti o sentiti dalle guardie di Malefico e lo scrivono su una foglia.

Dopo aver escogitato il piano si dirigono verso il castello osservando il cielo nel caso in cui Piuma Nera sarebbe ritornato con le notizie sulla ghianda. Dopo poco vedono un uccellino volare verso di loro esclamando: - Piuma Nera è stato ferito e ora è nelle segrete del castello di Malefico!

Laura preoccupata esclama: - E adesso, cosa facciamo?

Nel cortile del castello i nostri viaggiatori escogitano uno stratagemma per liberare Piuma Nera. Non potendo addentrarsi, si aggirano furtivi alla ricerca di un passaggio. Giunti nei pressi di un cespuglio scoprono, strappando una foglia, un punto nascosto che porta all’interno delle segrete. Entrati in un angusto e tortuoso percorso, sbucano in una stanza del castello in cui vedono, in una gabbia attaccata al soffitto, Piuma Nera tutto tremante per la paura e per il freddo. I nostri amici cercano disperatamente di trarlo in salvo, ma non trovando la chiave, si mettono a cercarla in ogni angolo.

La ricerca, purtroppo, si rivela infruttuosa! Ad un tratto Carotina trova sotto i suoi piedi una piccola foglia a forma di chiave, la raccoglie con molta cura e la passa a Laura  che la infila nel lucchetto e, come per incanto, la gabbia si apre.

Lo sventurato uccellino li ringrazia e deluso del comportamento di Malefico, si unisce volentieri al gruppo. Dopo aver oltrepassato le segrete arrivano in una stanza.

Questa stanza era un’enorme biblioteca, piena di tanti bei libri di ogni forma, genere e colore.

Ad un certo punto Piuma Nera, incuriosita da un libro che parlava di volatili, inizia a sfogliarlo.

Cade da una pagina una busta bianca.

Piuma Nera la mostra agli amici e insieme leggono il contenuto:

 

Chi leggerà queste parole

avrà gran dolore;

sentirà un bel mal di pancia

da farlo correre sino in Francia!

 

I compagni, spaventati, corrono via lasciando cadere il libro a terra.

Il rumore incuriosisce Malefico che decide di andare a vedere da dove proviene. Immediatamente si dirige verso la biblioteca, dove trova  Laura, Lucy, Noce, Piuma Nera, Rombo, Batuffolo Bianco e Carotina doloranti e rapiti in un vortice che li sta trascinando all’interno di un atlante geografico. Vengono risucchiati e si ritrovano a Parigi! 

Contenti e felici di trovarsi in quella grande metropoli, decidono di visitarla e di salire sulla torre Eiffel. Arrivati in cima, mentre ammirano il panorama, notano una graziosa rondinella che svolazza loro intorno! Alidora, chiamata così perché le sue alucce risplendono ai raggi del sole, chiede loro: - Siete voi i cercatori della ghianda d’oro? - Sì, risponde Laura incuriosita, ma come fai a sapere la storia della ghianda? - Molti parlano di voi! Io vi stavo aspettando da molto tempo, perché vi posso aiutare. Ascoltatemi bene:

 

La vostra amicizia è preziosa

come un bocciolo di rosa

tutti ha meravigliato

e vi hanno cercato

vi vogliono premiare

e la ghianda ritrovare!

La Regina in vita tornerà

quando il vostro viaggio si concluderà!

 

I nostri, dopo avere ascoltato attentamente, rassicurati dalle parole di Alidora, cercano il modo per tornare nel Bosco Fantastico.

I sette amici, contenti di avere  trovato un’amica che li aiuta, scendono piano dalla torre guidati da Alidora; arrivati a terra, seguono la rondine che può loro dare una mano a ritrovare la strada per il Bosco Fantastico. Tra le foglie di un boschetto trovano una grossa e vecchia porta, la aprono e all’interno vedono un lungo corridoio buio, lo attraversano e alla fine vedono che c’è un’altra porta. La aprono ed entrano in un bosco familiare dove leggono un cartello: IL BOSCO FANTASTICO.

Contenti, cominciano a correre, perché si ricordano la vecchia strada e, dopo un po’ intravedono due animali che li salutano da lontano, erano Pelofolto e Zampenere.

Raggiunti i vecchi amici, li abbracciano: - Siamo così contenti di rivedervi! Dice Lucy. - Che cosa avete fatto tutto questo tempo?

- Siamo stati sempre fermi qui ad aspettarvi.

- Come sapevate che passavamo di qua?

Pelofolto dice: - La rondine ci ha avvisati e questa è l’unica strada per raggiungere il Bosco.

Intanto si fa buio e i nostri amici si accampano in una vecchia grotta.

La grotta è umida, fredda, ma soprattutto scomoda per gli amici, Alidora non riesce a dormire per gli incubi ed è agitata, allora decide di uscire per prendere una boccata d’aria. Ad un certo punto sente un rumore, lei spaventata si rifugia in un albero e intravede tra le foglie Malefico e il suo esercito che si sta dirigendo verso il paese degli scoiattoli. Alidora corre verso gli amici e li sveglia esclamando ad alta voce: - E’ qui, è qui Malefico, è qui con il suo esercito!!!

Laura dice: - Io non mi arrenderò; se ci uniremo, lo distruggeremo.

- Ben detto, hai ragione, non ci dovrà cogliere di sorpresa!! Esclama una voce familiare.

- Gogù, finalmente sei tornato!!!  Dice Lucy.

- Sì, e non sono solo!!!  E subito si echeggia un urlo di battaglia e dietro al gufo si vede un esercito di animali, tra i quali Occhigrandi, il lupo, la volpe e Baffistretti.

- Coraggio, prepariamoci!!! -  Esclama Macluna arrivata dal nulla. - Speriamo che il mio padrone non si arrabbi!! Già, si è arrabbiato per il petardo nella scarpa! Esclama Fischietto.

- Papà, cosa facciamo? Dice Occhigrandi!!!

Laura, decisa, incoraggia e l’esercito parte.

Piero e Clorinda dicono: - Siamo bravi a tirare con l’arco!!!

 Magliadargento procura oggetti per l’esercito ed ecco che Laura vede Malefico a cavallo di Drakus che ha riportato in vita.

Laura: - Lucy Sali con me su Rombo.

Noce e Batuffolo Bianco, in compagnia di Baffistretti vanno alla riscossa e si scagliano sugli orchi uccidendoli. Rombo rapidamente morde con ferocia la coda di Drakus che perde l’equilibrio, facendo cadere il Folletto Malefico.

Intanto le schiene di Ridolino e Mucluna si scontrano e i due con abilità estrema trasformano Drakus in una mosca; subito arriva Saltarella che se la mangia e dice: - Che bontà!!!

Intanto Clorinda e Piero in groppa a Piuma Nera scagliano frecce infuocate ai troll, ferendoli.

Alla fine rimane solo Malefico, Laura dice: - Ci penso io, non mi aiutate.

 Dopo tante schivate di colpi da parte di Malefico, si trova in difficoltà, allora Noce e Lucy mordono le gambe al Folletto, facendolo cadere.

Batuffolo lancia la sua spada a Laura, lei l’afferra e subito la spada si illumina e appare lo spirito del padre di Batuffolo che con un incantesimo fa diventare Malefico… buono per sempre!

Laura prende la Ghianda e la mette dentro il sigillo dell’albero maestro e subito la Regina torna in vita e ringrazia tutti coloro che hanno aiutato la compagnia, che da allora si chiama LA COMPAGNIA FANTASTICA”.

Da quel giorno il Folletto fu “il buono”, il mondo magico si mise in contatto definitivamente con gli umani e per sempre visse felice e contento.

 

 

 

 

                                                                                  FINE.