Caro Simone,
dopo esserci
visti tutta l’estate, siamo dovuti tornare tutti e due a scuola. Io ero
abituato alle mie bellissime dormite e quando mi hanno svegliato alle sette della
mattina del 13 Settembre sembrava un coma. Anche tu mi sembri un grande
dormiglione, quando ti hanno svegliato dormivi ancora in piedi. A te la scuola
come sta andando? A me abbastanza bene, tranne una volta che la mia
professoressa di storia mi ha beccato che non avevo studiato e mi ha messo un
brutto voto; anche a te è capitato? Lì nella tua scuola c’è un professore che
ti sta più simpatico rispetto agli altri? Nella mia classe c’è la professoressa
di matematica, anche le altre mi stanno simpatica, ma lei ancora di più, perché
con noi scherza e ride quando è il momento invece si deve lavorare seriamente;
anche se con lei non prendo bellissimi voti, ci fa rimediare alla lavagna. Poi
abbiamo la professoressa di italiano, suo papà era uno scrittore di folcrore
pontremolese e ha scritto tre libri sul nostro paese e gli hanno anche dedicato
una via chiamata “Bruno Necchi” e, quando la professoressa porta uno dei suoi
libri, noi siamo felicissimi se ce lo legge perché così conosciamo di più il
nostro dialetto e capiamo che noi siamo molto fortunati rispetto ai ragazzi di
tanti anni fa. In quel libro c’era anche scritto dei giochi che facevano loro,
perché non avevano le cose che abbiamo noi. Quest’ anno ci sono anche tre nuovi
compagni, uno di loro lo conoscevamo di già e un’ altro viene dal Belgio e
conosce bene il francese.
Tanti
saluti!