IL MISTERO DI CASA BLACK

 

 

 

 

Racconto giallo delle classi seconde A, B, C dell’I. C. “P. Ferrari” di Pontremoli

 

in condivisione sul blog Luisascuola.

 

 

Anno scolastico 2008 – 2009.

 

Coordinatrice Prof. Maria Luisa Necchi.

 

 

 

 

È una notte di tempesta con tuoni e fulmini e da casa Black si sente un urlo e poi piomba il silenzio.

AN479Charlie, un ragazzino che abita di fianco a quella terribile casa, ha paura e guarda il viale davanti a sé, tremando. Ad un certo punto alle sue spalle sente una presenza umana. Si mette a correre verso casa sua senza mai voltarsi, chiude la porta dietro di sé e si butta sul letto, addormentandosi.

Quella notte fa un incubo tempestoso: sogna la casa dei Black, urla di terrore, ombre di coltelli  precedentemente tolti dal loro fodero, luci che si accendono e si spengono da ogni finestra, fumo nero che esce dal camino, porte che sbattono e rumore di passi pesanti e inquietanti.

Si sveglia di colpo, spaventato. Calmatosi, è preso dalla curiosità e decide di indagare su casa Black.

Dopo una ricca colazione ed un bagno piacevole, Charlie va a chiamare i suoi amici: Giorgio, Sofia e Martino.
AN967I quattro escono di casa e si dirigono sotto il ponte antico dove avevano costruito un piccolo rifugio.
Charlie inizia a raccontare dell' episodio accaduto la sera precedente e i ragazzi non riescono a trattenere un "wow" alla fine del racconto.
Giorgio  e gli altri esclamano:- Ovunque tu vada ti seguiremo, Charlie!
I quattro amici si dirigono verso casa Black; una volta davanti al cancello il loro coraggio sembra dissolversi. Il primo ad entrare, a passo svelto, è Charlie e a seguire i tre amici.
AN150La paura li assale, quando arrivano davanti alla porta di casa che magicamente, con uno strano cigolio, si apre; senza pensarci gli amici entrano nella casa, si guardano intorno e notano una scala che porta al piano di sopra e delle porte.
Successivamente Giorgio nota che
dalle fessure del piano di sopra sta sgocciolando qualcosa. Giorgio si fa coraggio insieme ai suoi amici e sale le scale pian piano; appena Charlie tocca il primo scalino, sente che il suo piede s'immerge in una pozzanghera, abbassa la testa e vede una chiazza rossa di sangue e d'improvviso un grido avvolge casa Black!
Coraggiosamente, la banda arriva all'ultimo scalino e nel volto dei ragazzi si scolpisce uno sguardo impaurito.
Davanti a loro si presenta un cadavere seduto sopra ad una sedia a dondolo.
AN634
Martino è talmente sconvolto che inizia ad allontanarsi indietreggiando e... i ragazzi si girano e Martino non c'è più!!
Gli amici scappano di corsa, ma Sofia dice: - No, Martino è mio amico e non me ne vado se lui non è con noi.
Improvvisamente la porta si chiude alle sue spalle. Inizia a correre, correre e correre... alla fine apre una porta, scende una rampa di scale e trova Martino legato ad una sedia.
Intanto Giorgio e Charlie vanno ad avvisare la polizia.
Nel frattempo Martino dice a Sofia: - Attenta!
Sofia fa in tempo a girarsi, prima che un uomo vestito di nero la colpisca, ma non perde i sensi e sente abbaiare da un armadio lì vicino. Rapidamente lo apre ed esce un grosso alano che si avventa contro l'uomo e lo fa cadere a terra.
AN033Il tempo che l'uomo si rialzi, Sofia e Martino, seguiti dal cane, sono già fuori da casa Black.
Appena arrivata la polizia, all'interno della casa, non c'è traccia né di sangue, né di cadavere e i poliziotti, innervositi, dicono loro:

 - Non si fanno certi scherzi! E se vanno innervositi.
Charlie domanda a Martino e Sofia:- In quanti erano gli aggressori?
- Non lo so, noi ce la siamo date a gambe grazie a questo cane che da oggi sarà un nostro fedele amico e comunque in quella casa non ci metto più piede. Risponde Martino, ma non fa in tempo di finire la frase che Sofia esclama:- Anch'io non ci voglio rimettere la pelle!
E Giorgio :- Questo bel cane assomiglia a Scooby Doo! Lo chiameremo Fred.
E il cane va vivere da Sofia. Un giorno toc! Toc! Qualcuno bussa alla porta della casa di Charlie: è Sofia con il suo cane.

- Vieni con noi a fare una passeggiata sulla riva del fiume?

Presto ci raggiungeranno anche Giorgio e Martino.
Charlie risponde di sì e, dopo essersi preparato, s' incammina insieme a Sofia e Fred verso il fiume.
Là ad aspettarli c'è Giorgio, un po' innervosito.
- Sofia, ti sembra l'ora che mi avevi detto! Sono passati quaranta minuti. Ho fatto anche in tempo ad andare a casa di Martino per chiamarlo, ma ha detto di No. Solo a guardarlo ho capito che è traumatizzato e quindi non ho insistito a farlo venire. Ed ora, se non vi dispiace, la facciamo questa santa passeggiata?
I due ragazzi, compreso il cane, per accontentarlo vanno a fare una passeggiata e si incamminano per la riva.
Il tempo fuori è bello e quel venticello che c'è nell'aria fa danzare dolcemente tutte le foglie degli
AN096alberi,  mentre il bel letto del fiume scorre tranquillo e lento.
- Ripenso sempre a quanto è accaduto a casa Black e al fatto che la polizia non ci abbia creduto. Certo, ragazzi, che l'assassino deve avere un complice, perché non può fare contemporaneamente due cose: trattenere voi e portare via il cadavere! Esclama Charlie.
- Hai ragione. Dicono i ragazzi in coro pensierosi.
Quando tornano indietro, incontrano Martino per strada, velocemente il ragazzo si dirige verso di loro e dice:- Ora basta, sono stufo di pensare a quel fatto, voglio che non succeda più niente.
I quattro ragazzi parlano e parlano del fatto accaduto, quando ad un certo punto il cane inizia a correre furiosamente e ad abbaiare facendo loro segno di seguirlo.
Il cane li conduce in un marciapiede e lì i ragazzi trovano un guanto; appena alzano la testa, si accorgono che sono dietro alla casa Black e Martino dice:- Scappiamo!
- No, stai zitto, Sofia dammi la tua pinzetta. Dice Giorgio.
Appena gli dà la pinzetta, acchiappa il guanto e vede che ha chiazze di sangue.
- Portiamolo dalla polizia, dice agitandosi Martino.
AN1168Appena fanno per girarsi, i quattro ragazzi vedono qualcuno uscire dalla casa e il cane inizia a correre abbaiando verso l'edificio, seguito dagli amici. La figura, appena si accorge che sono i soliti "mocciosi", si rifugia in casa sbattendo la porta con un colpo assordante.
Il cane furioso si scaraventa contro la porta e la spinge ed ecco che… s' immerge nel buio e non c'è più traccia di lui.
Gli amici si preoccupano e Sofia, visto che ormai si è affezionata tanto a Fred, cerca una strategia per salvarlo; osserva ogni angolo della casa, fino a quando vede una finestra aperta.

La finestra è situata vicino ad un albero e lei, pur di salvare il suo fedele amico, ci sale sopra come se fosse una scimmia.
Appena arrivata sull'albero, si vede davanti un uomo incappucciato che le punta una pistola e le ordina:- Stai ferma!
Subito arriva da dietro Fred che lo morde nel fondoschiena e lo fa cadere, ma non volendo gli parte un proiettile e Sofia, per schivarlo, cade, perdendo i sensi.
Dopo qualche minuto la bambina, soccorsa dagli amici, sente uggiolare il cane e una lacrima percorre il suo volto freddo e impaurito.
- No, io non voglio perdere Fred! E subito le ritorna in mente quando aveva perso

l'altra sua cagna Crilly e da qui iniziano a uscire lacrime da quei suoi dolci occhi.
Dopo mezz'ora, quando stanno per tornare a casa, vedono spuntare il cane gocciolante di sangue, ferito nella gamba.
Subito gli amici lo soccorrono; appena finiscono di mettergli le bende, il cane si dirige vicino all'albero ed ecco che… "voila": i ragazzi trovano la pistola che ha cercato di sparare a Sofia.
Charlie la prende in mano e vede che è firmata "Condor".
Gli amici tornano a casa, pensando di portare subito Fred dal veterinario, che dice: - La ferita non è molto grave, bisogna solo tenerlo a riposo per un po' di giorni.
I ragazzi tornarono a casa e Fred zoppicando si mette a dormire nella cuccia. A Charlie torna in mente la pistola che ha ferito Fred e la tira fuori della borsa in cui l'ha messa. Martino si ricorda che suo zio è un poliziotto ormai in pensione, così decidono di incamminarsi verso casa sua.
Una volta arrivati, sono accolti con gran gioia ed iniziano a raccontargli l'accaduto. 
Gli fanno vedere la pistola firmata "Condor" e Gregor, lo zio di Martino, li accompagna nel suo laboratorio segreto, dove tiene le sue invenzioni da poliziotto.
Qui rileva delle impronte e dice che sono di sesso femminile. Sofia sorpresa dice: - Ma come, la persona che mi ha aggredita mi sembrava un uomo! 
Giorgio vede un capello rosso sulla pistola, Gregor lo prende e lo predispone per analizzarlo; proprio quando stanno per scoprire l'identità, lo strumento, un microscopio sofisticato, si rompe! I ragazzi rimangono a bocca aperta vedendo che il microscopio non funziona. Lo zio scoraggiato dice: - Non preoccupatevi, cercherò durante la notte di aggiustarlo, voi però adesso andate a casa perché è tardi.
Durante la notte, mentre i ragazzi stanno dormendo placidamente nei loro letti e lo zio è impegnato a riparare il microscopio, si sente aprire la porta del laboratorio e... pum!!! Uno sparo rimbomba nella stanza!!
Nel frattempo a casa di Martino regna il silenzio, quando... squilla il telefono.
Il ragazzo va a rispondere: è una vicina che gli dice che qualcuno ha sparato a suo zio ed ha chiamato l'ambulanza.
Subito i quattro amici si riuniscono e corrono al laboratorio. Lì scoprono una persona che rovista tra gli schedari dello zio.
I ragazzi liberano Fred, ancora un po' zoppo, che dà un morso alla caviglia dell'uomo misterioso e lo fa cadere a terra.
Falso allarme: è Michi, l’assistente dello zio, che lancia un urlo di dolore.
I ragazzi si scusano con lui che spiega loro che stava cercando indizi per trovare il colpevole che ha sparato a Gregor.
I quattro amici si accorgono che la pistola e il capello sono spariti. Tristi, s’incamminano per tornare a casa, quando… vedono una luce e l'ombra di
un uomo a casa Black. Convincono Martino e decidono di entrare. Dentro casa Black vedono un vecchio registratore di cassette musicali e, incuriositi, lo ascoltano. Si sentono dei rumori, poi un grido assordante e come un fruscio di fogli; ed ecco, la luce svanisce. Vanno subito a cercare l'interruttore elettrico. Appena torna la luce si vede un manichino, tipo quelli dei negozi, con in mano un coltello. È una trappola! Corrono velocemente per il viale che porta al laboratorio dello zio di Martino, già raggiunto dalla Polizia che non fa passare nessuno. A Sofia, ad un certo punto, viene un'idea e ordina: - Venite!
Tutti la seguono correndo, ma a Giorgio, figlio di un poliziotto, non piace infrangere le regole e cerca di convincere gli altri ad aspettare che sia la polizia a risolvere il caso. Intanto, dalla parte opposta all'entrata principale, la ragazza fa vedere agli amici una finestra e Charlie esclama:- Non vorrai che ci arrampichiamo fin lassù? E, sapendo già la risposta, inizia a guardare i possibili buchi e le sporgenze. Tra lo stupore di tutti Sofia dice: - No, il vetro serve a spianarci la strada! Così dicendo tira un sasso contro la finestra producendo un gran baccano. Tutte le autorità corrono a vedere cos'è successo, così i ragazzi possono entrare facilmente dalla porta principale. Appena entrati, notano alcune pallottole conficcate qua e là ed una pistola diversa da quella trovata precedentemente. Infatti questa non ha una marca precisa, bensì un' unica incisione spicca sull'impugnatura: "Black".
Quella casa comincia a dare sui nervi a Martino, che ne ha un terrore profondo, ma insieme i ragazzi vogliono scoprire chi ci vive, anche se la paura è tanta. Pensano allora di chiedere di accompagnarli al padre di Giorgio, che annuisce malvolentieri. La mattina dopo, appena alzati, vanno in quel lugubre palazzo.
Il padre di Giorgio, Giacomo, molto preciso, suona il campanello ma nessuno accorre ad aprire, come Charlie e gli altri attenderebbero. Decidono così di cercare una finestra per poterci lanciare un sasso come aveva fatto Sofia la sera prima. Arrivano al lato di una finestra: è alta poco più di quattro metri da terra. Il muro è costituito da sassi, è infatti una casa molto antica e questo permette un più facile arrampicamento. Dopo aver rotto il vetro Charlie prova a scalare il muro e sale senza problemi; è la volta di Giorgio che nella salita impiega ancor meno di Charlie. Poi tocca a Sofia che ci mette un po' più di tempo: è una femmina e non è molto abile nell' arrampicarsi. Restano solo Martino e il poliziotto Giacomo. Martino comincia a salire:- Attento!! - gridano in coro Giorgio, Charlie e Sofia , quando vedono che Martino sta scivolando e... cade;la fortuna però l'ha assistito e nella sua caduta è atterrato di gambe, non facendosi niente. Riprova così a salire con più attenzione e cautela e, alla fine, arriva dai compagni dentro la casa. Viene il turno di Giacomo questi impiega meno tempo di tutti perché, essendo un poliziotto, è abituato ad interventi del genere. Tutti quanti nella stanza cominciano a guardarsi intorno. Al centro ci sono un tavolino tondo, divani posizionati male, una lampada a terra frantumata in mille pezzi e un tappeto messo malamente sotto al tavolo.
Su di esso Charlie nota una cornice dorata con il vetro rotto e sopra un capello rosso macchiato di sangue secco. Giacomo spalanca la porta che fa un cigolio; insieme scendono una rampa di scale e si trovano al piano inferiore: è una stanza semivuota, solo dei quadri rovinati ed un armadio di legno macchiato occupano la camera. Giorgio prova ad aprirlo, l' armadio si apre a fatica e dentro Giorgio nota dei fazzoletti sporchi di sangue ed una ciocca di capelli rossi. Non fa in tempo a dire una parola che la porta si spalanca, si sente una risata beffarda ed… appare una figura vestita di nero. L' unico particolare che si intravede sotto al cappuccio sono i capelli rossi. Alza la pistola, la punta contro i cinque che sono nella stanza e appena sta per schiacciare il grilletto... improvvisamente si ferma e getta a terra la pistola, piangendo senza sosta.
I ragazzi rimangono a bocca aperta e pian piano si avvicinano a lei.
- Che cosa é successo? Domanda il poliziotto.
- E' una storia lunga. Dice la donna, togliendosi il passamontagna dalla testa.
- Me lo dirà in caserma, questo non è il luogo adatto.
Giunti all'automobile del poliziotto, lui nota che le gomme posteriori sono bucate.
Allora decidono di usare l'auto della donna.
Arrivati in caserma, la donna spiega la faccenda e in poche parole dice che l'assassino, che si è fatto vivo con lei solo attraverso telefonate, l'ha costretta ad affiancarlo nella sua perfida intenzione, minacciandola di rapire suo figlio, per il bene del quale ha accettato l'ordine, ma non ce l'ha fatta ad eseguirlo!
La donna, Giovanna, accompagnata dai poliziotti, arriva a casa sua e appena entrati... non trovano il bambino!
Entrati in camera, in un primo tempo, non vedono nulla di strano, ma... Buh!!!
Il figlio é nascosto sotto il letto.
- Dove sei stata mamma tutto questo tempo? Ho avuto molta paura! Dice il bambino che sorride alla mamma, però è anche pieno di curiosità, come il commissario che inizia a fargli delle domande.
- Cosa è successo mentre la mamma era via?
Federico, il bambino, risponde:
- Era sera, quando la mamma si è chiusa la porta alle spalle lasciandomi solo. Non l'ho più vista fino a oggi!
- Federico, hai avuto paura?
E il bambino con un'aria spaventata risponde:- Sì.
- Perché? Chiede il poliziotto.
- Intorno a mezzanotte mi sono infilato sotto le coperte quando ho sentito la porta che si apriva; credevo fosse la mamma, ma mi sbagliavo: era un uomo grande e grosso. Per fortuna non mi ha visto, infatti mi sono nascosto sotto il letto e da lì vedevo che cercava qualcuno o qualcosa. Poi, senza trovare nulla, sbattendo la porta è uscito, ma io sono riuscito a vedere un tatuaggio sulla caviglia: era una specie di drago.
Il poliziotto sconvolto dalla storia, decide di mettere sotto sequestro la casa di Giovanna e di farla tenere sotto controllo, insieme a Federico, da un suo assistente.
Un bel giorno, leggendo un giornale,
Giacomo vede la pubblicità di un negozio di tatuaggi, così dice ai ragazzi:- Ho trovato una cosa che potrebbe interessarci! E indica il giornale.
Il pomeriggio seguente tutti quanti si recano al negozio, dove sono esposti tutti i tipi di tatuaggi eseguiti ai clienti. Subito i ragazzi si mettono a cercare il tatuaggio del dragone. Dopo pochi minuti, Federico riconosce il drago e chiama i ragazzi.
Subito dopo, Charlie, chiede al commesso a chi è stato eseguito il tatuaggio. Il commesso cerca sul computer i dati delle persone a cui sono stati eseguiti i disegni del drago. Dopo poco il commesso stampa al poliziotto una copia dei nomi dei clienti a cui hanno fatto il tatuaggio. I ragazzi leggono il foglio, escludendo le donne e chiedono al commesso:- In quali parti del corpo sono stati fatti i dragoni?
Il commesso risponde:- Sinceramente non ricordo. Ricordo solo di aver fatto quel tatuaggio a molte persone nella caviglia.

- Accidenti! Lo sapevo! Dice il poliziotto.
I ragazzi, seguiti dal papà di Giorgio, malcontenti, tornano in caserma.
Giacomo dice alla sua collega di indagare sui nomi dati dal commesso del negozio di tatuaggi.
Dopo un'ora la collega, di nome Camilla, dice a Giacomo: - Dei nomi che mi hai dato, ce ne sono una ventina, che almeno una volta hanno commesso un reato.
Allora, Charlie dice a Camilla: - Dobbiamo scoprire chi è la vittima, ma dove l'avrà nascosta?
- Scusate bambini, ma non ve lo ricordate com' era la vittima? Dice Camilla, rovistando in mezzo ai fogli.
- So solo che era orripilante! Interviene Sofia.

- Taci, vanitosa! Ribatte Martino, che negli ultimi tempi non la sopportava più.
- Io me lo ricordo, mi sembrava una persona rispettabile, visto come era vestita.
- Si intravedeva un riflesso sugli occhi, probabilmente aveva gli occhiali!
Appena Giorgio finisce la frase, lo interrompe Charlie:- Secondo me, era abbastanza anziano! Credo che avesse le sopracciglia bianche, come mi è sembrato dal riverbero del chiarore della luna!
Sofia, all' improvviso, pensa fra sé e sé:- Mi ricordo, ad una festa, di aver visto un tizio che gli assomigliava molto, anche se non so chi fosse!
Martino, guardando fuori dalla finestra, vede all' improvviso un' ombra sospetta, che corre fuori dal cancello. A questo punto, Martino, urla:- Presto,
venite a guardare!
Così tutti escono, per vedere chi si è intrufolato nel giardino, ma vedono soltanto delle impronte di scarponi (siccome il giorno prima aveva piovuto e quindi c' era del fango).
Allora il poliziotto pensa di indagare su queste tracce. Intanto, scopre che le impronte continuano fino ad arrivare ad un fiume, dopo di che svaniscono nel nulla.
I ragazzi iniziano a perlustrare la zona in cerca di indizi ma non riescono a trovare nulla.
Ad un certo punto il papà di Giorgio esclama: - Si è fatto tardi, è meglio se tornate a casa, io continuerò le ricerche.
I ragazzi rispondono con un cenno del capo e si dirigono verso casa.
Il vento freddo fischia e per le strade il silenzio è totale, non c'è neanche una finestra illuminata.
All' improvviso, Sofia rompe il silenzio dicendo:- Vi ricordate che giorno è domani?
Gli altri restano ammutoliti. Si erano concentrati così tanto sul mistero che si erano quasi dimenticati che l' indomani era il primo giorno di scuola!
Dopo questa tremenda rivelazione, i ragazzi rimangono ammutoliti fino a quando non arrivano a casa.
La mattina dopo Charlie si sveglia presto, si veste, prepara la cartella ed esce di casa senza mangiare neanche un biscotto. Mentre si dirige verso la scuola incontra Giorgio, stranamente contento.

- Perché sei contento? Gli domanda curioso Charlie.
- Perché, se quest' anno ho almeno una sufficienza in pagella, i miei genitori mi regalano una bicicletta nuova!
I ragazzi arrivano nel cortile della scuola dove trovano Martino e Sofia.
I quattro iniziano a discutere di quello che è successo la sera precedente.
Ad un certo punto, Martino vede un uomo che parla col preside della scuola, ed inizia a pensare, ma io quell' uomo l' ho già visto da qualche parte. Lo guarda da capo a piedi ed è proprio lì che trova la risposta: indossa lo stesso paio di scarponi dell' ombra che aveva visto la sera precedente.
Martino, senza dire nulla agli altri, si avvicina allo sconosciuto, ma non riesce a raggiungerlo, perché quest' ultimo consegna un biglietto al preside e si precipita fuori dalla scuola. Il ragazzo vuole inseguirlo, ma viene bloccato dal suono della campanella.
Gli alunni entrano tutti nelle loro rispettive classi e Martino, appena ne ha l' occasione, racconta l'accaduto a Charlie e agli altri. Charlie sta per dire qualcosa, ma viene interrotto dalla segretaria del preside, che, entrata in classe, lo ha chiamato per nome.
Charlie si alza esitante e viene accompagnato dalla segretaria fino all' ufficio del preside.
Il giovane ragazzo bussa alla porta e una voce autoritaria risponde:- Avanti!
Charlie entra nell' ufficio e vede il preside seduto sulla sua poltrona.
Il preside domanda: - Sei tu Charlie White?
- Sì. Risponde Charlie.
- Un signore prima ha lasciato una lettera per te.
- Davvero? Balbetta Charlie.
- Sì, e ha detto che è molto importante. E così dicendo, consegna la lettera al ragazzo che, aprendola, legge: I prossimi sarete voi. Firmato: l'assassino.
Il ragazzo impaurito trova una scusa e ritorna in classe velocemente, ma l'unico banco libero rimasto è lontano dagli altri tre amici e non può comunicare loro la cosa. Al suono della campanella gli amici si ritrovano all'uscita e Charlie porta i tre nel loro rifugio segreto. Arrivati, il ragazzo spiega tutto. Allora Martino chiede:- Charlie, hai ancora la lettera? L'altro gliela porge, ma purtroppo la calligrafia si è sbiadita, perché la sua tasca è bagnata. Corrono subito dalla Polizia per avvisarla dell'accaduto, ma il segretario li schernisce:- Cosa c'è bambinetti, la vostra lettera ha fatto il bagno?
Arriva nello stesso momento Giacomo, che invece esamina il foglio e dice:- Pur essendo sbiadita, mi pare di conoscere questa scrittura: sembra quella del signor Mandrini, un grande e stimato professore!
Charlie confuso dice:- Ma è impossibile! Lui non farebbe mai una cosa del genere!
Ma il poliziotto Giacomo ribatte:- Ma questa purtroppo è la verità dei fatti, ora dobbiamo assolutamente fare una visita a casa di Mandrini.
Così i ragazzi, accompagnati dal poliziotto, si dirigono verso casa del signor Mandrini. Ad un certo punto arrivano davanti ad una casa buia, tetra e molto antica. Provano a battere il batacchio della porta, ma nessuno gli apre, allora Giacomo suggerisce:- Proviamo ad entrare dal retro!
Così i ragazzi si spostano fino all’ entrata posteriore della casa, vedono che la porta è aperta e decidono di entrare.
La casa all'interno è apparentemente molto graziosa, ma disordinata, dato che l'uomo vive da solo. Dentro la casa ci sono anche molte ragnatele e a vederla da fuori sembra diversa.
AN1257I ragazzi decidono di salire la lunga scala ed arrivati in cima si sentono deboli e stanchi.
Al piano superiore c' è il bagno e da sotto la porta esce acqua.
Entrano e sentono cantare in bagno Mandrini, che, sentite delle voci, comincia a gridare! I ragazzi sentono le grida e scappano. Charlie inciampa e si ferisce alla caviglia e non riesce a rialzarsi, Giorgio va a cercare del ghiaccio nel congelatore e lo porta all'amico. Sofia intanto trova delle garze e le porge all’infortunato. Ad un tratto sentono il signor Mandrini scendere le scale, pensano allora di trovare una via per uscire.
Mentre escono da casa Mandrini, vedono un uomo con un mantello nero che scappa nella direzione opposta.
Riconoscono però il tipo di scarpe che indossava e intravedono il tatuaggio a forma di dragone.
I ragazzi lo inseguono, ma, voltato l'angolo, l'uomo pare scomparso nel nulla.
Stanchi e demoralizzati stanno per tornare nelle loro case quando nel marciapiede notano un cellulare abbandonato; lo prendono e decidono di recarsi da un abile tecnico informatico che possa ricavare più notizie possibili dall'apparecchio.
Ferdinando, così si chiama l'esperto, rintraccia nella memoria del telefono diversi messaggi e chiamate.
Il primo messaggio era di Giovanna che scongiurava di non prenderle il figlio e diceva di essere pronta di fare tutto ciò che le viene richiesto.

Tutti insieme leggono l’ultimo messaggio ricevuto, riferito a quel giorno e, con sorpresa, scoprono che dice così: ci vediamo questa sera al bar lungo il mare... mi raccomando la puntualità.
Chi è che dava questo appuntamento? Perché è coinvolto?
Dalla rubrica scoprono che il messaggio era del signor Mandrini!! I ragazzi subito dicono:- Stasera anche noi andremo al lungo mare!
- Ma l'assassino ci conosce! Interviene Sofia.
- Infatti ci andremo travestiti! Ribatte Giacomo.
AN1160Nel primo pomeriggio i quattro ragazzi si procurano i vestiti; Charlie, Sofia, Giorgio e Martino si nasconderanno in macchina insieme a Ferdinando, mentre Giacomo si vestirà da spazzino e Camilla da cameriera del bar del lungo mare.
Verso le cinque del pomeriggio, Giacomo va alla casa di Mandrini e gli dice:- Vieni con me, sono della Polizia!
- Perché? Risponde il signore.
- Mi servi come esca stasera al lungo mare. Gli risponde il poliziotto.
Verso le nove di sera, i ragazzi e la polizia vanno al bar del lungo mare e fanno sedere il signor Mandrini in una panchina. 
Dopo mezz'ora, nessuno si è presentato e i ragazzi si preoccupano, ma ecco che una persona sospetta si avvicina al signor Mandrini e si siede vicino a lui.
- Lo so che c'è la polizia. Dice la persona vestita con un cappello strano in testa, una giacca lunga nera e un paio di scarpe eleganti.
Subito dalla giacca tira fuori una pistola e la punta verso il signor Mandrini.
La finta cameriera e lo spazzino si avvicinano all'uomo e lui di colpo si alza, ma ecco che, mentre i poliziotti si avvicinano per arrestarlo, una jeep si avvicina a lui e lo carica su.
Ma subito Ferdinando inizia a inseguire la jeep, dicendo a Charlie: - Prendi la targa della macchina!
Ma appena rivolge lo sguardo alla targa legge:- Non ci prenderete mai!
Il lungo inseguimento dura per tanto tempo, ma dopo un po'... ecco che, appena Ferdinando cerca di frenare per affrontare una curva, la macchina non si ferma e... pum!!!
Il veicolo va a sbattere contro un appartamento, subito un'ambulanza carica i ragazzi e li porta in ospedale, a parte Charlie che fortunatamente non si è fatto niente.
AN190Subito mandano la macchina ad esaminare e il meccanico riferisce che qualcuno ha rotto i freni! Giacomo e Camilla, appena ricevuta loro la voce dell'incidente, si dirigono all'ospedale, dove trovano Charlie, dispiaciuto e seduto su una sedia.
- Come stai? Domanda Camilla.
- Bene, risponde, anche se sono qui da mezz'ora che attendo risposte dai dottori.
Dopo altri cinque minuti, una dottoressa esce dalla sala dove si stanno facendo curare gli amici e riferisce loro:- Il signor Ferdinando ha una frattura al braccio, Sofia e Martino hanno solo qualche ferita, mentre Giorgio è svenuto perché ha battuto la testa contro il vetro della macchina, ma stanno tutti abbastanza bene.
- Uh, meno male! Bisbiglia Camilla, dopo che la dottoressa se ne è andata.
- Va beh, è tardi, domani c'è scuola, per favore mi accompagneresti a casa, Giacomo? Dice Charlie. 
- Volentieri. Risponde il poliziotto.
La mattina dopo, il ragazzo si sveglia per andare a scuola, ed ecco che appena supera la soglia della porta... :- Wow!  Esclama il bambino, c'è la neve! 
Durante il percorso che fa per andare a scuola, pensa tra sé e sé: - Forse il preside sa chi è l'uomo che gli ha consegnato il biglietto per me.
AN590Giunto a scuola, si dirige subito in presidenza, dove lo accoglie il preside, Leandro, e Charlie gli domanda :- Sa mica chi è la persona che le ha dato il biglietto per me?
- Ha detto che era un tuo zio; era vestito in modo strano, aveva un cappello strano, la sciarpa fino al naso e un cappotto lungo fino alle ginocchia, era di corporatura robusta e a malapena gli si vedevano gli occhi. Charlie pensa allora: è proprio come l'ho visto io, ma chi è? Mentre pensa, il preside gli dice:
- Comunque, ha lasciato un altro biglietto per te, tieni.
Lo stesso pomeriggio, insieme al poliziotto Giacomo, papà di Giorgio, legge il biglietto:

 

Prima o poi te la farò pagare
per esserti impicciato nei miei affari!

Stai tranquillo, non ti torcerà un solo capello o se la vedrà con me! Esclama Giacomo innervosito.
E' da un mese che l'assassino non si fa né sentire né vedere, la neve non c'è più. Ferdinando inizia di nuovo a muovere il braccio e i ragazzi tornano sorridenti e allegri come prima.
Quel giorno, però, mentre Charlie torna a casa, nota una cosa strana nel parcheggio di casa sua.
Subito s'immerge nei suoi pensieri e qualcosa gli fa ricordare l'incidente.
- Ma certo! E' la jeep che abbiamo seguito con la macchina. Proprio il Discovery di colore verde bottiglia. Immediatamente chiama i ragazzi e Giacomo; appena arrivati, esaminano la macchina e subito mandano la targa, che è: JK109Y a Camilla, lei riferisce che è di una coppietta di anziani che abitano in centro e questa jeep gliel' hanno rubata tre mesi fa.
Giacomo e i ragazzi innervositi aprono il baule della jeep, vedono un corpo e si terrorizzano!!
A fianco dell'uomo morto c'è un altro biglietto che dice:- Sorpresa! I prossimi saranno loro!
Dopo tre giorni di attesa, identificano il corpo: è di un prete, Mario, che ha cinquantotto anni.
- Cosa, un prete? Dice Sofia.
- Cosa gli avrà fatto di male? Chiede Martino. Intanto, nella mente confusa di Charlie, vagano tante domande:
- Perché l' assassino ha voluto far scoprire la vittima?
- Perché ha ucciso un prete?
- Perché la polizia ha fatto fuggire il signor Mandrini che era forse un suo aiutante?
- Perché l'assassino si fa sentire tramite biglietti?
- I suoi biglietti danno indizi falsi o veri?
- Chi saranno le sue prossime vittime? Le persone che minaccia chi sono, la coppia di vecchietti o chiunque altro?
Un bel giorno Charlie scopre che i prossimi ad essere colpiti saranno proprio la coppietta di anziani.
- Secondo me, i prossimi sono i vecchietti. Dice Charlie.
- Perché? Chiede Giacomo.
- Perché hanno rubato la loro macchina. Risponde Charlie.
Il giorno dopo, mentre Camilla cerca su Internet dati del prete morto, scopre una cosa.
- Indovinate di chi era Fred, il cane? Domanda Camilla.
- Mio! Esclama Sofia.
- Sì, ora è tuo, ma prima di chi era? Ribatte la collega di Giacomo.
- Del prete! Risponde Charlie.
- Esatto! Era proprio suo e a quanto pare si chiamava Ezechiele. Continua Camilla.
- Certo che quel prete, oltre che non seguire la moda, non ha gusto neanche a scegliere i nomi dei cani. Dice la vanitosa Sofia, un po' gelosa.
Il giorno dopo, i quattro ragazzi accompagnati da Fred, ormai guarito, vanno a fare una passeggiata; intanto, anche Giacomo inizia a cercare Mandrini che non si trova in giro e incomincia a preoccuparsi sulle prossime vittime dell'assassino.
Mentre gli uomini incappucciati si stanno avviando verso casa Black, Charlie di nascosto li segue ma con molta paura e con prudenza. Quando i signori stanno entrando nella casa, Charlie vuole chiamare i suoi amici per riferirglielo ma si accorge di aver dimenticato il cellulare da
qualche parte. Charlie decide di entrare dentro casa Black, da solo, quando entra vede un cellulare per terra, ma purtroppo non è il suo, Charlie vede che nel cellulare ci sono dei messaggi dell'assassino, incuriosito li guarda e scopre che dicono: Ci incontriamo davanti alla casa dei vecchietti!
Il messaggio è rivolto al signor Mandrini.
Charlie cerca di scappare dalla casa, ma viene fermato da un signore incappucciato, mentre l'altro raccoglie il cellulare.
Ad un certo punto l'assassino gli tira un colpo e il ragazzo sviene.
Al risveglio Charlie si ritrova dentro un salone gigante, lui inizia a osservare la sala e scopre che è la casa dei vecchietti perché trova la chiave della jeep che avevano rubato gli assassini.
Subito si alza e corre in giro per la casa, quando sotto di lui si apre una botola, il ragazzo cade in una piccola stanza, in cui trova i due vecchietti intrappolati, subito li slega e corrono dalla Polizia.
Lì incontrano Giorgio, Sofia e Martino, insieme a Giacomo.
- Ma dove sei stato? Domanda Giacomo.
- C'erano due signori davanti alla casa Black e li ho inseguiti, poi sono svenuto e mi sono ritrovato nella loro casa. Dice indicando i vecchietti.
- Ma scusa, quanti giorni sono passati, da quando sono scappato via? Domanda Charlie.
- Tre, ci sei mancato molto! Risponde Sofia.
Il giorno dopo Charlie racconta tutto alla Polizia.
- Allora il Signor Mandrini dove è finito? Domanda Martino.
- Non lo so! Risponde Charlie.
Tutti i ragazzi, accompagnati da Giacomo, tornano a casa per discutere sull'accaduto. Mentre tutti si dirigono verso casa di Charlie, i ragazzi dispiaciuti lo "aggrediscono" con mille rimproveri:- Charlie, ma cosa ti è saltato in mente, hai rischiato la vita! I tuoi genitori sono molto arrabbiati e temo che non ti faranno più uscire per un po' di tempo e non ti permetteranno di impicciarti nell'omicidio! Dice Sofia abbracciandolo.
- E su questo sono quasi pienamente d'accordo, anche se ci mancherai! Risponde il poliziotto.
- L'unica cosa che non capisco è perché l'assassino ci ha risparmiati! dice Charlie abbattuto dalla triste notizia.
- Quello non lo so, neanche io! Risponde Giacomo.
- Ah! Ecco il tuo cellulare, l'avevi lasciato nella mia borsa. Interrompe Sofia.
Prima di entrare in casa, Charlie chiama i suoi quattro amici e gli dice:- State tranquilli, in qualche modo vi aiuterò lo stesso riguardo all'omicidio! Il ragazzo vedendo che il poliziotto si dirige verso di loro, cambia discorso e dice.- Va beh, ciao ci vediamo domani a scuola!
- Buona fortuna! Dicono Giorgio, Sofia e Martino in coro, salutandolo.
Appena oltrepassa la soglia della casa non fa in tempo a salutare che...
- Ma ti ha dato di volta il cervello, cosa ti è passato per la mente in quel momento, di farti rapire da quegli assassini?! Esclama la mamma del
ragazzo.
- Lascialo stare, poverino, non vedi che è terrorizzato! Ribatte ad alta voce il papà.
Appena finisce il discorso, Charlie corre piangendo in camera sua e si getta sul letto dispiaciuto. Appena fa per rialzare la testa guarda fuori dalla finestra e... piccoli candidi fiocchi di neve cadono dal cielo, di un colore bianco panna, lentamente e si posano nelle vie, nei prati e sopra i tetti.
Ecco che dopo aver visto quello spettacolo meraviglioso, la testa di Charlie si poggia sul letto e il ragazzo si addormenta. La mattina seguente Charlie si sveglia e dopo aver bevuto velocemente una tazza di latte con cereali, guarda sul calendario che giorno è, e scopre che è il 19 dicembre!
Appena incontra i ragazzi per strada va loro incontro rapidamente per dire che tra pochi giorni è Natale!
- Ragazzi, ma lo sapete che già per la seconda volta, siamo stati così coinvolti nell'omicidio che ci siamo dimenticati che tra pochi giorni è proprio Natale! Esclama Charlie felice e contento.
- Oh! Mamma mia! Io non ho ancora preso una sufficienza e oggi se non la prendo, addio bicicletta nuova! Dice dispiaciuto Giorgio.
Tutti contenti i ragazzi si dirigono nell'aula, non vedendo l'ora di arrivare a casa.
Ormai le lezioni per i ragazzi non finivano più e dopo l'ultima ora di ginnastica passata molto velocemente, corrono verso la loro casa felicissimi per iniziare a fare il presepe, addobbare la casa e fare l'albero di Natale.
Quel pomeriggio Giacomo fa visita a casa di Charlie per dargli un regalino di Natale.
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- Questa fionda potrebbe esserti utile anche in caso di pericolo! Dice dandogliela in mano. Dopo si dirige a casa sua, dove ci sono, oltre a Giorgio, anche Martino e Sofia.
- Per voi, due walkie-talkie, almeno in caso di pericolo potrete comunicare. Dice Giacomo a Martino e Giorgio.
- Per te Sofia, una bellissima sciarpa, non ti salverà, ma è uguale! Dice alla ragazzina.
- Ma pensate che mi sono dimenticato del cagnolone? Invece no! Dice continuando ad accarezzare Fred e legandogli un collare nero borchiato con una medagliona con sopra scritto il suo nome.
Il giorno dopo, Charlie accende il suo computer portatile e gli arriva una e-mail, la apre e la legge:
Ringraziami per averti risparmiato! L'assassino.
Subito prende la fionda, si infila il giubbotto e appena apre la porta di casa...
- Charlie, ti sei forse dimenticato che sei in punizione! Dice la mamma con la sua voce rauca.
- Ok, mamma, torno di sopra! Risponde il ragazzino dispiaciuto.
Charlie però non si arrende, corre in camera sua e apre la finestra.
- É uguale, esco dalla finestra, solo che è un po' troppo alto! Bisbiglia il ragazzino.
Allora chiama i suoi amici e dopo qualche minuto sono subito da lui, sotto la finestra.
- Meno male, che hai portato la tua sciarpa Sofia! Ora lanciamela, e mi aiuterà a scendere.
- Vedete che le sciarpe servono a qualcosa! Dice Sofia rivolgendosi ai ragazzi.
Dopo circa un quarto d'ora Charlie e i ragazzi sono dalla Polizia.
Il ragazzo fa vedere il messaggio a Giacomo che, dopo averlo letto, dice:- Possiamo rintracciare il computer da cui ha scritto. Camilla rintraccialo!
Dopo mezz'ora, Camilla scopre che l'assassino ha scritto da un computer di un bar!
- É furbo, il nostro amico! Dice Sofia.
Allora Charlie torna a casa e per fortuna la mamma non si è accorta di niente.
Il giorno dell' ultimo dell' anno le quattro famiglie dei ragazzi si dirigono alla villa di Sofia, visto che c'è più spazio, d'altronde è la
AN712famiglia più ricca tra quattro!
Ad un certo punto al computer di Charlie arriva un messaggio e lo legge:- Vi vedo tutti! Sono nel bar davanti alla casa della ragazzina! L'assassino.
Subito i ragazzi aprono la finestra e rapidamente salgono sull'albero più vicino e si nascondono, aspettando che qualche persona sospetta esca dal bar.
Nel frattempo una voce da dietro spaventa i ragazzi:- Tanti auguri di buon anno! Mi cercavate per caso?
I ragazzi si girano e dietro di loro c'è l'assassino vestito di nero.
- Mocciosi, è mezzanotte, non brindate! Siamo nell'anno nuovo e vita nuova! Dice l'assassino sghignazzando.
Giacomo intanto è in sala e decide di andare a prendere una boccata d'aria e quando uscendo vede l'assassino.
- Ehi! Lascia stare i ragazzi! Dice Giacomo arrabbiato. -Prenditela con quelli della Polizia, non con i ragazzi!
- Anche io devo festeggiare ma me la pagherete! Dice l'assassino andando via.
Subito i ragazzi vanno ad abbracciare il padre di Giorgio, piangendo.
- State tranquilli, mi raccomando: non dite niente ai vostri genitori! É un nostro segreto! Dice Giacomo che vuole chiamare la Polizia, ma ormai l'assassino è scappato.
Mentre tornano in casa, al computer di Charlie è arrivato un altro messaggio con su scritto

"SE TU MI VUOI TROVARE A PARIGI DEVI ANDARE E LA TORRE EIFFEL DEVI BENE INQUADRARE"

Giacomo dice:- Allora preparate i bagagli, partiamo domani!!! Ora vado a dire ai vostri genitori che faremo una piccola vacanza!!!
L'indomani i ragazzi vanno all'aeroporto, portando anche Fred, visto che Sofia non lo voleva lasciare.
L'aereo è pronto a decollare, quando Sofia, guardando fuori dal finestrino, nota una gabbia dello stesso colore di quella di Fred. Subito i ragazzi si agitano, ma la hostess li calma dicendogli che ce ne sono molte uguali. Charlie, Martino e Giorgio sono tranquilli, ma Sofia riconosce l'adesivo attaccato da una parte. Allora rapidamente si alza e corre verso l'uscita, ma un uomo alto e muscoloso gli blocca il passaggio dicendogli:- Mi dispiace ragazzina ma stiamo decollando!
AN1350Mentre Sofia torna a sedersi vede che una hostess, proprio quella che avevano visto, sta scappando con il cane.
All' improvviso arriva una macchina che carica la donna e  Fred. Giacomo dice:- Ora vado dal pilota e gli mostro il mio distintivo. Ma, mentre si alza...
- Oh no!!! Urla Giacomo.
Tutti si girano verso di lui ridendo, lui si risiede imbarazzato.
Rassegnati, Giacomo e i ragazzi, dopo un lungo viaggio giungono a Parigi.
Ormai la notte è calata nella città e i ragazzi decidono di andarsi a riposare in hotel. Una volta entrati, prendono una stanza e appena Charlie accende il computer gli appare una e-mail, la apre e vede degli strani segni, però, grazie alla sua passione per gli Egizi capisce che sono dei geroglifici.
Il giorno dopo Charlie decide di andare alla biblioteca "Poirot" da solo, senza dire niente ai suoi amici. Arrivato alla biblioteca si reca al reparti “storia”.
Intanto Giacomo e i ragazzi preoccupati lo cercano nell' albergo, senza trovarlo, allora vanno  in città in cerca del loro amico.
Nel frattempo Charlie trovato il libro giusto, viene attratto da una stanza; una volta entrato, viene avvolto dal buio. Charlie viene bendato e terrorizzato inizia ad agitarsi.
Dopo qualche secondo viene colpito alla testa e cade a terra perdendo i sensi. Intanto a Giacomo viene un' idea:- Forse è tornato in albergo. Suggerisce ai ragazzi che si preparano a tornare in albergo.
- Charlie!!! Chiama Giacomo appena entrato nella camera.
Nessuno risponde. Allora Sofia, stanca, vuole giocare con il computer di Charlie, ma appena accende lo schermo si apre una finestra con su scritto "Abbiamo il vostro amico e quel sacco di pulci, se volete rivederli portateci 100.000 € ".
Allora Sofia chiama Giacomo e i due ragazzi per comunicare loro la notizia.
- È un ricatto!!! Dice Giacomo innervosito.
- Sì, ma adesso ci servono i soldi!!! Ribatte Giorgio.
Allora Sofia scrive " Va bene, vi daremo i soldi, però dateci un po' di tempo!!!" E subito invia il messaggio.
I ragazzi attendono la e-mail di risposta per qualche minuto, ma non arriva.
Giacomo, Martino, Sofia e Giorgio, ormai stanchi, decidono di andare a dormire, ma ecco che sul computer appare l'avviso del messaggio. Subito Martino va a guardare e lo legge ad alta voce:- Va bene, vi diamo solo dieci giorni e ci troveremo a mezzanotte sotto la Torre Eiffel, se non ci sarete non rivedrete più i vostri amici, Charlie e Fred. Bonne nuit!!!
I ragazzi iniziano a pensare come fare per racimolare quella somma esagerata ed ecco che...
- Possiamo mettere delle banconote vere sopra a delle mazzette di semplice carta!!! Dice Giorgio.
- Ma perché a scuola non sei così sveglio? Comunque figliolo ti sei guadagnato la bicicletta nuova!!!
Risponde Giacomo, suo padre per la felicità del ragazzo.
Allora Giorgio inizia a saltare per la camera contentissimo, dimenticandosi dell'amico e del cane scomparsi.
Giorgio e Martino iniziano a ritagliare la carta dai giornali di moda di Sofia, ma appena la ragazza se ne accorge, si inquieta e li riordina. Dovranno cercare altra carta. Martino ad un certo punto, vede in un angolo di un armadio un vecchio giornale, sfogliandolo vede, raffigurate
INBPP037in una pagina, delle banconote da 500 euro.
A Sofia viene una brillante idea, esclama:- Facciamo delle fotocopie alle banconote. Giorgio afferra il giornale e scappa, inseguito dai ragazzi, va alla stampante comune dell’albergo ed inizia a fotocopiare le banconote. Sofia, Martino e Giacomo intanto lo raggiungono e rimangono a bocca aperta stupiti dalla sua intelligenza che viene fuori solo nel bisogno. Intanto Giacomo dice ai ragazzi:- Continuate voi questo lavoro, io nel frattempo vado a cercare Charlie; mi raccomando fate attenzione! Mentre Giacomo cerca Charlie, i ragazzi si dividono i compiti: Sofia cerca di trovare dei mazzetti di carta, Martino una valigia e Giorgio continua a stampare. Ad un certo punto i loro lavori vengono interrotti da un avviso dell'e-mail.
Subito Martino apre il computer e legge il messaggio su cui c'era scritto:-Io vi vedo, fate attenzione a quello che state facendo!!! I ragazzi gridano in coro:- Mettiamo via le cose e andiamo in camera. Una volta arrivati chiamano subito Giacomo e gli raccontano l'accaduto; in un batter d'occhio quest'ultimo arriva dai ragazzi che lo assalgono di domande, ma vengono interrotti da un ''TOC TOC''.
Giorgio esclama:-Hanno bussato alla porta, chi sarà mai? Sofia apre la porta e si trova davanti un uomo incappucciato, muscoloso e tarchiato che, puntando la pistola sul collo della ragazza, le chiede i 100000 €.
Sofia risponde che gli sarebbero arrivati quanto prima.
Ma l' assassino replica: - Non m' importa niente del tuo "quanto prima", i soldi li voglio adesso, sennò…
- Sennò ammazzerai Charlie e Fred? Risponde sfacciata Sofia.
- Sì, non solo ammazzerò lui e il tuo cagnaccio, ma eliminerò ogni opposizione.
In quel momento arriva Giacomo che si avvicina all' assassino e dice: - In nome della legge, chiunque tu sia, vieni dichiarato in arresto! Mani in al…
L' assassino risponde con un preciso destro che stende il poliziotto, facendogli sanguinare il labbro superiore.
A quel punto,  inizia a scappare con i ragazzi che tentano invano di stargli dietro.
Quando Giacomo si rialza, l'assassino è già avanti di 200 abbondanti metri. Il delinquente, dopo aver seminato i ragazzi e Giacomo, con un salto agile si lancia dalla finestra e atterra su un bidone della spazzatura, lasciando il suo cappotto sopra alcuni puzzolenti sacchi dell’ immondizia.
I ragazzi con molta velocità scendono in strada e frugano nel cappotto trovando un cartoncino nel quale c'è scritto:
- Aereoporto Charles De Gaulle... Il resto però non si vedeva perché era bagnato.
Subito ai ragazzi viene in mente che è l'aeroporto dove Fred è stato rapito.
Si dirigono subito al Charles De Gaulle; trovano Fred legato ad un palo con una zampa rotta, ma Charlie non è presente.
Sofia inizia ad agitarsi e ad un certo punto sviene. Appena riapre gli occhi Sofia si vede davanti i due suoi amici, Martino e Giorgio, allora dice:- Ma dove è l'assassino? È scappato?!
- Ma cosa dici, Sofia, stavi dormendo. Risponde Giorgio.
- Ma allora era solo un sogno?! Continua Sofia.
- Ma che brava!!! Cosa hai sognato? Risponde Giorgio.
- Che arrivava l'assassino qui e voleva i soldi e che, non so come ha fatto, si è lanciato dalla finestra salvandosi!!! Ribatte Sofia.
All'improvviso la porta si apre e i ragazzi intravedono Giacomo e lo salutano.
- Comunque mi ricordo una cosa, nel sogno io ho trovato un biglietto con scritto: Aereoporto Charles De Gaulle, magari è lì. Ma noooo, è solo un sogno!!!!! Dice Sofia.
- Ragazzi credo che i vostri genitori vi torneranno a prendere, ci siamo dimenticati che inizia la scuola!!!! Riprende Giacomo, il padre di Giorgio.
SBPAC050Ormai è tardi, circa mezzanotte e i ragazzi vanno a letto, ma Sofia visto che ha dormito prima, guarda alla televisione un film romantico e i ragazzi non riescono a dormire perché si sente Sofia piangere.
Dopo mezz'ora riescono ad addormentarsi.
Il giorno dopo i ragazzi vanno a fare colazione al bar " Le Croissant" e ordinano quattro succhi e la specialità di quel bar: quattro brioches.
- Che buone!!! Esclama Martino.
- Io non la voglio, non è nella mia dieta!!! Continua Sofia.
- Come sei noiosa!!! Stavolta do ragione ai ragazzi, hai dodici anni, non ventiquattro!!! Dice sbuffando Giacomo.
- D'altronde voi non mi capite, siete tutti uomini!!! Risponde Sofia.
Dopo che i ragazzi finiscono di fare colazione tornano in albergo.
Prendono una macchina fotografica e vanno a fotografare la Torre-Eifell.
- Ho un' idea: andiamo al museo del Louvre lo possiamo visitare!!! Dice Giacomo.
- A me ha detto mia sorella che la "Gioconda" non è molto grande, ma è un quadro bellissimo!!! Continua Giorgio.
Sofia, Martino, Giacomo e Giorgio appena arrivati al museo, iniziano a guardarsi in giro, ma purtroppo ci sono molte persone e non riescono a vedere niente, decidendo di tornare in albergo.
Appena giungono nella stanza, il telefono di Giacomo squilla e lui risponde: è la mamma di Charlie.
- Ciao Giacomo, come state? Chiede la mamma.
- Bene, riferisci agli altri genitori che i ragazzi perderanno tre giorni di scuola perché qui nevica e quindi l'aereo è bloccato. Risponde Giacomo.
- Mi passi Charlie?  Continua la madre.
- Non posso: è a fare la doccia. Ma sta bene, stai tranquilla. Ribatte Giacomo.
Intanto Charlie, nel covo dell'assassino, aspetta, impaurito, che i suoi amici lo salvino, ma ogni giorno che passa si scoraggia sempre di più, credendo che morirà, ma si consola perché vicino a lui c'è Fred. Ad un certo punto la porta della stanza in cui il ragazzo è rinchiuso si apre, ed entra l'assassino che dice con voce preoccupante:- Ho deciso di anticipare la data del riscatto: se i vostri amici non porteranno i soldi entro oggi, non vi farò più uscire di qui. Adesso vado a comunicare la notizia ai vostri cari amici.
I ragazzi, appena arrivata l'e-mail, mettono i soldi falsi dentro una valigetta nera e, di notte, si dirigono verso la Torre Eiffel, ma appena arrivati, vedono l'assassino che cerca di colpire Charlie con un bastone, quindi Giacomo urla:- Fermati, abbiamo i soldi!
- Sì, ma siete in ritardo e questo errore vi costerà caro: non riavrete il vostro amico, ma solo il cane! Detto questo, l'assassino strappa la valigetta dalle mani di Giacomo e corre via, prendendo Charlie per un braccio. La figura si allontana tra lo stupore generale dei nostri amici e si confonde con il nero della notte e delle strade parigine. I ragazzi sorpresi provano ad inseguirlo, ma senza riuscirci. Sofia, contenta di rivedere il suo cane Fred, lo va ad abbracciare.
Mentre i ragazzi tornano in albergo non fiatano, ma è Giacomo ad interrompere il silenzio:- Come faremo a tornare a casa senza Charlie?
- É quello il problema!!! Dice singhiozzando Martino.
- Potremmo raccontare tutto ai genitori, è l'unica speranza!!! Risponde Sofia.
- Ma sei matta!!! Mi denunceranno!!! Già i suoi genitori non vogliono che Charlie si intromette nell'omicidio!!! Continua Giacomo.
- Domani mattina, prima dell'alba, cercheremo Charlie, inviamo all'assassino una e-mail!!!
MPC Dice Giacomo.
Arrivati in albergo, Sofia accende il computer e si apre una finestra.
Sofia vede una foto di Charlie, che è spaventato!
- Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!! Urla Sofia.
Giacomo, Martino e Giorgio, preoccupati, vanno subito a vedere il computer e rimangono terrorizzati alla vista di quella foto!
- Ma dove sarà Charlie? Chiede Martino.
- Non si sa!!! Ma potremmo localizzare il  computer da cui è stata inviata la fotografia, visto che non è in un bar!!!!
- Ma Camilla non può localizzare il computer da cui ha scritto, perché non è qua!!!!
Ad un certo punto arriva una e-mail al computer di Charlie!!!
La leggono: Avete giocato con il fuoco!!! I soldi sono falsi!!! Vi credete furbi!!! Maledetti!!! Tra ventiquattro ore voglio i soldi, se non ci saranno, questa volta, sarà la fine del vostro amichetto. L'assassino!
- Ma come facciamo a trovare tutti quei soldi, in poco tempo?! Dice Martino.
- Non possiamo lasciare che Charlie muoia, dobbiamo trovare i soldi!!! Per forza!! Continua Sofia.
- Ma non sappiamo dove cercarli!!
All' improvviso qualcuno bussa alla porta. Immediatamente Giacomo apre e con sorpresa vede Camilla, la sua assistente, che esclama: - Sono venuta qui per aiutarvi; mi sono accorta che c'era qualcosa che non andava, visto che dovevate tornare un giorno fa. I ragazzi devono tornare a scuola e...
- Hanno rapito Charlie! La interrompe Giacomo. Camilla rimane scioccata e dice: - Ma perché non mi avete avvisata!?.
- Perché temevamo che tu potessi avvisare i genitori di Charlie. Esclama Martino. Camilla ribatte dicendo:- Ma io non lo avrei mai fatto!
- Scusa Camilla, ma in questi giorni siamo molto stressati. Dice Giacomo.
Poco dopo, a Giorgio viene un' idea: - Camilla, ora che sei qui puoi rintracciare il computer dell' assassino!!!
Camilla non esita un secondo e si mette subito al lavoro. Dopo un' ora di duro lavoro, la donna esclama: - Ce l'ho fatta!!! Ho rintracciato il computer da cui è stata inviata la foto. La foto viene da un computer del... Museo del Louvre!
Giacomo prende velocemente la pistola, la giacca ed esce dalla porta, seguito a ruota dai ragazzi, ma non da Camilla, perché è esausta per il viaggio e per il duro lavoro.
Dopo mezzora arrivano davanti al museo che ovviamente è chiuso, ma Giacomo non si dà per vinto si avvicina alla porta e bussa urlando a squarciagola: - Aprite, aprite! C'é qualcuno!?
La porta si apre e un guardiano dice: - Qu' est-ce que vous voulez?
Giacomo dice:- Polizia italiana!!!
AN800- Le Louvre è chiuso!!! Tornate demain!!! Dice il guardiano con un forte accento francese.
- Ma devo entrare, il Louvre di notte non è aperto? Chiede Giacomo.
- Oui, ma oggi c'è un evento importante: un famoso attore è in visita al museo e non vuole nessuno fra i piedi!!! Mi dispiace, Bonne nuit. Risponde la guardia, chiudendo loro la porta in faccia.
Giacomo, ancora non convinto, inizia a battere contro la porta, quando arriva di nuovo il guardiano.
- Cosa volete ancora? Domanda il guardiano.
- La mia bambina vorrebbe tanto un autografo da un guardiano grande e forte come lei! Dice Giacomo indicando Sofia, mentre Martino e Giorgio entrano di nascosto.
Appena il guardiano finisce di fare l'autografo, torna dentro al museo, chiudendo la porta.
Martino e Giorgio, appena vedono che il guardiano si allontana, aprono lentamente la porta, facendo entrare Sofia e Giacomo.
Il poliziotto inizia a perlustrare il museo e appena arriva davanti a una sala vede incise due iniziali sulla porta: H.L.
- Possono essere le iniziali dell' assassino! Esclama Martino.
- Ma come si sarebbe potuto chiamare?
Harold, Harry o forse Hermann? Chiede pensosa Sofia.
Giacomo apre con cautela la porta e con un gran sospiro punta la pistola.
Nella stanza c’è un uomo che, spaventato urla, pensando che Giacomo fosse un assassino:- Aiut, c'est un assassine!
Giacomo, con il suo francese malfermo cerca di spiegargli che lui è un poliziotto e che non vuole fargli del male, concludendo con un:- Tu parles italien?
- Oui.
- Chi sei tu?
- Sono il segretario di Harold Lee, il famoso attore.
- Scusa se ti ho spaventato, non ti voglio far del male, non sono un assassino. Dice Giacomo.
- Va bene, ma ora vattene, Harold Lee, non ama ricevere visite, soprattutto quando non sono previste. Risponde il segretario.
- No, io non me ne vado, sono della polizia e voglio passare. Continua il poliziotto.
- No caro, io non ti faccio passare e se non te ne vai chiamo la polizia! Ribatte il segretario con un tono di voce molto alto.
- Ora sono stufo, fammi passare! Dice nervoso battendo un piede per terra.
Dopodiché il poliziotto, ormai spazientito spinge il segretario di Harold Lee e, insieme ai ragazzi, inizia a cercare la stanza di controllo, da cui si possono tenere controllate tutte le sale del museo.
Allora Giorgio mentre cerca la stanza insieme agli altri, vede che il segretario parla al telefono,
ma non capisce quello che dice.
Appena aprono una stanza vedono che una persona incappucciata sta scappando dall'uscita di sicurezza, allora i ragazzi lo inseguono e Giacomo urla:- Ehi!!! Fermatevi!!!!
- Prima ho visto che il segretario parlava, si vede che avvisava l'assassino di fuggire! Dice Martino
Ma ormai è lontano e si arrendono, allora tornano al luogo in cui hanno visto il segretario, ma non c'è più anche lui!
Subito indagano tutte le stanze, ma ecco che all'improvviso vedono che in fondo a un corridoio c'è una rampa, subito scendono le scale ed ecco che vedono una porta.
- Ma è scassinata!!! Dice Sofia.
- Si vede che era chiusa a chiave e l'assassino o i ladri l'hanno scassinata. Interviene Martino.
Entrano e vedono che per terra c'è un uomo, subito cercano di alzarlo e vedono che sta riprendendo i sensi.
- Dei ladri... Mi hanno lanciato qualcosa in testa, non so cosa cercavano!! Dice il vero guardiano del museo.
- Ma è la stanza di controllo. Dice Sofia.
- Charlieeeeeeeeeeeeeeeee!!! Urla Martino.
Subito Giacomo, il guardiano, Sofia e Giorgio guardano il punto, cui il ragazzino indica e non credendo ai loro occhi se li sfregano.
- Ma è Charlie!! Esclama Sofia.
Dopo averlo slegato, i ragazzi e Giacomo lo abbracciano.
- Quanto ci sei mancato!! Dicono in coro il Giacomo, Martino, Giorgio e Sofia.
Dopo aver abbracciato Charlie, fatto domande, Giacomo dice al guardiano:- Mi raccomando non dire niente a nessuno, chiama solo i carabinieri, ma non dire che noi siamo stati qui, ci conto. Buonasera.
- Ma perché sono venuti proprio nel museo a intrappolare Charlie? Chiede Martino.
- "La Gioconda"! Esclama Charlie.
Subito i ragazzi corrono nella sala, insieme al guardiano e vedono che "La Gioconda" è sparita.
- L'hanno rubata!!! dice Sofia.
Charlie, Giacomo, Martino, Sofia e Giorgio tornano in albergo e salutano Camilla che ormai cominciava a preoccuparsi.
- Domani, visto che abbiamo ritrovato Charlie, torneremo a casa. Dice Camilla.
- No, vi prego, ancora due giorni, io non ho visto Parigi!! Dice Charlie mentre accarezza Fred.
- E va bene, tanto alle vostre mamme, ho detto che avremmo ritardato di tre giorni. Dice Giacomo. Il giorno seguente i ragazzi decidono di visitare Parigi.
All'inizio sono incerti su dove andare, ma poi Charlie suggerisce di visitare la chiesa di Notrê Dame.
Entrano dall'entrata centrale e Sofia esclama:
- Ecco le statue del film!!
Giacomo la corregge dicendo:
- No Sofia, sono le gargouilles.
 Escono dalla chiesa e vanno a visitare la Tour Eiffel, il museo del Louvre, l'arco di trionfo......
Terminato il giro turistico della città, Sofia chiede agli altri:
- Possiamo andare a fare shopping?!?
Tutti insieme rispondono in coro:
-No!!!!!!
E la trascinano di peso fino all'albergo, mentre lei strilla forte come una matta.
Il giorno successivo sarebbero dovuti tornare a casa però, a  Giorgio, appena alzato, viene un attacco di appendicite provocata dalle lumache mangiate il giorno prima al ristorante "Napoleone".
I ragazzi lo portano d'urgenza in ospedale e per cui rimandano la partenza. Alla fine dell' intervento i dottori avvisano Giacomo che Giorgio sarebbe dovuto restare in ospedale per almeno 24 ore. Gli amici salutano Giorgio e tornano in albergo per pranzare.
Dopo pranzo Charlie accende il computer e gli appare una e-mail con scritto: a casa Black stanno succedendo delle strane cose... Ciao da Camilla.
Charlie comunica la notizia agli amici e Giacomo dice ai ragazzi di preparare le valige.
Il giorno dopo i ragazzi, insieme a Giacomo, vanno a prendere Giorgio in ospedale, portando con loro le sue valige per poi dirigersi verso all' aeroporto.
Arrivati all' aeroporto si dirigono verso l'aereo e salgono, mentre si guardano in giro per vedere se c'è la finta hostess che ha aiutato l'assassino.
Loro non vedono nessuna hostess che le assomiglia e allora arresi, si siedono sui sedili dell'aereo.
A metà viaggio ecco che Giorgio, dopo aver mangiato due gelati alla stracciatella e fragola, deve andare in bagno urgentemente.
Giacomo lo accompagna alla toilette, ma c'è un sacco di gente in fila. Lui non resiste più, allora inizia a spingere tutti e riesce ad andare in bagno in tempo. Per fortuna!
- Mamma mia! A momenti me la facevo a dosso! Dice Giorgio appena uscito dal bagno.
Giacomo si scusa con le persone per essere passato avanti e dopo ritorna dagli altri amici.
Dopo circa un' oretta, i ragazzi scendono dall'aereo e divisi salgono su un taxi.
Il viaggio è tranquillo e arrivano a casa sani e salvi.
Riuniti i ragazzi e il poliziotto si dirigono verso casa.
- Che viaggio movimentato! Per voi no, ma per me! Dice Giorgio sbuffando.
Ognuno si dirige a casa propria, appena arrivati salutano i genitori, li abbracciano e iniziano a chiacchierare sul viaggio contenti di rivederli.
Il mattino seguente, purtroppo, i ragazzi vanno a scuola.
- Uffa! Io non ne ho assolutamente voglia di ritornare a scuola! Esclama Giorgio.
- Va beh! Tanto io in classe non faccio niente! Cioè, a dire il vero mi limo le unghie e poi basta non stare attenti e il tempo passa. Dice Sofia con aria da vanitosa.
- Sempre la solita "modella", tanto poi durante le verifiche sul foglio, o lo consegni bianco o ci scrivi come si limano le unghie, vero?! Ribatte Martino.
- Su ragazzi è ora di entrare in classe. Interrompe la conversazione Charlie.
A scuola le ore non passano mai, Sofia con la testa tra le mani, ripensa tra sé e sé a tutto quello che le era successo. Cosa fare per continuare le indagini? Quale sarà la strada per giungere al colpevole?
Ad un tratto non ce la fa più, chiede di uscire e si reca in presidenza per chiedere al preside la descrizione precisa dell'uomo che aveva consegnato la lettera.
Il preside le riferisce esattamente tutti i particolari su quell'uomo e ricorda di averlo incontrato più volte nella biblioteca più importante della città.
A questo punto Sofia, rivolgendosi al preside con aria supplichevole dice:
- Devo recarmi subito là, è questione di vita o di morte!
Ed esce di corsa dall'ufficio.
Si dirige alla biblioteca e, una volta arrivata, riconosce l'uomo che sta lavorando ad un computer.
Aspetta che si allontani un attimo, guarda sullo schermo acceso e legge questo messaggio in codice:
- Il nero è il tuo mistero, per trovarmi cerca qualcosa di bianco e guarda sotto il tuo banco!
Sofia allora corre a scuola e vedendo i suoi amici in palestra, riferisce loro:
- L'assassino ha scritto dalla biblioteca, dopo mangiato andremo con il computer di Charlie da Giacomo e poi ci dirigiamo in biblioteca. Dice la ragazzina.
Dopo pranzo al computer di Charlie arriva l'e-mail vista da Sofia al mattino e subito i quattro ragazzi insieme a Fred vanno in caserma da Giacomo e Camilla.
Tutti insieme, si dirigono in biblioteca.
- Prima andiamo a scuola a vedere se c'è qualcosa sotto il banco. Dice Charlie.
Appena arrivano a scuola dicono alla bidella di portarli nella classe seconda D, la classe di Charlie e i suoi amici.
Appena sono in classe vedono che sotto i banchi non c'è niente e allora Charlie dice:- Secondo me l'assassino intende che la cosa bianca, non sia nulla, cioè un falso indizio.
- Anche secondo me! Furbo il nostro amico. Eh! Continua Giorgio.
All'improvviso...
-Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!! Urla Sofia.
Subito i ragazzi e i due poliziotti si girano.
- Mi sono scordata che oggi ho l'appuntamento dall'estetista, da mezz'ora! Esclama di nuovo la ragazzina.
- Che spavento! Ribatte Giacomo.
- Voi e il vostro omicidio! Mi avete fatto perdere la manicure! Risponde Sofia arrabbiata.
Intanto, i ragazzi accompagnano Sofia dalla manicure, cercando di scusarla per il ritardo: la colpa era da attribuire a importanti questioni tra amici.
Il dubbio li tormentava: cos' era nascosto nella frase vista sul computer della biblioteca " Il nero è il tuo mistero, per trovarmi cerca qualcosa di bianco"?
I ragazzi non erano più così certi che fosse un falso indizio.
- Certo ci sono molte cose bianche: la carta, lo schermo del computer, le ossa di uno scheletro, una lapide!! dice Martino.
- E' vero una lapide! risponde Giorgio.
- Ma di quale tipo? 
Gli amici si guardano a lungo senza dire niente, ognuno aveva in mente qualcosa di bianco, si trattava solo di come muoversi e da che parte  iniziare a cercare. Volgono lo sguardo verso i monti... Perché non pensare ad un indizio alle cave di marmo? A questo punto Giorgio dice:- Siamo coinvolti in un giallo che dovrà pure avere fine, prima o poi.
AN1178- Non riusciremo mai a risolvere questo caso, è troppo complicato per noi: lasciate fare a Giacomo e Camilla, che almeno sono adulti! Aggiunge.
Charlie dice:-Ora però facciamo il punto della situazione, magari  qualcosa ci è sfuggito.
I nostri pensano di recarsi in biblioteca e, appena arrivati, Giorgio va in bagno e poco dopo arriva una e-mail al computer di Charlie: - Non ci siete ancora arrivati?
I ragazzi iniziano a discutere animatamente sul significato del messaggio.
Martino esclama:- Guardate, sono arrivate altre due e-mail: guardate in alto!
I ragazzi incuriositi dalla e-mail guardano in alto e vedono una web-cam; allora Sofia esclama:- Ci stava spiando!
L’altra e-mail dice: non vi sembra che manchi qualcuno da troppo tempo? Avanti contatevi!
I ragazzi esclamano:- Giorgio!!!
Charlie corre in bagno e spalanca la porta, ma non vede nessuno.
Sofia risponde con una e-mail:- Come facevi a sapere che eravamo qui?
L'assassino risponde:- Guarda nella tua borsetta!
Sofia fruga nella borsa e trova una pallina luminosa; allora esclama:- Questa è la pallina che mi aveva regalato un signore al bar vicino a casa Black come porta fortuna.
Arriva un'altra e-mail: quello è un segnalatore, se lo buttate io lo saprò e il vostro amico Giorgio farà una brutta fine!
I ragazzi leggono un messaggio e, con loro grande sorpresa, scoprono che nasconde il nome di una città e non un oggetto.
Charlie esclama:- Nobincorea!!!
- La città è nei pressi di Grenoble. Dice Charlie.
I ragazzi devono tornare di nuovo in Francia!! Come fare? Sofia allora pensa che sarebbe bene mandare i genitori dal Preside a chiedere un permesso per partire alla volta della città francese per cercare gli indizi.
Charlie però dice:- Vorrà mandare la Polizia!
Allora tutti insieme decidono di farsi accompagnare da Giacomo. Ottenuto il permesso, i nostri amici si avviano, tramite un bus, alla città di Grenoble.
Saliti sul bus, Sofia chiede cortesemente all'autista l'orario di arrivo previsto per la Francia.
L'autista sorpreso le risponde:- Ragazzina, questo bus arriva solo fino all'altro capo della città!
- Che guaio, avete preso il bus sbagliato!
- Nooooooo!!! Ora dobbiamo scendere alla prossima fermata e prendere quello giusto... un sacco di tempo sprecato. Dice Sofia ai compagni.
L'autista, non potendo fare a meno di ascoltare la conversazione dei ragazzi, decide di accompagnarli lui fino al confine.
I ragazzi esclamano in coro:- Siiiiiiiiiiiiii!!!! Grazie!
Ogni tanto si incontrano ancora delle brave persone.
Ma ad un certo punto… Pum!!! Un tremendo boato rimbomba sulla strada. Il bus, in cui i ragazzi sono saliti per andare a Grenoble, é andato a sbattere contro un' automobile. I nostri amici, per fortuna, visto che erano seduti in fondo, non si sono fatti niente, a parte qualche piccola ferita sulle braccia.
Il bus è in pessime condizioni e i ragazzi, per uscire, spaccano un vetro ancora intero.
Dopo essere usciti, si avvicinano alla macchina, ma vedono che non c'é nessuno.
- Oddio!!! Esclama Sofia.
I ragazzi guardano immediatamente il punto che ha indicato la ragazza, e vedono che ancora dentro al bus c'é l' autista.
Lui ha la testa appoggiata sul volante, é tutto ferito!!! I ragazzi impauriti e preoccupati chiamano l' ambulanza, che arriva dopo poco, seguita dai Carabinieri, i quali fanno un sacco di domande. Dopo tante domande, Giacomo dice, rivolto ai ragazzi :- Ma scusatemi, come ha fatto l'autista a scontrarsi contro un' automobile, in cui nessuno era alla guida?
- Non ne ho idea, eravamo in fondo all' autobus e non abbiamo visto niente. Continua Martino.
- Oh no! Esclama Sofia.
AN707- Che cosa è successo, ti si è spezzata un unghia, per caso? Chiede Charlie.
- No, peggio!!! Ora come arriviamo a Grenoble, avevo già un appuntamento per la manicure tra tre ore, dal migliore estetista della città.
- Sofia, noi dobbiamo cercare Giorgio, e tu pensi alle tue unghie? Dice Martino.
- Ora dovremo cercare un mezzo di trasporto. Risponde Charlie.
- Non c'è problema: ora chiamo Camilla. Dice digitando al cellulare il suo numero.
- Pronto, chi è? Domanda Camilla.
- Sono Giacomo, siamo rimasti a piedi, vieni a prenderci, ci troviamo a trenta chilometri da Grenoble. Per favore.
- Ok, arrivo. Risponde lei.
Il tempo è molto caldo e bello e i ragazzi sono stanchissimi. Non passa nessuna macchina, fino a quando... arriva una bellissima macchina vistosa, questa è un’ Audi decappottabile di colore Blu chiaro.
- Ma non ci potevi venire a prendere, con una limousine? Chiede Sofia.
- Non fare la noiosa, non ho mica tanti soldi come te. Risponde la poliziotta.
Camilla carica i ragazzi e il poliziotto in macchina per dirigersi verso Nobincorea e per recuperare Giorgio.
Appena giunti nell'albergo si avvicinano alla reception e chiedono le chiavi delle loro camere.
- Ah, ma lei è la signorina Camilla! - Dice il direttore:- Un signore ha portato un biglietto per lei.
Camilla trepidante lo apre e legge:
- NELLA TUA CAMERA TROVERAI UN VIDEO: guardalo!
Salgono frettolosamente in camera e guardano il filmato:- Guarda è Giorgio! Ma quella mi sembra una casa conosciuta... è casa Black!!
Sentono la voce di Giorgio che sembra quasi chiedere aiuto:- Fate presto venite a prendermi!
Immediatamente i ragazzi corrono alla macchina.
- Casa Black ci aspetta!
In quel momento cominciava a nevicare, la strada è viscida e pericolosa. Camilla senza paura imbocca l'autostrada che li avrebbe riportati in Italia.
Ad un certo punto Sofia chiede di poter fare una piccola pausa e tutti entrano in un autogrill. Ma la sfortuna è in agguato e, dopo pochi minuti escono per riprendere il viaggio, ma non trovano più la loro macchina!!
- Oh mio Dio! Ora cosa facciamo! Esclama quasi in lacrime Camilla.
Ma Giacomo, con la vista da poliziotto, che lo contraddistingue vede
che l'automobile è posizionata in un altro posto.
Subito, Camilla prende la rincorsa e, saltando una ringhiera velocemente, raggiunge la macchina, seguita dai ragazzi.
Camilla vede che dentro la sua auto non c'è nessuno!!
Il mezzo è in ottime condizioni, a parte le ruote che sono tutte bucate.
Allora Giacomo torna in autogrill per cercare aiuto, ma nessuno sembra disponibile.
- Come torniamo a casa Black con le ruote bucate? Domanda Sofia.
- Possiamo chiamare Michi che ci riporterà subito delle ruote di scorta. Dice Camilla.
Dopo dieci minuti arriva Michi con le gomme.
- Ma come hai fatto ad arrivare così presto? Chiede Camilla.
- Ehm... ero in autostrada, mi stavo dirigendo a Parigi. Risponde Michi.
- Per far che cosa? Continua Camilla.
- Dovevo andare a prendere una cosa. Ribatte l'uomo.
- Cosa? Risponde Camilla.
- Non t' interessa, è una cosa personale. Ciao devo andare. 
Giacomo con un po' di fatica comincia a sistemare l' auto.
SBPAC009
Dopo Camilla, Giacomo e i ragazzi salgono nell'Audi e scoprono che… nel baule c'è un uomo legato che chiama aiuto!!
Lo slegano e gli fanno delle domande per scoprire chi sia: l' uomo risponde che è l' aiutante del ladro cacciato e l’ ha legato perché aveva fallito la missione affidatagli. A questo punto Camilla, incuriosita, gli chiede quale fosse il compito  che gli era stato affidato. Il complice non risponde ma… al ladro, arriva un messaggio.
Michi, che incuriosito si era fermato ancora per un po’, gli ruba il cellulare e legge:- Trovati a casa Black tra due ore.
I ragazzi si agitano e sono intenzionati a partire, quando la spia interviene, dicendo che il messaggio non è del ladro, ma di un nuovo complice pronto a rapirli, se si fossero avvicinati a casa Black.

- Non importa, quello che conta è salvare Giorgio, partiamo immediatamente!! Dice Camilla, accendendo il motore dell'automobile.
La giovane donna sfreccia in autostrada a centocinquanta all'ora per arrivare puntuali a casa Black.
Dopo circa un'ora e mezzo, arrivano davanti alla casa e, pazienti, aspettano per un quarto d'ora che qualcuno si avvicini alla casa, restando in auto, ma nessuno arriva; allora Camilla, ormai stanca, scende dal mezzo e si dirige verso la casa, seguita dagli altri.
Camilla tira un calcio alla porta e questa subito si sfonda.
I ragazzi entrano e...
- Ahhhhhhhh! Urla Sofia vedendo una persona.
Allora Giacomo, con agilità, tira fuori la pistola, pronto a sparare.
- Calmatevi, è solo un manichino! Dice Camilla.
I ragazzi si avvicinano e vedono che il manichino ha in mano una lettera , la aprono e la leggono:

                        
Questa è la tua ultima possibilità, altrimenti ti uccido!
                                                 
iav id arpos, il iarevort ottut li
                                                  
oirassecen rep al enoissim

                                                     noc ettut el inoizageips!

 

- Che significa? Dice Camilla, rivolta al complice dell’assassino.
- Lui ha un codice per scrivermi quello che devo fare.
- Quale?
- Al contrario. Ora lo decifro. Risponde il complice. Significa: vai di sopra, lì troverai tutto il necessario per la tua missione, con tutte le spiegazioni.
I ragazzi vanno di sopra e trovano, nell’angolo della stanza,plice dell'assassino, Orazio.
Allora i ragazzi e i poliziotti, aiutati dal complice che conosce ogni singolo angolo della casa, si mettono a cercare qualche indizio; ecco che dopo un quarto d'ora, Orazio, mentre esplora il piano di sopra, trova un peluche; lui lo sta per buttare via, per allontanare gli indizi dai poliziotti, ma viene visto da Giacomo.
Il poliziotto, rapido, gli salta addosso e gli mette le mani dietro la schiena, dopo avergli preso dalle mani il peluche; Sofia vedendo il peluche, esclama:- Ecco perché non lo trovavo più, quello è di Fred!
- Veramente? Domanda Martino.
- Sì, ora lo vado a chiamare, mi manca! Risponde la ragazzina vanitosa.
- Aspetta ti accompagniamo noi!
- Ehi! Sta per esplodere! Grida Camilla che sta ispezionando il peluche
AN767, sentendo un tic-tac continuo.
La donna, agitata, è vicino alla finestra e non sapendo dove buttarlo, lo getta nel giardino.
Boom!!!!! Si sente un boato nell'aria.
- Ci siamo salvati, per un pelo! Uhh! Dicono in coro tutti.
- Ma dove è finito Orazio!? Dice Charlie, riparatosi dentro l'armadio.
- Sarà scappato. Risponde Giacomo.
- Comunque il peluche conteneva un bomba e noi ci siamo salvati! Ribatte Martino.
- Ma non è una vera bomba, ha fatto uno scoppio molto piccolo, confronto a una "vera". Dice Camilla.
- Sicuramente, era quello l'indizio con le spiegazioni. Continua Martino.
- Questa faccenda puzza di bruciato, secondo me l'assassino ha fatto tutto questo apposta, l'hanno progettato: Orazio, così ci ha detto che si chiama, anche se forse non è così, ci ha condotto qui, per poi scappare, durante l'esplosione della bomba e andare dall'assassino: quindi è un falso indizio. Ribatte Camilla.
Charlie e Giacomo, rovistando nei cassetti dello studio del prete, trovano una lettera, molto vecchia, mai inviata, rivolta ai genitori della vittima. Subito i quattro si recano all'indirizzo, ma con molto stupore, scoprono che l'abitazione in questione è la casa di Mandrini, scomparso insieme all'assassino. Visto che l'edificio è abbandonato da tempo, ha un cartello con su scritto: VENDESI. Così chiamano l'agenzia immobiliare della città, per farsi aprire la casa e cercare indizi. Dopo poco, arriva Michi, incaricato dall'agenzia di condurli dentro, come unico possessore della chiave. Giacomo domanda al ragazzo:- Ciao Michi, come fai ad avere la chiave?
- Io sono il nipote adottivo del povero professore. Risponde, aprendo la porta.
I ragazzi e Giacomo, appena entrati, iniziano a cercare delle prove, ma Michi li sorveglia costantemente, con il timore che distruggano qualche prezioso mobile d'epoca.
Sofia esclama: - Quanta polvere!!! Mi si rovinano i vestiti! E così dicendo urta un comodino, da cui cade una foto incorniciata.
- Noooooooooo! Urla Michi, prendendola al volo.
Dalle mani del ragazzo, Giacomo intravede che la foto rappresenta Mandrini e un uomo e una donna, a lui sconosciuti.
Ad un certo punto la porta si spalanca, e un coltello sfiora il viso di Charlie. I quattro si precipitano al piano superiore e si nascondono dentro ad un armadio, mentre Michi si piazza davanti al delinquente. Subito si sente un colpo di bastone e appena uscito dal nascondiglio, Giacomo chiama rinforzi. In tutto quel trambusto Michi scompare dalla casa, i ragazzi scesi di corsa cercano qualche sua traccia, ma non trovano niente. Vedono un ordigno sulla serratura del cancello. Giacomo grida:-  Non avvicinatevi, non toccate niente, è troppo pericoloso. Nel frattempo arriva la polizia che riesce a disinnescare la bomba e ad aprire il cancello. I ragazzi corrono verso casa di Michi; una volta giunti, riescono ad entrare dalla porta posteriore che dà sulla cucina. In casa non c'è nessuno, ma notano un portachiavi con una targhetta dove c'è scritto: garage. Riescono ad aprire quella porta, entrano nel garage e trovano fra le varie carte una busta con su scritto: IL MIO TESTAMENTO. Lo aprono e trovano scritto: Lascio tutti i miei averi ai poveri della parrocchia. Giacomo nota qualcosa di familiare: la stessa foto che aveva visto in casa Mandrini.

- Ma chi sono questi qua nella foto, dietro a Mandrini? Domanda, indicando le persone vicino al povero professore rapito.
Ecco che mentre i ragazzi discutono sulla foto, arriva Michi col fiatone, un po' sudato e con l'abbigliamento mezzo strappato, dicendo:- Sono riuscito a scappare da quel pazzo, non so chi fosse e non so da dove venisse e che cosa volesse.
- Ma cosa ti ha fatto, mentre noi eravamo di sopra nascosti? Chiede Camilla.
- Mi ha tirato una bastonata e dopo mi ha picchiato. Risponde Michi.
- Ma allora come hai fatto a scappare? Domanda di nuovo Camilla.
- Visto che tu, Giacomo, hai chiamato i rinforzi, quel pazzo ha sentito la sirena della Polizia ed è scappato.
- E ora dove sono i poliziotti?
- Se ne sono andati, perché l'uomo misterioso era scappato, l'hanno inseguito e poi non ho saputo più niente.
- Comunque tu lo sai chi sono questi due nella foto, dietro a Mandrini? Chiede Giacomo, facendogli vedere la foto.
- Sì, li conosco, sono i miei genitori adottivi.
- Ah, ok.
- Perché lo volete sapere? Chiede Michi.
- Perché nella casa di Mandrini, abbiamo trovato la stessa foto che è qua. Risponde Charlie.
Giacomo esclama:- Dobbiamo metterci sulle tracce di Mandrini.
Proprio mentre i ragazzi stanno per chiedere informazioni a Michi sull'assassino che li ha aggrediti, il padre di Sofia telefona per dirle di tornare a casa.
AN988I tre ragazzi vanno via, accompagnati da Giacomo, ma, passando davanti alla casa di Giorgio, incontrano sua mamma.
- Come sta il mio caro Giorgio? Chiede la mamma un po' preoccupata.
- Bene cara, stai tranquilla, stanotte dorme a casa di Martino per andare domattina a pescare con suo papà. Mente Giacomo, suo marito.
- Va bene - acconsente la mamma - però digli di ritornare presto, non voglio che venga rimproverato di nuovo per non aver eseguito i compiti.
Dopo essersi accertati di essere lontani dalle orecchie di Raffaella, la madre del ragazzo, Martino chiede:- Come facciamo adesso, se non troviamo Giorgio entro domani, sua madre sospetterà qualcosa!
- Non saprei, dovremmo chiedere l'aiuto ad altri poliziotti, raccomandando loro di non dilagare la notizia.
Il giorno dopo, Giacomo, appena svegliato si reca al lavoro, ma scopre che Camilla e un altro poliziotto di cui si fidava ciecamente, erano stati aggrediti durante il turno di guardia da un uomo in motorino, che copriva la targa con un fazzoletto.
I tre ragazzi e Giacomo, arrivati all'ospedale, vengono informati che le vittime non hanno danni gravi, ma che devono restare in ospedale ancora una settimana per ulteriori controlli.
- Questa non ci voleva!- Commenta Martino preoccupato - adesso come faremo a trovare Giorgio entro stasera?
Nel frattempo Giorgio è in una stanza buia e fredda, è legato ad una sedia e si guarda intorno perplesso, per capire dove si trova.
Giorgio, dopo poco, scopre che la stanza è video sorvegliata e, per il resto, è vuota, con ragnatele sul soffitto.
- Eh! Vedo che i tuoi cari amici non vengono. Ride in modo beffo l'assassino.
Brrrrrrrrr! Le mura e il pavimento della stanza si muovono fortemente, la sedia su cui è seduto Giorgio cade per terra. L'assassino è spaventato e, sentita la forte scossa, cade svenendo.
Giorgio è vicino a lui e intravede un coltello nella sua tasca; dopo qualche minuto lo riesce a prendere e si libera, scappando dalla stanza.
Appena fuori, vede un salotto devastato dal terremoto e le poche sedie sono coperte dal legno della baracca.
Giorgio supera il varco aperto, dove prima c'era la porta e vede un boschetto con vicino un fiume.
Il ragazzino spaventato e non sapendo dove andare, inizia a correre lungo la riva del fiume pensando:- Forse riuscirò ad arrivare in una città? Dove sarà finito "Orazio"?!
Intanto gli amici del povero rapito, sono fuori dall'ospedale, scioccati per la scossa.
Per fortuna l'edificio è rimasto in piedi e quindi i malati, tra cui Camilla e l'amico fidato di Giacomo, sono salvi.
La tensione assale la piccola piazza di fronte alla clinica e Giacomo preso dal panico grida:- Oh no! Giorgio sarà vivo?!
- Stai tranquillo, il tuo Giorgio, sta molto bene. Risponde una voce misteriosa in modo beffardo all'altoparlante dell'ospedale.
- Ma chi è?! Dice meravigliato Charlie.
- Non lo so, proviamo ad entrare. Consiglia Martino. Camilla, insieme all'amico, è spaventata ed ecco che ad un certo punto vede passare un uomo con il passamontagna.
La giovane poliziotta si insospettisce e allora, visto che ormai ha recuperato le forze, si alza.
- Ma dove vai? Chiede l'amico.
- Ho visto passare un uomo con il passamontagna e credo che sia il finto "Orazio".
Camilla lo vede in fondo ad un corridoio; procedendo velocemente e con cautela, senza che il complice se ne accorga, da dietro gli fa lo sgambetto, facendolo cadere e gli appoggia il piede sulla pancia come segno di potenza.
Camilla avvicina la sua faccia a quella dell'assassino e afferrandogli il colletto della giacca gli dice:- Ti ho ingannato!
Nel frattempo Giorgio percorrendo la riva del fiume, sente delle voci; allora curioso e contento, si avvicina all' edificio dalla croce rossa ed identifica che è l' ospedale della sua città.
Giorgio si fa spazio tra la tremenda folla. All' improvviso vede delle persone corrergli in contro: sono i suoi amici!!! Immediatamente lo abbracciano entusiasticamente e Giacomo gli ribadisce:- Portaci subito al rifugio dove ti teneva nascosto l' assassino. Frettolosamente Giorgio seguito da Giacomo, Martino, Charlie, Sofia, Camilla e Fred, giunge alla baracca.
Di soppiatto entrano, ma non vedono nessuno.
- L'assassino è nell' altra stanza, dove mi teneva prigioniero! Esclama Giorgio.
Camilla entra per prima e vede l'assassino sdraiato a terra.
Dopo poco, arrivano delle pattuglie di Polizia, tra cui c'è anche "Orazio" e l'amico fidato.
- È arrivato il momento di scoprire chi è il viscido assassino. Rivela Camilla strappandogli il passamontagna.
- Michi!?! Esclamano sbalorditi tutti in coro, mentre lo portano in caserma.
- E ora vediamo di sapere chi è il tuo  complice "Orazio". Svela Giacomo.
Il poliziotto lo smaschera.
- Ma chi sei? Domanda stupefatto Giacomo non riconoscendo la faccia di "Orazio".
- Io sono Luigi, sono entrato una settimana fa nella caserma come cuoco.
- Comunque dov'è che hai nascosto Mandrini? Continua Sofia rivolgendosi a Michi.
- Ehm... e va beh dai ve lo dirò, tanto ormai devo svelarvi tutto. Lo tengo nella cantina più profonda di casa Black.
- Ma perché scusa, hai fatto tutto l'omicidio all'interno di casa Black? Domanda Sofia.
- Perché mi sembrava il luogo adatto. Dice Michi.
Due pattuglie si dirigono alla casa Black e portano Mandrini in caserma.
- Per favore signor Mandrini, ci spieghi tutto quello che sa. Chiede cortesemente Camilla.
- Allora, secondo me, Michi ha ucciso mio nipote, ovvero il prete della parrocchia di Santa Zita, perché voleva tutta la sua eredità, che sarebbe spettata innanzitutto a me, poi a mio figlio e successivamente a Michi.
- Quindi tolti di mezzo anche te, tuo figlio e sua moglie, cioè i genitori adottivi di Michi, lui avrebbe avuto tutta per sé l'eredità. Dice Camilla.
- Inoltre visto che Luigi era il cuoco della caserma ha contaminato il cibo di Camilla e dell'amico per rallentare le ricerche!!! Esclama Charlie contento di aver risolto il caso.
Così Michi e il suo complice Luigi, vengono messi in carcere e tutti gli amici, sollevati e più tranquilli, se ne vanno a casa sani e salvi.

 

FineAN597